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Primavera, i 10 libri da leggere legati alla bella stagione

Giovedì pomeriggio è arrivata ufficialmente la primavera. Visto che le previsioni meteo per questo primo fine settimana di bella stagione sono tutt’altro che incoraggianti, soprattutto per quello che riguarda il centro-nord, abbiamo pensato di tirarvi su il morale proponendovi dieci libri...

Da Penelope Fitzgerald a John Fante, ecco alcune opere da leggere che parlano della stagione primaverile

MILANO – Giovedì pomeriggio è arrivata ufficialmente la primavera. Visto che le previsioni meteo per questo primo fine settimana di bella stagione sono tutt’altro che incoraggianti, soprattutto per quello che riguarda il centro-nord, abbiamo pensato di tirarvi su il morale proponendovi dieci libri. Filo conduttore? La parola primavera, ovviamente. Dopo gli aforismi legati alla primavera, vi proponiamo opere e storie molto diverse tra loro: racconti autobiografici, romanzi storici, gialli. Molte declinazioni per un concetto non solo astrologico, ma anche esistenziale.

Sono nata il ventuno a primavera, Alda Merini – La grande poetessa racconta la propria esperienza esistenziale, travagliata ma ricca di scoperte, a Piero Manni che cura l’edizione di questo memoriale, personale e culturale insieme, in cui la prosa si alterna ai versi. Lettura perfetta per capire che cos’è la poesia, la sua forza e la sua necessità, e per ricordare una grande scrittrice nata nel 1931, proprio il primo giorno di primavera.

Neve di primavera, Yukyo Mishima – La figura di Kiyoaki, personaggio ultrasensibile a causa di una raffinata quanto ingannevole educazione, si staglia in primo piano; Honda, l’amico, è invece sordo al richiamo dei sentimenti e proteso esclusivamente verso la vita attiva. Della nevrotica incertezza di Kiyoaki è vittima l’enigmatica e splendida Satoko, che spegnerà il suo amore disperato chiudendosi in clausura. Altri personaggi complementari sono indispensabili per comprendere un Giappone dove retaggio storico, valore morale della tradizione, riti secolari, primato religioso svolgono una funzione determinante sulla sorte esistenziale del singolo non meno che della comunità.

L’ultima neve di primavera, Blanca Busquets – ‘Non lasciarti scappare la vita.’ Tònia non riesce a togliersi dalla testa questa frase, mentre scrive a lume di candela, di notte, terminati i mille lavori di casa. Scrive per confidare ai fogli sparsi cosa le è toccato in sorte, con un marito che non si è scelta, ed è già fortunata se non è violento. Così come è fortunata a saper leggere, per l’epoca e il luogo in cui vive. Lali, invece, è nata con un libro sotto il braccio. Divora pagine una dietro l’altra: porte di mondi magici che le offrono un rifugio dalla realtà, quella in cui Lali, vittima dei dispetti delle compagne di scuola, si chiude in un mutismo pieno di paura. Cose da bambini, minimizzano i grandi, ma che possono segnarti per tutta la vita. A distanza di un secolo l’una dall’altra, Tònia e Lali sono unite da un filo invisibile che pian piano prenderà corpo: ha i colori di un misterioso dipinto che solo loro sembrano in grado di interpretare, la magia di un fascio di carte messe in salvo da un incendio e poi svanite chissà dove, la forza di una passione irrefrenabile, per i libri e le parole.

L’inizio della primavera, Penelope Fitzgerald – Questa è la storia di un abbandono, scritta nel 1988 e ambientata nella Mosca zarista alla vigilia della rivoluzione bolscevica. Un agiato commerciante inglese, immigrato nella capitale russa, la cui vita sembra al riparo da scossoni, viene improvvisamente abbandonato dalla moglie insieme ai tre figli. L’uomo dovrà imparare a vivere la nuova condizione subita e incomprensibile. La penna della Fitzgerald, scrittrice inglese che esordisce nella narrativa all’età di sessant’anni, sa ricostruire l’ambientazione storica con minuzia di particolari e grande forza evocativa, descrivendo l’odissea dello straniato protagonista con reale trasporto. Una lettura piacevole e avvincente.

Sonata di primavera, Ramon del Valle-Inclan – Ambientata in Italia ai tempi del papa-re, la Sonata racconta in forma autobiografica una stagione delle emozioni sentimentali del marchese di Bradomin, dandy e dissacratore. Una storia d’amore peccaminosa, nata nella dimora di un prelato morente, che ha come vittima la maggiore delle sue cinque nipoti, Maria Rosaria, ventenne destinata al convento. Una trama di amore e di morte, dove le belle maniere e i buoni sentimenti diventano un gioco di apparenze che accende in segreto il furore delle passioni. La storia ha un epilogo tragico e la perversione del seduttore si vena della malinconia decadente di fine secolo.

Aspetta primavera, Bandini, John Fante – Arturo ha quattordici anni, abita in America, in uno sperduto paesino sulle montagne, possiede una slitta. Per il resto avrebbe preferito chiamarsi John, e di cognome, invece che Bandini, Jones. La madre e il padre sono italiani immigrati, ma lui avrebbe preferito essere americano. Poi c’è nonna Toscana, che considera il genero Svevo, padre di Arturo, un fallito, e la figlia Maria una povera pazza perché l’ha sposato. Una famiglia non solo povera: proprio fatta di povertà. Con questo volume prosegue, dopo la ripubblicazione einaudiana delle opere di John Fante.

Primavera di bellezza, Beppe Fenoglio – L’avvento dell’8 settembre 1943 come data ed episodio fondamentale per molte generazioni di italiani; il momento della scelta di vita da parte di un giovane, necessariamente portato alla ribellione: nella vicenda di Johnny, lo stesso protagonista dell’altro romanzo, “Il partigiano Johnny”, c’è tutta la realtà fascista in sfacelo; la sua ‘formazione’ lo conduce non a una maturità felice ma al nulla di un mondo privo di senso. Primavera di bellezza (1959) è il terzo e ultimo libro pubblicato in vita da Beppe Fenoglio.

Maledetta primavera, Paolo Cammilli – A Settimo Naviglio, un coriandolo di palazzi tutti uguali appena fuori dalla periferia di Milano, la gente si annoia. Ma i luoghi non valgono, valgono le persone. Basta allora un vecchio conto in sospeso fra uno stagionata P.R. e una ragazzina strafottente per incendiare tutto: amicizie, desideri, ricordi. Fabrizio Montagner è un po’ sfatto, sogna a occhi aperti e ci crede anche quando non dovrebbe. Carlotta Magonio è bella, orgogliosa e dolce con chi vuole lei. Potranno mai scambiarsi fragilità e colpi violentissimi? ‘Maledetta Primavera’ è più di un’indimenticabile storia d’amore, di un thriller sottile e profondo, di una coraggiosa interpretazione di un reale fatto di sangue fra i più efferati degli ultimi anni. ‘Maledetta Primavera’ è una battaglia, tenera e crudele, fra le scelte opposto della vita fra l’estasi della vendetta e la malinconia del perdono, fra la ferocia e la dolcezza.

La ladra della primavera, Marina Fiorato – Firenze, 1482. L’affascinante cortigiana Luciana Vetra è furiosa: fare da modella per il grande pittore Sandro Botticelli doveva essere la sua grande occasione, invece lui non soltanto si è rifiutato di pagarla, ma dopo un violento litigio l’ha addirittura cacciata dal suo studio. Per vendicarsi dell’affronto, la giovane ruba uno dei disegni preparatori del dipinto – una grande tavola che avrà come titolo la Primavera – senza immaginare che quel gesto impulsivo e dettato dall’orgoglio le sconvolgerà la vita.

Una primavera difficile, Boris Pahor – Maggio 1945. Un reduce sloveno dai campi di concentramento nazisti è ospite di un sanatorio alle porte di Parigi. La sua vita somiglia a un dormiveglia dentro una serra di vetro, un dormiveglia attraversato di continuo dalle immagini di là, di quel mondo dove ha visto consumarsi la distruzione. ‘Lui prima della Germania e lui dopo la Germania, chissà se questi due uomini si sarebbero mai incontrati’ si chiede il protagonista, esprimendo in modo mirabile il dissidio lancinante da cui scaturisce – necessaria e alta – la narrativa di Pahor e la sua appassionata testimonianza civile. Nelle pagine di questo romanzo, infatti, la ricchezza del suo talento letterario non si lascia confinare alla pura e sofferta memoria del lager o al farsi voce della minoranza slovena perseguitata.

Roberta Turillazzi

22 marzo 2014

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