Premio Nobel per la Letteratura 2025 Chi vincerà? Facciamo dei pronostici

6 Ottobre 2025

Chi sono i favoriti al Premio Nobel per la Letteratura 2025? Dalla visionarietà di Krasznahorkai all’enigma di Murnane, scopriamo i candidati tra nomi noti e possibili sorprese.

Premio Nobel per la Letteratura

Giovedì 9 ottobre 2025, l’Accademia di Svezia rivelerà il nome del nuovo vincitore del Premio Nobel per la Letteratura. Come ogni anno, l’attesa è carica di speranze, scommesse e pronostici. Stiliamo un elenco di possibili vincitori basandoci su rumors, premi letterari precedenti e tendenze editoriali.

Premio Nobel per la Letteratura 2025: favoriti e outsider

Ma chi sono davvero i favoriti del 2025? E quali nomi potrebbero sorprenderci? Gerald Murnane e László Krasznahorkai sono in cima alla lista. Spicca il nome di Gerald Murnane, scrittore australiano da anni considerato un “culto letterario”. Quotato 5/1, segue poi, Murnane che rappresenta una delle voci più singolari della letteratura contemporanea, capace di indagare il confine tra realtà e immaginazione con uno stile ipnotico e rarefatto. I suoi romanzi, tra cui “The Plains” e “Barley Patch” , sono stati osannati per la loro tensione metafisica e la riflessione sul linguaggio e la memoria.

Subito dopo, a quota 6/1, troviamo László Krasznahorkai, autore ungherese già vincitore dell’International Booker Prize, noto per i suoi romanzi dalla prosa fiume e dall’intensità visionaria. “Melancolia della resistenza” e “Satantango” sono letture impegnative ma profondamente ricompensanti, tanto che Krasznahorkai viene spesso paragonato a Beckett o a Kafka per il suo pessimismo cosmico e la sua radicale poetica del tempo.

La sorpresa latinoamericana: Cristina Rivera Garza

La messicana Cristina Rivera Garza, quotata 9/1, è una delle voci più potenti della narrativa postcoloniale e femminista. Con una scrittura fluida e stratificata, affronta temi come la violenza, il corpo, la memoria, la marginalità e il linguaggio. Vincitrice del premio Sor Juana Inés de la Cruz e tradotta in molte lingue, potrebbe rappresentare la scelta di un Nobel attento ai temi di genere, alla scrittura ibrida e all’impegno civile.

I nomi più attesi

Murakami e Cărtărescu sono tra i nomi più attesi da anni. Tra gli eterni candidati c’è anche quest’anno Haruki Murakami (11/1), che ormai da decenni figura tra i favoriti. Sebbene il suo stile, a metà tra il surreale e il pop, non sia sempre ben visto dalla critica più conservatrice, il suo successo internazionale, la coerenza della sua poetica e la capacità di raccontare l’alienazione contemporanea lo rendono una figura imprescindibile.

Con la stessa quota, Mircea Cărtărescu rappresenta la punta di diamante della letteratura romena contemporanea. Autore di “Orbitor”, “Solenoide” e “Nostalgia”, Cărtărescu affascina con la sua immaginazione barocca e una scrittura che mescola sogno, filosofia e autobiografia.

Gli outsider affascinanti

Houellebecq, Pynchon, Vila-Matas Con quote tra il 14/1 e il 19/1 compaiono nomi dal fortissimo peso letterario. Michel Houellebecq, controverso autore francese, è da anni al centro di dibattiti su morale, politica e nichilismo. Le sue provocazioni, da “Le particelle elementari” a “Sottomissione”, lo rendono una figura divisiva, ma indubbiamente influente.

Thomas Pynchon, il maestro americano del postmodernismo, enigmatico e mai apparso in pubblico, resta una leggenda vivente. Anche se difficilmente riceverebbe un premio da ritirare di persona, la sua influenza su generazioni di scrittori è indiscutibile. Enrique Vila-Matas, invece, con la sua prosa meta-letteraria e ironica, è l’esponente più raffinato della letteratura spagnola contemporanea. Potrebbe rappresentare una scelta inedita e colta.

I nomi più noti al grande pubblico

Stephen King e Margaret Atwood. Tra le sorprese più pop spicca Stephen King (49/1): sebbene il suo nome compaia ogni anno per volere dei fan, è difficile immaginare l’Accademia assegnare il Nobel a un maestro del thriller e dell’horror, per quanto prolifico, visionario e profondamente legato alla cultura americana.

Margaret Atwood, invece, resta un nome possibile, pur se già ampiamente premiata. La sua “Handmaid’s Tale” è un testo simbolo, tornato alla ribalta per le sue inquietanti affinità con la realtà politica contemporanea. Occhio agli esclusi e ai ritorni possibili Tra le scrittrici e gli scrittori più quotati troviamo anche Anne Carson, Jamaica Kincaid, Isabel Allende, César Aira e Raul Zurita.

Tutti nomi noti, spesso ai margini delle classifiche, ma con opere che intrecciano sperimentazione, impegno civile, identità culturale e nuove forme di narrazione. Meno discussa, ma non meno meritevole, è la scrittura di Yoko Tawada, autrice giapponese che vive in Germania e scrive in entrambe le lingue, esplorando i temi dello sradicamento e della traduzione come esperienza esistenziale.

Ma allora, chi vincerà? Se ci basiamo sulle tendenze recenti dell’Accademia, sempre più attenta a un equilibrio tra genere, geografia e innovazione stilistica, potremmo aspettarci un’autrice come Cristina Rivera Garza, oppure autori non occidentale come Can Xue o Ko Un. Ma la forza simbolica di un nome come Gerald Murnane, o la consacrazione tardiva di Krasznahorkai, rendono la scelta finale incerta e affascinante. In ogni caso, il Premio Nobel per la Letteratura 2025 si preannuncia ricco di suggestioni, con una rosa di nomi che ben rappresentano la pluralità della scrittura contemporanea. L’unica certezza, come sempre, è che le sorprese non mancheranno.

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