Il bacio è un gesto che attraversa secoli, paesi, generi letterari. Un gesto semplice, silenzioso, ma capace di sconvolgere destini, rovesciare trame, cambiare per sempre il senso di una vita.
In letteratura, non è mai solo un segno d’amore, ma anche quello che calamita il lettore, che lo fa innamorare della trama, che lo rende protagonista. Può essere un’alleanza segreta, un addio improvviso, un’ossessione inconfessabile. A volte salva la principessa addormentata, altre volte condanna la coppia a una morte ingiusta. Ma in ogni caso, segna un punto di svolta.
Il potere di un bacio: 5 romanzi da leggere che lasciano il segno
In questo articolo vi proponiamo cinque romanzi diversissimi tra loro – tra narrativa, storia e desiderio – in cui un bacio non è solo ciò che sembra. Da Manuel Puig a Tanizaki, passando per Nicholls, Kerninon e Darnton, ogni libro è un piccolo universo in cui quel gesto si fa specchio del corpo, della politica o dell’anima.
Se pensate che i baci in letteratura siano solo cornici romantiche, è il momento di ricredervi. Non esistono solo baci in romanzi rosa, ma anche baci rubati nei gialli, nei noir e così via…
“Il bacio della donna ragno” di Manuel Puig
In una cella argentina, sotto una dittatura militare, si incontrano Luis Molina, un omosessuale condannato per corruzione di minore, e Valentín Arregui, giovane rivoluzionario socialista.
Molina, per scampare alla repressione, racconta i suoi film preferiti a Valentín, attirandone l’attenzione e l’affetto – fino a innamorarsi. Non è un bacio convenzionale, ma quel gesto – l’abbraccio empatico, quasi amoroso – diventa un atto di resistenza.
Quando Molina viene ucciso, il legame si cristallizza in un sogno finale, potente e struggente. Un bacio, in questo caso, è una sfida alla durezza del potere.
“Un giorno” di David Nicholls
Emma e Dexter si frequentano il 15 luglio del 1988, dopo la laurea. Quella notte iniziale e quel primo bacio saranno l’avvio di vent’anni di incontri casuali, amori mai sbocciati e parole non dette.
Il romanzo segue i loro aggiornamenti annuali sempre nello stesso giorno: lui diventa una celebrità della tv, lei scrittrice e insegnante. Attraverso gioie, fallimenti, relazioni – e quel bacio mai dato con consapevolezza – si costruisce una storia agrodolce, fino alla morte improvvisa di Emma.
Un solo bacio mancato definisce destini e dolori.
“La mia devozione” di Julia Kerninon
Helen, lettrice, e Frank, pittore, si ritrovano dopo anni nell’Amsterdam degli anni Sessanta. La loro relazione, iniziata da bambini e nutrita di complicità e tensione intellettuale, diventa una storica devozione reciproca, tra scoperta artistica e intensità emotiva.
Non c’è un singolo bacio centrale, ma l’intera relazione è costruita su quell’atto primordiale – un legame fisico ed emotivo che diventa la culla di un sentimento viscerale.
Quel gesto iniziale li unisce in modo indissolubile.
“Il bacio di Lamourette” di Robert Darnton
Non un romanzo, ma un saggio storico potente. Racconta un episodio: il 7 luglio 1792, all’Assemblea legislativa francese, un deputato propose la fratellanza: ne seguì un bacio collettivo tra fazioni opposte. Quel gesto simbolico – il “bacio di Lamourette” – diventa una lente sulle tensioni e contraddizioni della Rivoluzione.
Darnton indaga come un gesto poetico possa diventare artefatto narrativo, strumento di politica e memoria collettiva.
“Morbose fantasie” di Jun’ichirō Tanizaki
Il protagonista Sonomura osserva la crudele Eiko ammazzare quadri di uomini, ne è affascinato: non sanguina, uccide con grazia e complicità, fotografando i corpi. Ogni omicidio diventa un bacio malato al corpo senza vita. Qui il bacio non è affetto, ma seduzione e sadismo: l’osceno, l’ossessione. Il romanzo esplora come un gesto (il morso, la carezza post mortem) possa tramutarsi in atti di dominio e morte, estremizzando la sensualità fino al paradossale.