“Pesci piccoli” sancisce il ritorno in libreria di Alessandro Robecchi, ideatore della serie che vede protagonista Carlo Monterossi, detective improvvisato e insospettabile che ha ammaliato tanto i suoi lettori da meritare anche una fortunata trasposizione in serie tv distribuita da Amazon Prime Video.
Scopriamo di più su “Pesci piccoli” e sul suo protagonista.
Un detective sui generis
Ha cinquant’anni. Ha creato una marea di programmi televisivi che disprezza con tutto se stesso. L’ultimo della serie è “Crazy Love”, un prodotto di grande successo che racconta la vita in modo cinico.
Carlo Monterossi, il protagonista della fortunata serie di gialli nata dalla penna di Alessandro Robecchi non è un detective di professione. Tutt’altro. È come se, per riscattarsi dall’occupazione che lo disumanizza così tanto, abbia bisogno di immergersi in un’attività opposta, con cui recuperare la sensibilità atrofizzata.
Così, fra una coincidenza e l’altra, e il bisogno di impegnarsi in qualcosa di costruttivo, si trova ad investigare insieme agli amici detective della Sistemi Integrati. Andiamo a scoprire di più sulla sua ultima avventura, “Pesci piccoli”.
“Pesci piccoli”, la sinossi
Capita a Carlo Monterossi di trovarsi impelagato in faccende diverse, per via della sua doppia vita. Da un lato ha fatto i soldi come autore televisivo con un programma senza pudore e dalla lacrima facile, Crazy Love. Dall’altro, quasi per emendarsi, si adopera per risolvere casi umano-criminali, insieme agli amici detective della Sistemi Integrati, Oscar Falcone e Agatina Cirrielli, in una Milano faticosa e ostile.
Flora De Pisis lo manda a Zelo Surrigone, poco lontano dalla metropoli: un crocifisso si è messo a luccicare e un bel santone, don Vincenzo, un ex prete, predica di miracoli e raccoglie donazioni, un’occasione imperdibile per Crazy Love.
Negli stessi giorni, un manager della Italiana Grandi Opere, un impero industriale delle costruzioni nel mondo, chiede aiuto alla Sistemi Integrati: l’azienda ha subìto uno strano furto, soldi, documenti, una pennetta usb.
Il tutto mentre i poliziotti Ghezzi e Carella risolvono mugugnando una manciata di piccoli casi, storie ordinarie di disperazione e malavita di sopravvivenza, una caccia a tanti pesci piccoli, perché «servono un sacco di perdenti per tenere vivo il mito della città vincente».
La vita complicata del detective dilettante Carlo Monterossi – privilegiato sull’orlo del cinismo e al tempo stesso disincantato Robin Hood –, permette al suo creatore Alessandro Robecchi di scrivere noir a forte impianto sociale, che fanno molto pensare a Scerbanenco: crudo realismo unito a una solidarietà che si incarna in personaggi teneri e vivissimi.
Come la Teresa di questo romanzo, la piccola donna delle pulizie che non ha mai pensato di poter cambiare la propria vita. E proprio la sua limpida carica di verità attrae Carlo oltre la semplice simpatia, contribuendo a scompigliargli l’esistenza.
Un sapore di situazioni reali accentuato dal modo di narrare di Robecchi che è come se stesse a fianco del lettore a mostrargli e illustrargli i fatti che stanno accadendo di fronte a loro.
Alessandro Robecchi
Alessandro Robecchi è un giornalista, scrittore e autore televisivo. Originario di Milano, che infatti appare spesso nelle sue opere un po’ da sfondo un po’ da vera protagonista, è nato il 16 luglio 1960.
Si è abilitato alla professione di giornalista a ventidue anni. Ha collaborato per numerosi giornali e riviste. Al momento, scrive per Il Fatto quotidiano e figura fra gli autori dello spettacolo di Maurizio Crozza che va in onda su Nove.
Inoltre, Robecchi conduce ormai dal 2008 Doc3, la rubrica dedicata alla documentaristica nazionale e internazionale curata da Rai3. Ha anche avuto esperienze nel mondo dei giornali satirici e alla radio.
Insomma, l’autore di “Pesci piccoli” è davvero eclettico, tanto che nel 2014 ha esordito in narrativa con un noir di successo che vedeva protagonista proprio lui, il detective improvvisato che abbiamo imparato a conoscere e amare: Carlo Monterossi.