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Perchè leggo?

Molte volte mi sono posta questa domanda. La mia risposta? Non lo so, potrei dire che sono nata così, come una persona nasce con la musica 'nel sangue'...

Molte volte mi sono posta questa domanda. La mia risposta? Non lo so, potrei dire che sono nata così, come una persona nasce con la musica ‘nel sangue’, un’altra ha un senso degli affari innato, un’altra  ancora nasce già aritsta…

Io ho le parole che mi scorrono nelle vene, nelle arterie, nel cuore e nella testa. Per me leggere è indispensabile come mangiare, camminare oserei dire respirare. I libri, naturalmente cartacei, sono la mia panacea contro la tristezza, il dolore,  la noia, la delusione. Non posso non avere un libro in giro per casa, non riesco a concludere la mia giornata se non leggo qualche pagina. Leggere prima di dormire è il mio portale per quel mondo fatto di sogni e desideri.

Ho letto di tutto, partendo dai grandi classici durante le scuole. Ho avuto il periodo Oriana Fallaci, Gabriel Garcia Marquez, Luis Sepulveda, Isabel Allende. Ora prediligo i libri che parlano delle donne, delle loro storie. Come dice Paola Calvetti amo leggere e scrivere romanzi d’amore. Non riuscirei a fare un’elenco dei libri migliori che ho letto. Ogni libro, ogni scrittore mi ha dato qualcosa, ogni libro che leggo è il mio preferito, certo ci sono alcuni romanzi che mi sono rimasti nell’anima più di altri, ma li conservo tutti, invadendo la mia casa, il mio box e la soffitta dei miei genitori. Leggere credo sia una delle migliori cose che possiamo fare, comprare libri è come andare incontro ad una nuova avventura o avere un’appuntamento con un’amico fidato.

Il mio banale consiglio? Leggete, leggete e leggete. Vi assicuro che è … tutta un’altra storia.
Gli incipit dei miei ultimi acquisti:

Parigi 2003
Liv Halston si tiene saldamente al parapetto della Torre Eiffel, abbracciando con lo sguardo l’intera Parigi che si estende sotto di lei attraverso la rete di protezione a losanghe, e si chiede, se qualcuno abbia mai passato una luna di miele disastrosa come la sua. Intorno a lei famiglie di turisti lanciano gridolini di merviglia davanti al panorama, oppure si appoggiano contro la rete per farsi fotografare dagli amici in pose fantasiose sotto lo sguardo impassibile di un addetto alla sicurezza. Da ovest si sta avvicinando un minaccioso ammasso di nubi cariche di pioggia. Un venticello pungente le ha fatto arrossare le orecchie.

Luna di miele a Parigi
Jojo Moyes

A poi. X
Ellie Haworth scorge i suoi amici tra la folla e si fa strada attraverso il bar. Lascia cadere la borsa per terra e posa il telefonino sul tavolo davanti a loro. Sono già brilli -si intuisce dal tono delle voci, dal gesticolare esagerato, dalle risate accese, dalle bottiglie vuote che hanno davanti.
‘ Sei in ritardo ‘, Nicky alza il braccio mostrando l’orologio, e agita un dito in segno di rimprovero. ‘ E non rifilarci il solito – Dovevo finire un’articolo – ‘.
‘Intervista con la moglie cornuta di un parlamentare. Scusate. Era per l’edizione di domani ‘ dice infilandosi nell’unico posto vuoto e riempendosi il bicchiere con il fondo di una bottiglia. Spinge il telefono in mezzo al tavolo. ‘ Okay. Vi propongo l’espressione irritante di oggi: A poi.

L’ultima lettera d’amore
Jojo Moyes

22 gennaio 2014

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