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Perché le recensioni on-line sono un bene

Le recensioni ''dal basso'' (ovvero dei cosiddetti utenti semplici, dei non specialisti) sono ''una piaga'' oppure una ricchezza? E’ questa l'ultima polemica in campo di critica letteraria...

I critici di professione si schierano contro il proliferare di pareri non specialistici. Ma questo dibattito diffuso è un limite o una ricchezza?

MILANO – Le recensioni “dal basso” (ovvero dei cosiddetti utenti semplici, dei non specialisti) sono “una piaga” oppure una ricchezza? E’ questa l’ultima polemica in campo di critica letteraria di cui si discute all’interno del sito Flavorwire. E inoltre: il fatto che con la diffusione di Internet tutti possano aprire un blog e dire la propria sui più svariati argomenti – compresi i libri – è un bene? Oppure questa maggiore libertà va tutta a discapito della qualità? Vediamo cosa ne pensano “i due contendenti”.

LA POSIZIONE DEI CRITICI – In sintesi quello che i critici di professione lamentano è l’eccessiva morbidezza delle recensioni on-line. Secondo loro i non addetti ai lavori hanno troppa paura di offendere qualcuno, e per questo non sono abbastanza pungenti. A dire il vero, se si leggono i commenti sui blog o sui siti di e-commerce come Amazon questa critica sembra del tutto infondata. L’intera faccenda, a ben guardare, non è altro che una lotta per la sopravvivenza. Quello che i critici cercano di affermare è il senso stesso della loro professione, l’utilità di fare qualcosa di unico e inimitabile.

LA POSIZIONE DEL WEB – Su di un libro si può scrivere in 1000 modi diversi. Da un punto di vista serio oppure giocoso, da conoscitore dell’argomento o anche da profano. È principalmente per questo che i recensori on-line non dovrebbero essere visti come “competitori” da chi fa il critico di professione. Ognuno ha il suo spazio, la sua importanza, perché no, anche il suo pubblico. Ma tutti, a proprio modo, cooperano per un obiettivo comune, che è quello di far conoscere i libri meritevoli e in genere la cultura. Pensando a questa grande missione, al fatto che parlare di libri è così importante per far sì che l’impresa editoriale non si fermi, l’oltranzismo dei critici nei confronti delle altre forme di espressione non può che risultare fuori luogo. Oltre che controproducente.

LA SCELTA DI LIBRERIAMO – Come sapranno bene i lettori di Libreriamo, fin dalla nascita di questo social book magazine abbiamo realizzato la sezione Recensiamo in cui vengono inserite le recensioni realizzate direttamente dai booklover. Questo non per delegittimare chi, come i critici letterari, scrivono di libri per mestiere, ma perché pensiamo che nessuno, meglio dei diretti fruitori dei libri, possano parlarne e dare un giudizio libero e non di parte.

Roberta Turillazzi

14 novembre 2013

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