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Perchè frequentare una libreria indipendente…

Ospite della prestigiosa Sala delle Conferenze di Palazzo Reale, la LIM (associazione delle Librerie Indipendenti di Milano) ha presentato il suo progetto durante la manifestazione di Book City. Associazione che comprende una rete di 33 librerie indipendenti disseminate nel territorio milanese...

Nel corso di Bookcity la LIM LIM ha organizzato un incontro informale il cui obiettivo è stato quello di rispondere alla domanda: «Perché frequentare una libreria indipendente?»

MILANO – Ospite della prestigiosa Sala delle Conferenze di Palazzo Reale, la LIM (associazione delle Librerie Indipendenti di Milano) ha presentato il suo progetto durante la manifestazione di Book City. Associazione che comprende una rete di 33 librerie indipendenti disseminate nel territorio milanese, la LIM ha organizzato un incontro informale il cui obiettivo è stato quello di rispondere alla domanda: «Perché frequentare una libreria indipendente?»

Samuele Bernardini, libraio della Claudiana, ha presentato l’incontro che è stato scandito da testimonianze di molti personaggi della vita culturale e artistica milanese che hanno spiegato i motivi che li spingono a frequentare assiduamente l’universo estremamente variegato e multiforme delle piccole librerie indipendenti.

Molti i testimonial d’eccezione che hanno deciso di offrire il loro contributo. Un video, girato all’interno delle librerie, ha mostrato i volti e le parole di – tra gli altri – Giacomo Poretti, Gioele Dix, Ricky Gianco, Andrea Brando, Lorenzo Castelluccio. Le librerie indipendenti sono, secondo le testimonianze, luoghi di presidio culturale e aggregazione comunitaria, ricche di iniziative culturali e qualità letteraria, arricchite dalla figura di un libraio esperto e competente.

Molti gli ospiti presenti in sala durante l’incontro – che però ha visto una fredda ricezione da parte del pubblico, piuttosto carente – tra cui Stefano Boeri, ideatore di Book City che ha espresso il suo sostegno alla LIM. Elio Meloni, Andrea Saccomani, Moni Ovadia, Lella Ravasi Bellocchio, Elvio Calderoni, Giampiero Comolli sono stati alcuni tra i celebri testimonial che hanno spiegato i motivi che li legano alle librerie milanesi. Originale l’intervento del Comolli che ha letto i nomi delle 33 librerie dell’associazione sostenendo che «è come un elenco di nomi fantastici. Si potrebbe fare un viaggio attraverso questi luoghi magici e diversi. Attraverso la commistione e l’incontro di queste esperienze, si fa cultura». Interessante infine la proposta di Moni Ovadia: «si dovrebbero organizzare delle letture pubbliche perché la gente è felice di sentirsi leggere i libri e in questo modo ha maggiore desiderio di comprarli».

Cristina Rendina

25 novembre 2013

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