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“Oltremare”, il toccante libro tra mare e vita di Mabe Diop

"Oltremare" è più di un libro: è un invito a lasciarsi trasportare dalla vita, ad affrontare le onde senza paura e a credere che, da qualche parte, c’è sempre un porto sicuro pronto ad accoglierci.

Il mare come metafora della vita: imprevedibile, affascinante, spietato. Il libro Oltremare (Another Coffee Stories) non è solo il racconto di un’avventura tra le onde, ma una riflessione profonda sull’esistenza, sulle scelte che facciamo e sul significato del vero amore.

Fin dall’alba dei tempi, l’uomo ha guardato all’orizzonte con una miscela di timore e meraviglia, interrogandosi su ciò che si cela oltre la linea che separa il cielo dall’acqua. Il mare è sempre stato simbolo di scoperta, ma anche di pericolo e incertezza. Per alcuni, è un’attrazione irresistibile, per altri un abisso spaventoso. In “Oltremare”, il protagonista incarna il desiderio ancestrale di partire alla ricerca di qualcosa di più grande di sé, una spinta che accomuna navigatori, esploratori e chiunque abbia sentito il bisogno di lasciare le proprie certezze per inseguire un sogno.

La storia di Mabe ci invita a riflettere su cosa significhi davvero vivere: è la stabilità a renderci felici o è la costante ricerca di nuove esperienze? “Oltremare” non offre risposte definitive, ma ci guida in un viaggio che parla di libertà, di coraggio e della capacità di affrontare le proprie paure.

Oltremare

Sinossi del libro

In un piccolo villaggio dell’Africa, un giovane ragazzo saluta la sua terra natia con speranze e sogni che brillano come le stelle. “OLTREMARE” narra la straordinaria avventura di Mabe, che ha passato la vita a lavorare per mare, sfidando tempeste e affrontando sfide che solo gli oceani più vasti possono offrire.

Dopo aver lasciato la sua famiglia molti anni fa, Mabe ha conosciuto il mondo attraverso le onde, portando nel cuore il desiderio di vivere davvero. Ogni porto ha raccontato una storia, ogni onda ha sussurrato una speranza, ma il suo vero destino era legato a qualcosa di ancora più profondo.

“OLTREMARE” è una storia che esplora la forza dell’animo umano e la potenza del vero amore, che arriva quando meno te lo aspetti, trasformando il viaggio di una vita in un cammino verso la felicità.

Preparati a salpare in un viaggio emozionante, dove i sogni incontrano il mare e i cuori trovano finalmente la loro rotta.

Il viaggio di Mabe: il mare come maestro di vita

Mabe, il protagonista del romanzo, ha dedicato la sua vita all’oceano, lasciandosi alle spalle la terraferma e gli affetti familiari. Il suo viaggio non è solo fisico, ma interiore: ogni porto toccato diventa un capitolo della sua crescita, ogni tempesta un ostacolo da superare, ogni onda una lezione sul destino.

Il mare, con la sua vastità e imprevedibilità, diventa il simbolo perfetto del percorso umano. Proprio come Mabe, anche nella vita siamo chiamati a prendere decisioni difficili, spesso senza sapere cosa ci attende all’orizzonte. Ma il mare, oltre alle sfide, offre anche una promessa: quella di una scoperta, di un approdo sicuro, di un amore che può arrivare quando meno te lo aspetti.

Oltremare e la realtà: il coraggio di seguire i propri sogni

La storia di Mabe trova un forte parallelismo nella vita di molte persone che, per inseguire i propri sogni, devono lasciare certezze e affetti alle spalle. Pensiamo agli esploratori, agli emigranti, ai visionari che hanno avuto il coraggio di intraprendere viaggi incerti con la speranza di una vita migliore.

Nella società moderna, “salpare” può significare molte cose: abbandonare un lavoro sicuro per inseguire una passione, trasferirsi in un altro paese, scegliere di cambiare strada dopo un fallimento. “Oltremare” ci insegna che il viaggio, per quanto tortuoso, ha sempre uno scopo: trasformarci, renderci più consapevoli di chi siamo e di ciò che davvero conta.

Il vero amore: un faro nella tempesta

Un altro tema centrale del romanzo è l’amore, che arriva inaspettato, trasformando completamente il viaggio di Mabe. Nella vita reale, l’amore ha la stessa potenza del mare: può travolgerci, spingerci in direzioni inaspettate, ma anche offrirci un porto sicuro dove trovare pace.

Molti di noi si ritrovano a cercare qualcosa senza sapere esattamente cosa sia. A volte, il destino ci sorprende, donandoci incontri che cambiano per sempre la nostra rotta. “Oltremare” celebra proprio questa magia: la capacità dell’amore di dare un senso al nostro viaggio.

Intervista all’autore

Mabe ha lasciato la sua famiglia per inseguire il mare. Quanto c’è di autobiografico in questa scelta? Hai mai vissuto una situazione simile?

Oltremare è la mia storia. Ho lasciato la mia terra, la mia famiglia, tutto ciò che conoscevo per attraversare il mare e ricominciare altrove. Non è una scelta facile, e non sempre è davvero una scelta. A volte è l’unica possibilità. Ho vissuto quella sensazione di sospensione, tra un passato che ti ancora e un futuro incerto dall’altra parte dell’acqua.

Il mare è un elemento dominante nel romanzo. Cosa rappresenta per te a livello simbolico?

Il mare è tutto. È una promessa e una minaccia, un confine e un passaggio, una separazione e una possibilità. È imprevedibile, può accoglierti o respingerti, può donarti la libertà o toglierti tutto. Ma soprattutto, per me, il mare è memoria. Ogni onda porta con sé storie di chi lo ha attraversato, di chi ce l’ha fatta e di chi no.

La storia di Mabe è fatta di scelte difficili. Qual è stata la decisione più ardua che hai dovuto prendere nella tua vita?

Lasciare la mia casa, il mio mondo, senza sapere se avrei mai potuto tornarci. Guardare negli occhi mia madre e non poterle promettere che ci saremmo rivisti. E poi, una volta dall’altra parte, dover ricominciare senza certezze, senza radici, con il peso delle speranze di chi avevo lasciato.

Il romanzo parla anche di amore. Credi che l’amore sia davvero in grado di dare una rotta alla nostra vita e in che modo?

Sì, l’amore è una bussola. Ma non parlo solo dell’amore romantico. L’amore per la propria terra, per le proprie origini, per chi ci ha cresciuti, per chi abbiamo incontrato lungo il cammino. È quello che ci dà la forza di andare avanti, che ci fa resistere anche quando tutto sembra perduto. Senza amore, saremmo davvero dispersi in mare.

C’è un messaggio che vorresti che i lettori portassero con sé dopo aver letto Oltremare?

Vorrei che capissero che dietro ogni viaggio c’è una storia. Che nessuno lascia la propria casa per capriccio, ma per necessità, per sopravvivere, per trovare un futuro. E vorrei che sentissero il mare come lo sento io: non solo come uno spazio geografico, ma come un luogo che unisce le terre che separa.

Se dovessi immaginare Mabe oggi, dove sarebbe? Ha trovato la sua pace o sarebbe ancora in viaggio?

Mabe è ancora in viaggio, perché in fondo non si smette mai di cercare il proprio posto nel mondo. Ma ha imparato a trovare la pace dentro di sé, indipendentemente da dove si trova. Perché la pace non è un luogo, è una condizione dell’anima.

Viviamo in un mondo sempre più interconnesso ma spesso privo di legami autentici. Pensi che il viaggio interiore di Mabe possa essere una metafora della ricerca di un senso più profondo nelle relazioni umane moderne?

Assolutamente sì. Oggi siamo sempre più connessi ma sempre più soli. Oltremare parla anche di questo: del bisogno di trovare legami autentici, di riconoscersi negli altri, di costruire ponti invece di muri. Mabe cerca se stesso attraverso l’incontro con gli altri, ed è quello che dovremmo fare tutti. Più di ogni altra cosa vorrei passasse un concetto: famiglia non è fatta solo da coloro con cui abbiamo un legame di sangue.

La famiglia è un concetto fluido, poiché è composta da ogni persona che, per un breve momento o per sempre, decide di porgerci una mano, di sostegno, di speranza o semplicemente di un sorriso sincero. Dovremmo avere più fiducia nel prossimo poiché è proprio la bellezza dei legami a renderci invincibili e mai soli. Oggi considero anche la mia editrice parte della mia famiglia, perché mi ha permesso di dare spazio alla mia voce, un gesto che non dimenticherò mai, basato sulla fiducia e sul coraggio di credere ad uno sconosciuto venuto dal Senegal.

Il tema del viaggio e dell’abbandono delle certezze è sempre più attuale. Come pensi che il romanzo possa parlare ai lettori di oggi, in un’epoca di incertezze e cambiamenti continui?

Viviamo in un tempo in cui tutto cambia rapidamente e le certezze di ieri non valgono più oggi. Oltremare racconta di chi ha dovuto abbandonare tutto, ma anche di chi si trova costretto a reinventarsi. È una storia di resistenza e di speranza, e credo che ognuno possa ritrovare un pezzo di sé in questo viaggio, indipendentemente da dove sia nato.

Il mare non è mai solo acqua. È memoria, è partenza, è ritorno.

È tutto ciò che siamo stati e tutto ciò che ancora possiamo diventare

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