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Nigel Farndale, ”L’amore è l’unica cosa che abbiamo per vanificare la morte”

''Con questo romanzo ho voluto esplorare l’idea di amore come sinonimo di sessualità.'' Presenta così il suo nuovo libro Nigel Farndale...

MILANO – ”Con questo romanzo ho voluto esplorare l’idea di amore come sinonimo di sessualità.” Presenta così il suo nuovo libro Nigel Farndale, il giornalista e scrittore brittanico, autore de La strada tra noi, libro della giovane collana BookMe della De Agostini,  da oggi in tutte le librerie. Collaboratore da anni per il Sunday Telegraph, l’autore ha scritto sei libri, l’ultimo dei quali, The Blasphemer, è stato selezionato nel 2010 per il Costa Novel Award.

Come nasce l’idea della sua ultima opera?
La strada tra noi si apre nel giugno del 1939 con l’arresto di due uomini in una stanza d’albergo in Piccadilly Circus. Uno dei due uomini è inglese, l’altro tedesco.
L’immagine è nata in un caldo pomeriggio mentre aspettavo sotto la statua di Eros alcuni amici per andare al cinema. Erano in ritardo. Mentre guardavo i turisti in posa davanti alla statua – si baciavano, si abbracciavano, ridevano – ho ricordato di aver letto di come questo simbolo della città fosse stato smantellato durante la Seconda Guerra Mondiale e nascosto in campagna. Una metafora potente: la capitale perdeva la sua libido.
In realtà, come scoprii nelle mie successive ricerche, successe il contrario. I londinesi divennero piuttosto promiscui durante la guerra, e non solo in termini di relazioni e rapporti occasionali. Le prostitute – le “Piccadilly Commandos”, come erano conosciute – non erano mai state così occupate.
Anche gli omosessuali, con le bombe che cadevano tutte le notti, iniziarono a pensare di dover “cogliere l’attimo”. Carpe diem. Ma il loro era pur sempre l’amore che non osa dire il suo nome.

Per il protagonista, Edward, ha attinto dalla realtà, o dalla sua esperienza personale?
Edward non è un personaggio autobiografico, ma un amico, che è l’Ambasciatore britannico dell’Uruguay, mi ha dato spunti utili su quella che avrebbe potuto essere la vita di un diplomatico.
Ho cercato di immaginare cosa possa significare riprendere in mano la propria vita, dopo un decennio di prigionia durante il quale il tempo si era fermato. Ho pensato come fosse possibile, a cinquant’anni, non riconoscere il proprio volto in una fotografia, perché nella tua testa somigli ancora al ragazzo di dieci anni prima. Che cosa succede se la tua famiglia e i tuoi amici sono diventati degli estranei?
Ho letto di un uomo dell’Arkansas che, nel 1984, ebbe un incidente d’auto che lo lasciò in coma per 19 anni. La cosa che mi sconvolse di questa storia fu che quando riprese conoscenza scambiò la figlia, che al tempo dell’incidente era solo una bambina, con sua moglie. Sua moglie, a sua volta, era una donna di mezza età, irriconoscibile per lui.
Ho pensato: cosa sarebbe successo se, contro la sua volontà, il padre si fosse innamorato della figlia? Cosa succederebbe se Edward si innamorasse di sua figlia Hannah? Mi era appena balenato in testa un altro collegamento tematico tra passato e presente. L’amore proibito.

Il suo libro è stato definito un inno alla vita. Quanto è importante l’amore, nella vita di una persona?
Penso che sia l’amore a definirci esseri umani – e se non si è religiosi, è l’unica cosa che abbiamo per vanificare la morte.
Con questo romanzo ho voluto esplorare l’idea di amore come sinonimo di sessualità. Noi, noi occidentali, certo, pensiamo che il nostro approccio nei confronti della sessualità sia diventato progressivamente più aperto e liberale. Prendiamo il matrimonio gay, che è stato recentemente legalizzato nel Regno Unito. Sembra impossibile che fino al 1967 l’omosessualità fosse un reato, punibile con un anno di prigione o con la castrazione chimica. Quanta strada in un tempo così breve.

E’ al lavoro su un nuovo romanzo? Se no, quale le piacerebbe scrivere in futuro?
Sì, non ha ancora un titolo, ma è ambientato tra le due guerre e scandaglia le dinamiche politiche degli anni 30, mentre i paesi europei decidevano se avrebbero seguito la strada fascista o comunista.

23 settembre 2014

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