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Monique Scisci, ”La passione per la lettura nasce dal desiderio di scoprire altri mondi, vivere nuove storie”

Quando niente sembra avere più senso, è giunto il momento di affidarsi al cuore. Alessandra aveva fatto progetti per il futuro e tutti comprendevano Daniele. Ma a volte l’errore di una notte può avere conseguenze enormi...

MILANO – Quando niente sembra avere più senso, è giunto il momento di affidarsi al cuore. Alessandra aveva fatto progetti per il futuro e tutti comprendevano Daniele. Ma a volte l’errore di una notte può avere conseguenze enormi. Meglio partire e lasciarsi tutto alle spalle, fare un viaggio, magari in Scozia, dove, tra le misteriose atmosfere di un epico e glorioso passato, potrà finalmente rimarginare le ferite. Alessandra è la protagonista di ‘Se un giorno ci rincontreremo‘, il nuovo romanzo di Monique Scisci, edito da Rizzoli nella nuova collana digital tutta al femminile You Feel. L’autrice, che da sempre coltiva la passione per i viaggi, la musica rock, l’arte e soprattutto la scrittura, ci presenta così il suo libro, una storia d’amore emozionante, struggente, a tratti malinconica.

Come nasce la tua passione per la lettura, e quindi la scrittura?

La passione per la lettura nasce dal desiderio di scoprire altri mondi, vivere nuove storie, conoscere luoghi reali o di fantasia e sognare insieme ai personaggi dei libri. Adoro perdermi tra le pagine di un buon romanzo, indipendemente dal genere. La scrittura è una conseguenza, ma anche una vocazione e per certi versi una neccessità. Mi piace dare sfogo all’immaginazione, immedesimarmi nei miei protagonisti, vivere ogni attimo della loro esistenza.

C’è qualcosa di autobiografico in questo tuo ultimo libro, o comunque ti ha ispirato qualcosa di realmente accaduto per i personaggi e la trama dell’opera?

La storia che ho raccontato in questo romanzo non è autobiografica, ma a chi non è capitato di soffrire per una delusione d’amore o in particolare per un tradimento? Attraverso Alessandra, la protagonista, ho esplorato le varie di fasi di rielaborazione; dalla destabilizzazione alla consapevolezza. L’idea mi è venuta da un sogno che poi ho sviluppato per dare forma e sostanza al racconto.

Tema dell’opera è il viaggio. In che modo il viaggio è metafora per ritrovare la propria persona, viaggio inteso come percorso interno per ritrovare sé stessi?

Il tema principale del romanzo in realtà è la riscoperta di sè stessi. Un percorso di crescita interiore che passa attraverso il viaggio, inteso appunto come metafora di vita. Alessandra ad un certo punto sente la necessità di allontanarsi da ciò che la circonda, ha bisogno di ossigeno e spazio. Vuole prendere le distanze da tutto quello che le ricorda Daniele, l’ex fidanzato, perché a volte non basta andare avanti e sperare che le cosa cambino, che il dolore semplicemente allenti la presa, ci vuole qualcosa di più, soprattutto coraggio.

L’estate è uno dei periodi dell’anno in cui si viaggia più spesso, e durante il quale possono nascere nuovi amori. Proprio come accade alla protagonista del libro. Cosa spinge Alessandra a preferire il nuovo amore rispetto al vecchio?

Alessandra parte per Edimburgo nel mese di dicembre, il suo è un bliglietto di sola andata. Sa che ha bisogno di tempo affinché la ferita si rimargini, ma anche di nuovi orizzonti. Spera che il freddo allevi il dolore, che scacci il sapore amaro della delusione. Ma la vita, si sa, ci riserva sempre grandi e inaspettate sorprese. Carl è una ventata di aria fresca e rispetto a Daniele, è cauto e riflessivo, ma anche intrigante e fascinoso. Riesce in qualche modo a fare breccia nel suo cuore.

Non si tratta del proverbiale chiodo scaccia chiodo, perché lei non sceglie di stare con lui per dimenticare la delusione, decide invece di tornare a Milano, affrontare la realtà per capire se veramente ha superato la batosta. Solo dopo aver fatto i conti con i suoi sentimenti, si aprirà a un nuovo amore. ‘Se un giorno ci riconteremo’ è una storia di rivalsa personale.

8 agosto 2014

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