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“Martin Eden”, il romanzo di Jack London che profuma di sogni e libertà

Buon compleanno a Jack London, meraviglioso autore che parla ancora al nostro cuore con "Martin Eden", un classico intramontabile.

Il 12 gennaio 1876 nasceva Jack London, il poliedrico, libero sognatore che ha dato alla luce alcuni dei più grandi capolavori della storia della letteratura mondiale. Fra le sue opere più significative spicca un romanzo che ha nome e cognome: “Martin Eden“.

“Martin Eden”, la sinossi

Martin Eden, un giovane marinaio di Oackland, salva la vita a un ragazzotto della buona borghesia di San Francisco, Arthur Morse. Per ringraziarlo, questi lo presenta alla famiglia e alla sorella, Ruth.

Tra questa e il giovane marinaio scatta subito un’attrazione vitale, ostacolata però dalle differenze di classe e quindi dalla prevedibile resistenza della famiglia di lei. Un po’ per farsi accettare socialmente, un po’ perché sinceramente affascinato da quel mondo borghese, Martin decide di affinare la propria cultura.

Da giovinastro un po’ rozzo, in anni di studio forsennato, si trasforma alla fine in scrittore: dopo un inizio puntellato di rifiuti (tra cui l’abbandono di lei), improvvisamente gli arride la fama. Il suo saggio filosofico, “La vergogna del sole”, gli apre le porte dei circoli più esclusivi di San Francisco. Tutti si contendono la sua presenza.

Anche Ruth decide di tornare sui suoi passi. Ma questa volta Martin Eden sente di non essere più interessato a lei. Non è più interessato alla vanagloria di quel mondo, a cui pure era riuscito ad accedere…

Un romanzo arrabbiato

“Martin Eden” non è il primo romanzo di formazione scritto da Jack London, ma è sicuramente il più peculiare. Fra le ragioni che rendono speciale questo romanzo, c’è l’atteggiamento di forte critica nei confronti della società e della cultura borghese statunitense del tempo.

Questo libro di London è un libro arrabbiato, in cui si percepisce tutta la tensione fra il mondo borghese, fatto di eleganza, opulenza, regole e tanta apparenza, e quello proletario frugale, sincero, alimentato dalla speranza di una vita migliore.

Questa tensione è presente nello spirito dell’opera ma, più concretamente, è esteriorizzato nelle biforcazioni in cui si dirama il destino di Martin Eden: Ruth o Lizzie, i libri o il mare, l’alta società o la solitudine?

Martin Eden è un po’ Jack London

“Martin Eden” è insieme un racconto di formazione, una storia d’amore e un romanzo sociale. Profondo e accattivante, ha rapito il cuore di innumerevoli lettori sin dalla sua prima pubblicazione, avvenuta dapprima a puntate sulla rivista Pacific Monthly fra il 1908 e il 1909 e poi in volume unico dalla The Macmillan Company nel settembre del 1909.

Non è difficile immedesimarsi in Martin Eden: è un ragazzo vivace, che sogna in grande e che ama in grande. Leggendo della sua avventura ci riscopriamo giovani e affamati di vita, pieni di speranza sulle possibilità che offre la vita.

In quel giovane marinaio in cerca di fortuna possiamo anche rivedere un pizzico del genio che ha dato vita al personaggio. Non solo perché in ogni personaggio si cela un frammento del suo autore, ma anche perché Martin Eden somiglia davvero a Jack London in alcuni, importanti dettagli.

Entrambi, personaggio e autore, sono innamorati del mare e da esso traggono forza e ispirazione. Entrambi hanno origini umili, e sogni grandi, alimentati a suon di fatica e mestieri usuranti. Martin Eden diventa uno scrittore affermato dopo tanta fatica, proprio come accade a Jack London.

Sono accomunati anche dal destino: nonostante la fama e la realizzazione del sogno della scrittura, tanto per il personaggio quanto per il suo autore la vita non diventa più lieve. L’alcolismo e la disillusione nei confronti di un mondo troppo cinico e materialista non lasciano scampo né all’uno né all’altro.

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