“Attraversare i muri”, l’autobiografia di Marina Abramović: viaggio nella performance art

30 Gennaio 2025

Marina Abramovic con la sua autobiografia "Attraversare i muri" ci guida attraverso la sua vita su una delle carriere più affascinanti e coraggiose

"Attraversare i muri", l'autobiografia di Marina Abramović: viaggio nella performance art

Marina Abramović è una delle figure più iconiche della performance art contemporanea. Nel suo libro Attraversare i muri, l’artista racconta la sua straordinaria vita e carriera, offrendo ai lettori un’immersione profonda nelle sue esperienze, nei suoi dolori e nelle sue scoperte artistiche. L’autobiografia è un percorso intimo che segue il filo della sua esistenza, dalle radici familiari fino alle sue più celebri performance.

Attraversare i muri non è una semplice autobiografia, ma una vera e propria estensione dell’arte di Abramović.

Con uno stile coinvolgente e diretto, l’artista ci guida attraverso la sua vita straordinaria, offrendoci uno sguardo privilegiato su una delle carriere più affascinanti e coraggiose del nostro tempo. Un libro imperdibile per chi ama l’arte, la sperimentazione e la forza dell’espressione umana.

Attraversare i muri di Marina Abramovic

Sinossi del libro

Nel 2010, in occasione della retrospettiva che il MoMA dedicò a Marina Abramovic, più di 750mila persone aspettarono in fila fuori dal museo per avere la possibilità di sedersi di fronte all’artista e di comunicare con lei senza dire una parola, in una performance senza precedenti durata più di settecento ore. Una celebrazione di quasi cinquant’anni di performance art rivoluzionaria. Figlia di genitori comunisti, eroi di guerra sotto il regime di Tito nella Jugoslavia postbellica, Marina Abramovic fu cresciuta secondo una ferrea etica del lavoro.

Agli esordi della sua carriera artistica internazionale viveva ancora con la madre e sotto il suo totale controllo, obbedendo a un rigido coprifuoco che la costringeva a rincasare entro le dieci di sera. Ma nulla poté placare la sua insaziabile curiosità, il suo desiderio di entrare in contatto con la gente e il suo senso dell’umorismo. Tutto ciò che ancora oggi la contraddistingue e dà forma alla sua vita. Al cuore di «Attraversare i muri» c’è la storia d’amore con il collega perfomance artist Ulay: una relazione sentimentale e professionale durata dodici anni, molti dei quali passati a bordo di un furgone viaggiando attraverso l’Europa, senza un soldo. Un legame che arrivò al drammatico epilogo sulla Grande Muraglia cinese.

La storia di Marina Abramovic, commovente, epica e ironica, parla di un’incomparabile carriera artistica che spinge il corpo oltre i limiti della paura, del dolore, dello sfinimento e del pericolo, in una ricerca assoluta della trasformazione emotiva e spirituale. Esso stesso performance, «Attraversare i muri» è la rappresentazione vivida e potente della vita di un’artista eccezionale.

L’infanzia e la disciplina

Nata nel 1946 a Belgrado, in una Jugoslavia postbellica segnata dal regime di Tito, Abramović cresce in una famiglia rigidamente comunista. I suoi genitori, eroi di guerra, le impongono una disciplina ferrea che influisce profondamente sulla sua visione dell’arte e della vita. Sotto il controllo della madre, vive un’infanzia caratterizzata da un rigido coprifuoco e da un’educazione spartana. Tuttavia, già in giovane età mostra un’inesauribile curiosità e una forte spinta creativa.

L’esordio nel mondo dell’arte

Marina Abramović si avvicina all’arte attraverso la pittura, ma presto comprende che la sua vera espressione risiede nella performance. Fin dagli anni ’70, inizia a esplorare i limiti del corpo e della mente, sfidando se stessa e il pubblico con performance estreme. Il suo lavoro si concentra sulla resistenza fisica e psicologica, sull’interazione con gli spettatori e sulla ricerca di una trasformazione spirituale.

L’incontro con Ulay e l’amore-performance

Un capitolo centrale del libro è dedicato alla storia d’amore e collaborazione artistica con Ulay, un altro grande nome della performance art. Insieme, creano alcune delle opere più potenti del loro tempo, vivendo per anni in un furgone e viaggiando attraverso l’Europa. La loro relazione, intensa e tormentata, culmina con la celebre separazione sulla Grande Muraglia cinese: un addio simbolico che segna la fine di un periodo fondamentale della vita di Abramović.

The Artist is Present: un trionfo al MoMA

Uno dei momenti più emozionanti dell’autobiografia è il racconto della performance The Artist is Present, realizzata nel 2010 al MoMA di New York. Più di 750.000 persone fanno la fila per sedersi di fronte a lei, in un dialogo silenzioso e profondo che dura ore. La performance rappresenta una consacrazione definitiva, non solo per la sua carriera ma anche per il riconoscimento della performance art come forma d’arte di grande impatto emotivo e sociale.

Oltre i limiti: una ricerca continua

Attraverso il suo racconto, Abramović dimostra come la sua arte sia un costante superamento dei limiti fisici e psicologici. Il dolore, la paura e lo sfinimento diventano strumenti di esplorazione e trasformazione, sia per lei che per il pubblico. Il libro non è solo una cronaca della sua carriera, ma anche una riflessione sulla vita, sulla vulnerabilità e sulla connessione umana.

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