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Maria Pia Ammirati, ”Il mio romanzo insegna come per ritrovarsi, prima, occorra perdersi”

Decidere di lasciare tutto per abbandonarsi al richiamo di un Sud oscuro, mitico, ancestrale. E’ la storia di Linda, protagonista de “La danza del mondo”...

L’autrice de “La danza del mondo” parla della sua opera, finalista al Premio Porta d’Oriente

MILANO – Decidere di lasciare tutto per abbandonarsi al richiamo di un Sud oscuro, mitico, ancestrale. E’ la storia di Linda, protagonista de “La danza del mondo”, il libro della scrittrice e giornalista Maria Pia Ammirati. Finalista al “Premio Porta d’Oriente”, la scrittrice ci parla del suo libro e dell’importanza dei premi letterari oggi.

Di cosa parla il suo libro “La danza del mondo”?

La danza del mondo è la storia di una fuga e di un viaggio. La storia di una giovane donna che decide di abbandonare una vita benestante e borghese per affrontare il mondo reale e incontrare personaggi umili ma straordinari. La danza del mondo è un romanzo d’amore che racconta il non-amore.

Quanto c’è di autobiografico, o comunque di tratto dalla realtà, nel personaggio di Linda?

La danza del mondo non è un romanzo autobiografico ma come tutti i racconti si specchia nella realtà contemporanea affrontando temi importanti come quelli della violenza sulle donne e dell’impoverimento del mondo.

Cosa rappresenta per lei essere tra i finalisti del Premio Porta D’Oriente?

I premi letterari sono sempre importanti perché aiutano i libri a diffondersi, un premio giovane come il premio porta d’oriente è fonte di ottimismo in tempi in cui i libri rappresentano una merce come le altre ma non necessaria.

13 dicembre 2013

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