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Maria Giovanna Luini, ”Negli ospedali non si aiuta la gente separando studio e conoscenza, ma ampliandole”

Scrittori si nasce, perché la scrittura è istinto. Parola di Maria Giovanna Luini, scrittrice e comunicatore scientifico presso l’Istituto Oncologico Europeo di Milano. Maria Giovanna parla del suo ultimo libro “Il male dentro”, ambientato in un ospedale oncologico...

La scrittrice e comunicatore scientifico presso l’Istituto Oncologico Europeo di Milano parla del suo ultimo libro “Il male dentro”, ambientato in un ospedale oncologico

MILANO – Scrittori si nasce, perché la scrittura è istinto. Parola di Maria Giovanna Luini, scrittrice e comunicatore scientifico presso l’Istituto Oncologico Europeo di Milano. Maria Giovanna parla del suo ultimo libro “Il male dentro”, ambientato in un ospedale oncologico.


Come nasce la sua passione per la scrittura?

Scrittori si nasce, nel senso che la scrittura è un bisogno, un istinto, una passione. Un talento, inteso come qualcosa di intimo e così radicato da essere ineliminabile. Non è detto che valga per tutti gli scrittori, ma la scrittura è nata con me: ho imparato a scrivere prestissimo, in modo naturale e spontaneo. Leggere e scrivere insieme, a tre anni di età.
Attualmente la scrittura è una passione ma anche la professione principale: anche da medico e divulgatore scientifico di IEO (Istituto Europeo di Oncologia a Milano) scrivo nella maggioranza della mia attività anche se non rinuncio al mio ambulatorio da senologa che è una parte stupenda del lavoro.

Di cosa si parla nel suo libro “il male dentro”?
Non amo raccontare la trama dei libri (miei o di altri). Si tratta di un romanzo ambientato in un ospedale oncologico, un centro di eccellenza che si prende cura di persone malate di tumore. Ci sono medici, infermieri, pazienti (oggi dovremmo dire "assistiti"), familiari, amici: tutto ciò che accade nella relazione tra persone all’interno di un ospedale. Un ospedale un po’ particolare perché si occupa di persone affette da tumore. C’è molto amore, c’è ironia, c’è attrazione sessuale, ci sono domande grandi e piccole. C’è quello che succede davvero in un luogo come questo. C’è un medico che si ammala, anche, e getta l’ospedale in un grande dramma: si può cadere se si è "semidei"?

Quali sono le scoperte ed i cambiamenti vissuti dalla protagonista del racconto, Barbara?
Barbara è una specializzanda in chirurgia e crede di essere ormai arrivata a conoscere in pieno l’esperienza dell’essere chirurgo. Ma ha sottovalutato l’impatto di un luogo in cui tutti gli Assistiti hanno un tumore. Comprende di non trovarsi in un ospedale come gli altri, va in crisi ma si innamora anche delle relazioni profonde e indimenticabili, si sente coinvolta e travolta dalle storie delle decine di persone che incontra. Rosa, Giulia, Giovanna: nomi e storie, occhi e mani da stringere, rassicurazioni ma anche risate per le battute che inevitabili e spontanee nascono in ambulatorio o in sala operatoria, pettegolezzi e traumi. Inizia anche a frequentare Stefano Solda, il direttore della senologia: con lui nasce una storia erotica che – forse – evolverà a qualcosa di più importante…


Quale interpretazione viene data della vita, in questo libro?

Uno scrittore non interpreta. L’interpretazione è del lettore.

 

Lavora presso l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. Quali sono le riserve che esistono nei confronti delle cure omeopatiche? Perché e cosa occorre fare per superarle?
Sono chirurgo senologo per formazione e comunicatore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia, questa mia risposta è del tutto personale quindi non rappresenta in alcun modo la posizione ufficiale del centro di eccellenza dove lavoro. Come è noto e come si legge anche nel romanzo, credo all’integrazione in medicina. Cioè credo al mettere insieme e non al separare. Sono Master Reiki e operatore theReconnection oltre che medico, e lo studio di tecniche di "cura" differenti dalla medicina occidentale mi portano a desiderare che la visione olistica della persona sia quella che ci permette di aiutare meglio. Non si aiuta la gente separando, ma ampliando lo studio e la conoscenza. Non accetto la definizione di "terapia alternativa", accetto l’uso dei neuroni per curare la gente con tutte le armi a disposizione, in armonia.

E’ all’opera con altre pubblicazioni?
A ottobre uscirà un libro che ho scritto con Marco Bianchi per Mondadori, seguito ideale e concreto del libro "La dieta del digiuno" che insieme a Lucilla Titta ho curato per Umberto Veronesi (sempre Mondadori). Sto scrivendo il prossimo romanzo, ancora avrà una forte componente medica nella trama, mentre presento ancora in giro per l’Italia "Il male dentro". "Il male dentro" (Cairo editore) sta avendo un viaggio interessante, un percorso denso di incontri e di sorprese: i lettori sono meravigliosi, mi insegnano sempre qualcosa e diventano presenze fondamentali per la mia scrittura.

5 settembre 2013

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