Marguerite Yourcenar: amori proibiti e passioni segrete

25 Giugno 2025

Scopri gli amori proibiti e le passioni segrete che hanno ispirato la vita e l'opera di Marguerite Yourcenar.

Marguerite Yourcenar: amori proibiti e passioni segrete

Dietro la compostezza marmorea delle sue frasi, Marguerite Yourcenar ha custodito un cuore che ardeva di passioni segrete. Celebre per aver dato voce all’imperatore Adriano con un’intensità che sfiora il mistico, la prima donna ammessa all’Académie française fu molto più che un monumento vivente della letteratura: fu anche una donna profondamente innamorata. E non una sola volta. Perché se è vero che la sua penna ha scolpito alcuni dei capolavori più raffinati del Novecento, la sua vita privata assomiglia più a un romanzo gotico: amori non corrisposti, relazioni durature ma controverse, e perfino un giovane compagno al tramonto della vita che le ha rubato il cuore e forse qualcosa di più.

Marguerite Yourcenar: amori proibiti e passioni segrete di una dea dell’immortalità letteraria

Qualcuno mormora, qualcun altro si indigna, ma lei tira dritto. E nel frattempo cambia la targa del bagno da “hommes” a “académiciens”. Geniale. Marguerite Yourcenar ha vissuto con l’eleganza di un oracolo e la determinazione di una ribelle. Dietro le righe perfette delle sue opere si celava una donna che ha saputo amare profondamente, anche quando era difficile, anche quando il mondo non era pronto. Le sue relazioni non erano scandali: erano rivoluzioni silenziose.

Che si chiamasse Grace, André o Jerry, l’amore per Yourcenar è stato sempre materia viva, carne e spirito, parole e attese. Proprio come nei suoi romanzi. Perché, in fondo, Marguerite ha fatto della vita un’opera d’arte, e dell’amore, perfino quello più segreti, una sfida all’eternità.

Nel 1937, durante un soggiorno negli Stati Uniti, Marguerite incontra Grace Frick. Non è un incontro qualunque: Frick diventerà la sua compagna, la sua traduttrice, la sua agente, la sua famiglia. Le due si trasferiscono in una casa affacciata sull’oceano, nell’isola di Mount Desert, nel Maine.

Un ritiro poetico e spartano, dove Marguerite scriverà Memorie di Adriano e L’opera al nero. Frick è molto più che una partner: è colei che costruisce il silenzio necessario perché Yourcenar possa scrivere, pensare, creare. Eppure, questa relazione, durata 42 anni, è anche priva di quella luce scandalosa che tanto piace ai biografi curiosi.

È l’amore maturo e stabile di due intellettuali, che però la scrittrice non ha mai voluto sbandierare. Una “unione civile” ante litteram, che avrebbe potuto cambiare la percezione dell’amore lesbico nel mondo culturale, se solo lei avesse voluto renderla pubblica. Ma Marguerite non cercava l’approvazione.

Cercava solo la libertà di scrivere. Prima di Grace, però, c’era stata un’altra figura chiave: l’editore e scrittore André Fraigneau. Yourcenar si innamora di lui in gioventù e, dopo il rifiuto, trasforma il dolore in letteratura. Feux, pubblicato nel 1936, è un’opera bruciante, colma di desiderio, di frustrazione, di attese mai colmate.

Letto oggi, suona come un grido d’amore travestito da saggio classico. Chi cercasse un piccolo scandalo d’altri tempi, qui troverebbe pane per i suoi denti: Marguerite, la giovane intellettuale, col cuore spezzato, che trasforma la delusione in un capolavoro. Dopo la morte di Grace, Yourcenar ha ormai oltre settant’anni, ma l’amore non ha età. Entra nella sua vita Jerry Wilson, giovane fotografo americano, trent’anni più giovane.

La loro relazione, intensa e controversa, diventa presto un fulcro di tensioni. Alcuni amici e studiosi dell’autrice l’accuseranno di aver manipolato Yourcenar, approfittandosi della sua fama e della sua ricchezza. Altri, più indulgenti, parlano di un amore genuino, anche se sbilanciato.

Sta di fatto che Marguerite, fino all’ultimo, non rinuncia all’idea che l’amore possa ancora sorprenderla. Anche se nel suo caso, il romanticismo si mescola alla disillusione. Se la sua vita fosse un romanzo, questa sarebbe la parte più tragica, più umana, e, forse, più vera. Nel 1980 Marguerite Yourcenar viene ammessa all’Académie française.

I colletti bianchi della cultura francese si piegano davanti alla grandezza di una scrittrice che, tuttavia, è anche una donna apertamente queer. Lei non cavalca l’onda dell’orgoglio né milita per l’inclusione, ma il suo gesto è profondamente politico: entra nel tempio del patriarcato con la grazia di un angelo e la fermezza di un condottiero.  E, in silenzio, cambia tutto.

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