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Margherita Pogliani, ”I lettori sono soprattutto donne, l’offerta editoriale deve corrispondere ai bisogni del mondo femminile”

Le donne oggi vivono da protagoniste: anche il panorama della letteratura si sta tingendo sempre più di rosa, proponendo contenuti legati al mondo femminile, tra cui il glamour e la moda occupano da sempre un posto d'onore. Di questo ragiona Margherita Pogliani, direttrice del portale Style.it, che ci spiega quali sono le esigenze, i gusti e le abitudini delle donne in fatto di lettura...

La direttrice del portale Style.it spiega quali siano i gusti delle donne in fatto di letture e vede aprirsi nuove possibili collaborazioni tra editoria e moda

 

MILANO – Le donne fanno oggi sentire la propria voce, si arrabbiano, contestano, partecipano, vivono da protagoniste: anche il panorama della letteratura si sta tingendo sempre più di rosa, proponendo contenuti legati al mondo femminile, tra cui il glamour e la moda occupano da sempre un posto d’onore. Di questo ragiona Margherita Pogliani, direttrice del portale Style.it, che ci spiega quali sono le esigenze,iphone 5 reconditionné i gusti e le abitudini di una fetta di mercato sempre più importante per l’editoria: le donne.

 

Gli ultimi dati dicono che in Italia si leggono sempre meno libri. In che modo il mondo del glamour e della moda possono contribuire al rilancio della lettura in Italia?

 

Pur restando un fenomeno di nicchia, la moda sta già contribuendo in modo sostanziale alla diffusione dei libri in Italia. L’editoria sembra non essere mai stata così attenta come oggi al mondo del fashion. Penso ai tanti – bellissimi – cataloghi di moda che accompagnano le sempre più numerose mostre sulla storia della moda, allestite nei quattro angoli del mondo, ma non solo. Tante Maison attendono anniversari o eventi celebrativi per dare alle stampe volumi, il più delle volte molto belli, che raccontino la loro storia, specie in questo momento in cui la storia, la tradizione e l’heritage sono valori che rappresentano al meglio il concetto di lusso. Ma anche la saggistica e la narrativa stessa si sta arricchendo di volumi interessanti, che raccontano figure storiche della cultura della moda o che vanno ad indagare fenomeni nuovissimi del costume.

 

Quale sensibilità secondo lei hanno oggi le donne italiane nei confronti della letteratura?

 

 

Come mi insegna Mafe De Baggis in un articolo sul suo Vanity Blog, dai social network emerge un grande bisogno di immersione, più che di evasione.
Guardandoci intorno notiamo che le donne leggono in metropolitana, anche solo per tre minuti da una fermata all’altra. Leggono ai semafori. Leggono nella sala d’attesa del medico. Non manca la voglia di leggere. Forse manca il tempo per farlo. Purtroppo.

 

Un tempo i “romanzi rosa” erano considerati una piccola fetta del mercato editoriale. Oggi i libri dedicati all’universo femminile sono diventati dei veri e propri best seller, basti pensare alla trilogia “Cinquanta sfumature” di E.L. James. Come si spiega questo fenomeno?

 

 

In realtà i romanzi rosa erano considerati un mondo a parte, non certo una piccola fetta: sono sempre stati una cassaforte per le case editrici, non solo quelle specializzate come Harmony.
Oggi mi sembra che gli editori abbiano preso atto che i lettori sono soprattutto donne che leggono volentieri di tutto ma apprezzano anche il cosiddetto “romance” che ha riavvicinato molte persone alla lettura, quindi è un fenomeno di comprensione e risposta a una domanda che restava altrimenti in parte insoddisfatta.
Bisogna poi sottolineare un aspetto legato all’emancipazione femminile. Oggi le donne sono uscite dal cono d’ombra nel quale erano state rilegate e fanno sentire la propria voce. Esprimono i propri desideri. Urlano la propria rabbia. Contestano. Partecipano. Esistono e sono sempre più partecipative, insomma, online ma anche offline. Il fatto che la “letteratura al femminile” sia un fenomeno importante è una conseguenza, logica ma non sorprendente, di tutto ciò.

 

Una delle critiche rivolte al mondo dell’editoria in Italia è il fatto di essere troppo “conservatore” e legato alla tradizione. Cosa si può fare, sia per svecchiare la letteratura e le varie manifestazioni ad essa legata, sia per avvicinare il pubblico alla lettura, magari coinvolgendo anche il mondo della moda e della bellezza nei confronti dei quali le donne sono molto attente?

 

 

Ci sono moltissimi editori giovani, capaci di rischiare, di sperimentare, tentare, osare. Il nostro è un paese tendenzialmente conservatore, e la novità, lo shock, la terapia d’urto non hanno mai funzionato gran ché. Forse per questo il nuovo stenta ad imporsi. Ma ci sono iniziative importanti che nascono e si spingono in questa edizione. Penso, ad esempio, a Voce del verbo moda, organizzata dal Circolo dei lettori di Torino, in programma il prossimo ottobre. Incontri, riflessioni, workshop: uno scambio tra scrittori, lettori e stilisti che si presenta molto interessante.

 

01 agosto 2012

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