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Marco Ferrario, ”Con Bookrepublik vogliamo unire autori e lettori”

Marco Ferrario, Amministratore Delegato di Bookrepublik, spiega in qual è lo stato dell'arte del mercato degli ebook in Italia, i problemi che si oppongono alla sua diffusione, e i progetti innovativi che la sua piattaforma digitale si propone: unire autori e lettori per condividere letture, e accelerare i processi di publishing e self-publishing...

Intervista all’Amministratore Delegato della piattaforma digitale

 

Unire autori e lettori per condividere letture, e accelerare i processi di publishing e self-publishing. Sono questi i progetti innovativi della piattaforma digitale Bookrepublik. L’amministratore delegato Marco Ferrario spiega inoltre qual è lo stato dell’arte del mercato degli ebook in Italia e i problemi che si oppongono alla sua diffusione.

Qual è lo stato del mercato degli ebook in Italia?
L’ebook è un mercato che sta facendo il suo percorso di crescita che secondo noi è sorprendentemente veloce. Al di là di quella che può essere la percentuale, secondo noi tra l’1 e l’1,5%: numeri ancora marginali. Ma non è tanto la dimensione del mercato che bisogna considerare quanto l’evoluzione: una trasformazione radicale, strutturale, molto veloce e i tempi per mettersi al passo con questo cambiamento sono molto ristretti. Lo stato dell’arte riguarda un numero di lettori crescenti e molto entusiasti. Al recente Salone del Libro c’è stato molto interesse anche a scaricare, a trovare ebook, a trovare la tecnologia e a informarsi su quali sono i device e i supporti necessari. Dall’altro lato un’offerta che per salire su questo treno del cambiamento ha un problema di cultura industriale di processi editoriali: tutta la filiera dell’industria del libro ancora arranca o perché considera abbastanza marginale l’ebook o perché non riesce a stare al passo con questo cambiamento.

 

I piccoli editori di ebook corrono il rischio di essere schiacciati dai colossi?
Il rischio ovviamente c’è. L’arrivo sul mercato italiano di player del calibro di Amazon, Apple, ma anche Nokia e Google ha reso sicuramente più competitivo questo settore. Ma questo lo si sapeva già dall’inizio: il passaggio dal cartaceo al digitale la ctena del valore si comprime moltissimo, per cui tutti i ruoli cominciano a sovrapporsi e tutti devono quindi reinventarsi all’interno della relazione tra autore e lettore. Ci saranno probabilmente molti “feriti” ma questa non è una novità: il rischio c’è per tutti e siamo impegnati a trovare una propria identità. Noi di Bookrepublik i numeri ci danno molto ragione: in meno di due anni abbiamo conquistato una posizione di mercato tra le prime nel panorama italiano, e anche in termini di download abbiamo una crescita nell’ordine del 120-130% sui primi quattro mesi dell’anno scorso. Un contesto, in definitiva, molto agguerrito in cui tutti dovranno darsi da fare.

 

Quali sono i titoli disponibili commercializzati in Italia e margine di crescita rispetto ai corrispettivi cartacei?
In questo momento sono circa 25mila rispetto a circa 400mila in versione cartacea. Questo tuttavia comincia a essere un problema superato: oggi molti editori pubblicano le novità anche in ebook e c’è in formato ebook il meglio del catalogo. Se teniamo conto che una libreria normalmente dalle 20-30mila referenze fino alle 50-60mila all’interno dei propri scaffali, una libreria digitale di 25mila referenze comincia a essere più o meno equivalente. Questo comunque è un tema che c’è ed è molto importante che nel digitale ci sia un ampliamento del catalogo perché il digitale offre una possibilità di ricerca di titoli molto più mirati ma, nel confronto fra digitale e cartaceo sulla disponibilità di titoli, ciò che è interessante per il lettore si trova già nelle due forme.

Trova degli ostacoli nella diffusione degli ebook nel nostro Paese?
Ci sono tre problemi principali. Uno è la relativa arretratezza di infrastrutture certamente incide sulla diffusione e sulla fruizione di contenuti digitali, tra cui anche l’ebook. Metterei dentro anche le scuole, poco attrezzate nella ricezione dei contenuti in digitale. La seconda cosa, se vogliamo ancora a monte, l’Italia è un paese in cui si legge molto poco. E nonostante che si stati creati meccanismi e ideate campagne, dire che l’intervento su questo fronte, che deve essere strutturale, ha avuto risultati abbastanza deludenti. Il terzo aspetto, molto più di business e concreto, riguarda l’Iva: oggi abbiamo ancora un differenziale di circa 16-17 punti tra il libro cartaceo e il libro digitale, ma questo è un problema europeo e non solo italiano. E questo è un problema determinante perché va incidere direttamente sul prezzo del prodotto.
 

Perché nasce Bookrepublik?
Nasce da un desiderio personale e dall’individuazione di nuovi spazi di mercato nel 2008. La trasformazione stava arrivando, forse era già in atto anche in Italia, e sia io che l’altro fondatore di Bookrepublik Marco Ghezzi abbiamo pensato che di fronte a un’ondata di cambiamento così radicale si stavano aprendo delle possibilità di innovazione. Dall’altro lato ha influito molto anche una passione personale: il mestiere dell’editore è un mestiere che a me piace molto, vederlo trasformare e partecipare alla sua trasformazione era un passaggio obbligato.

Come si sono evoluti 40k ed Emmabooks, i progetti nati negli anni attorno a Bookrepublik?
40k nasce per sfruttare uno spazio specifico per il digitale che è il formato breve: sulla carta è antieconomico pubblicare singolarmente testi brevi mentre il digitale lo rende possibile a prezzi bassi. Nasce da un’idea comune con Giuseppe Granieri, un blogger e una persona che si occupa di letteratura digitale da diverso tempo, che è diventato direttore editoriale di 40k e ha cominciato a raccontare assieme agli autori principali di 40k il progetto in rete. Quando c’è stato questa relazione tra gli autori e i lettori mediata da noi abbiamo iniziato a pubblicare i primi titoli. Ora quello che 40k si pone come prossimo traguardo è quello di studiare una forma ibrida di publishing e self-publishing: cioè l’editore deve diventare un soggetto che mette a disposizione in maniera facile a servizio degli autori da un lato e dei lettori dall’altro degli strumenti per comunicare e raccontare delle storie, senza perdere il ruolo di editore, cioè di selezione tipica della casa editrice.

Zazi.it è un social network on demand che personalizza ancor di più la lettura. E’ questo il futuro?
Zazi è un progetto che ha visto la luce in versione beta nel dicembre scorso ma che abbiamo irrobustito e ha una penetrazione verso i lettori decisamente forte. E’ un social network di lettori, cioè un luogo dove noi desidereremmo che io lettori trovassero i libri che stanno cercando, condividere le emozioni che la lettura genera e giocare. Nel nostro modello, noi stiamo costituendo un sistema che deve creare dei punti di contatto tra gli autori e i lettori. Zazi non può essere visto al di fuori di Bookrepublik: Zazi è il luogo  dove i lettori possono trovare i loro libri mentre Bookrepublik è lo store, cioè il luogo dove possono acquistarli ma anche discuterne, recensirli e commentarli. Questi luoghi noi pensiamo che debbano essere interconnessi sempre di più: per questo noi stiamo rilasciando un’applicazione web per cui comprando i libri da Bookrepublic potranno essere letti attraverso questa webapp e, in quel luogo di lettura, si potranno attivare delle azioni sociali, quelle di Zazi. Questa webapp sarà la cerniera tra i due mondi: un sistema che consente al lettore di vivere un’esperienza di acquisto, di lettura e di condivisione.

 

29 maggio 2012

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