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Marcela Serrano, ”Gli scrittori lasciano traccia di loro in tutto ciò che scrivono”

''Penso che il mondo sia cambiato molto grazie alla forza delle donne''. E' questa l'idea che muove e che porta avanti nella sua scrittura Marcela Serrano. Cilena, figlia di genitori scrittori, la Serrano è una delle voci più influenti della narrativa sudamericana...
La scrittrice cilena ci parla della sua passione per la letteratura ed affronta alcuni temi trattati nel suo ultimo libro ‘‘Adorata nemica mia’’ 
 
MILANO – “Penso che il mondo sia cambiato molto grazie alla forza delle donne”. E’ questa l’idea che muove e che porta avanti nella sua scrittura Marcela Serrano. Cilena, figlia di genitori scrittori, la Serrano è una delle voci più influenti della narrativa sudamericana. In questa intervista ci racconta la sua passione per la letteratura inglese e nordamericana, da cui tre ispirazione, ci parla del suo nuovo libro, ‘Adorata nemica mia‘ ed affronta i temi della condizione della donna in sud America. 
 
In “Adorata nemica mia” si conferma una raffinata esploratrice della mentalità femminile, dando voce ad un aspetto non sufficientemente trattato dalla letteratura mondiale, che è stata per secoli dominata da figure maschili. Chi sono, se esistono, i suoi mentori, e quali sono gli autori ai quali si ispira? 
Devo tutta la mia formazione letteraria alla letteratura inglese e alle sue “donne”: Jane Austen, le sorelle Bronte, George Eliot, Virginia Woolf, Doris Lessing. E più tardi, grazie alle scrittrici nordamricane, ho capito di essere in grado di scrivere le storie che ora compongo. Due sono state le scrittrici per me fondamentali: Mary McCarthy con il suo romanzo “The Group” e Marylin French con “The Women’s Room”. 
 
In questo romanzo, come in altri, vi è un filo comune che unisce i sentimenti interiori delle protagoniste, a prescindere dalle loro singole vicende personali. Crede che sia questa la forza femminile, e che questa sia in grado di produrre un vero cambiamento nel mondo, oltre che nella letteratura?
Sì. Penso infatti che il mondo sia cambiato molto grazie alla forza delle donne. Questa forza non esisteva sino ad un secolo fa. E’ fantastico constatare, attraverso il cinema e la letteratura, come sia stato intenso questo cambiamento. Mi viene in mente la famosa e fortunata serie “Mad Man”: sarebbe inconcepibile oggi che le donne recitassero il ruolo che recitavano in quella ficition. Ci si scandalizza tanto, ma tutto ciò avveniva alla fine degli anni Cinquanta. Non abbiamo combattuto invano.
 
Quale delle venti protagoniste dei suoi racconti sente come più vicina a lei, e perché?
In verità non esiste una protagonista in particolare che mi identifichi nei miei venti racconti. Il bello della scrittura narrativa è che è possibile fondere in ciascun personaggio alcune parti di me. Penso sempre che gli scrittori siano come Hansel e Gretel: lasciano traccia di loro in tutto ciò che scrivono. 
 
Qual è la condizione delle donne nel suo Paese? Pensa che un giorno le donne smetteranno di essere vittime della terribile violenza che subiscono ancora in tutto il mondo?
Riguardo al tema della violenza, non ho dubbi che stiamo facendo passi avanti. Prima non esisteva nemmeno l’atto della denuncia. Oggi tutte le donne, per lo meno nel mondo occidentale, sanno che possono contare su questo strumento. E più si parlerà dell’argomento e si discuterà sulle esperienze passate, maggiore sarà la probabilità di far terminare queste violenze. Riguardo al Cile: viviamo in una situazione piuttosto ambigua. Abbiamo avuto un presidente donna, ma on siamo ancora rappresentate sufficientemente in parlamento. Il mio Paese, insieme all’Argentina e all’Uruguay, è uno dei meno maschilisti dell’America latina, tuttavia le donne messicane hanno raggiunto leggi migliori delle nostre. Alziamo la voce e sembra che ci ascoltino, però continuiamo a percepire salari inferiori agli uomini per i medesimi lavori. 
 
15 giugno 2013
 
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