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Terremoto, i manoscritti di Leopardi messi in salvo a Bologna

Il terremoto sembra non finire mai. Migliaia di persone hanno lasciato le loro case per passare la nottata in albergo. Ma non sono solo le persone a mettersi in salvo

MILANO – Altre cento scosse nella nottata. Il terremoto sembra non finire mai. Migliaia di persone hanno lasciato le loro case per passare la nottata in albergo. Non sono solo le persone a mettersi in salvo, ma anche uno dei più preziosi tesori del nostro patrimonio culturale. Sono stati spostati a Bologna i manoscritti di Leopardi custoditi a Visso, in provincia di Macerata, uno dei comuni più colpiti dal sisma. Ecco cos’ha dichiarato all’Ansa il sindaco di Bologna Virginio Merola: “Con il sindaco di Visso, Macerata, abbiamo già un rapporto, loro hanno dei testi manoscritti di Leopardi che ospitavano nel loro museo. Li ospiteremo qui a Bologna e attorno a questo daremo tutta la solidarietà che come cittadini sapremo dare”.

QUATTROCENTO LIRE PER I MANOSCRITTI – I manoscritti di Leopardi erano stati venduti dal preside del Liceo Galvani di Bologna, Prospero Viani, all’allora sindaco di Visso, Gaola Antinori. Era il 1868 e il prezzo era di quattrocento lire italiane.

I MANOSCRITTI DI VISSO – Si tratta in totale di 27 autografi: sei Idilli (L’Infinito, La Sera del giorno festivo, La Ricordanza o Alla Luna, Il Sogno, Lo Spavento notturno, La Vita Solitaria) cinque sonetti, l’Epistola al Conte Carlo Tiepoli, quattordici lettere e un commento alle rime del Petrarca. Questi preziosi fogli erano custoditi nel museo del paese marchigiano, all’interno del Palazzo dei Governatori, un edificio che aveva subito numerosi danni già in seguito al terremoto del 24 agosto.

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