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Manlio D’Agostino, ”La legalità si costruisce con altra legalità”

L’esercito abusivo del credito in Italia è un fenomeno molto più complesso di quel che si pensa, che non si ferma soltanto all’usura. Per combattere il riciclaggio, inoltre, occorre agire su due fronti: prevenzione e repressione. E’ quanto affermato dall’economista e Presidente Nazionale Giovani UCID Manlio D’Agostino...

L’economista, Presidente Nazionale Giovani UCID, parla della nuova edizione del suo libro dedicato all’Antiriciclaggio e approfondisce le caratteristiche del fenomeno in Italia

MILANO – L’esercizio abusivo del credito in Italia è un fenomeno molto più complesso di quel che si pensa, che non si ferma soltanto all’usura. Per combattere il riciclaggio, inoltre, occorre agire su due fronti: prevenzione e repressione. E’ quanto affermato dall’economista Manlio d’Agostino, autore della terza edizione del libro “Antiriciclaggio, vademecum per l’operatore”. I proventi derivanti dalle vendite del libro serviranno ad alimentare il fondo anti usura. L’autore parla della nuova edizione del suo libro e approfondisce le caratteristiche del fenomeno in Italia.

Come nasce la sua passione per la lettura?

E’ strano come i libri che leggevo da piccolo, e che mi sono rimasti impressi, siano molto diversi tra loro. Mi ricordo “Ridere è una cosa seria” di Donata Francescato, opera che sottolineava l’importanza di gestire bene il buon umore ed il sorriso. Inoltre, amavo leggere libri in lingua originale per poter osservare lo stile degli autori, come “Le Petit Prince” di Antoine de Saint Exupery. La maggior parte delle mie letture adolescenziali erano soprattutto di carattere sociologico, ed hanno influenzato il mio approccio al lavoro, ma non sempre la mia formazione lavorativa.

Di cosa parla la sua opera “Antiriciclaggio, vademecum per l’operatore”?

Il libro è abbastanza particolare: nasce con l’idea di fare cultura in materia di antiriciclaggio, non solo di fornire nozioni tecniche. Il vero problema in Italia è che troppo spesso si parla di contrastare qualcosa che non si conosce. In primo luogo bisogna fare cultura relativa al riciclaggio, non solo contrastando la criminalità organizzata attraverso il monitoraggio degli strumenti finanziari usati in modo improprio, ma anche conoscendo e capendo culturalmente e socialmente quali sono le logiche e le dinamiche che riguardano lo scambio di valute e di beni tra soggetti con ideali diversi dai nostri, tipico dei terroristi. Il libro serve a fare una sintesi su tutto il fenomeno del riciclaggio, analizzando la sua evoluzione negli anni, per consegnare in mano agli operatori tutta una serie di strumenti utile a rilevare quando un comportamento risulta anomalo, per poi poterlo contrastare.
La seconda finalità del libro è quella di creare  una cultura della legalità anche attraverso il suo acquisto. I proventi derivanti dalle vendite delle copie del libro serviranno ad alimentare il fondo anti usura della Fondazione Beato Giuseppe Tovini.

A che punto siamo, in Italia, per quanto riguarda il contrasto dell’usura?
Il problema, in Italia, è l’uso improprio della definizione di usura. Proprio in questo periodo di restrizione all’accesso al credito, proprio l’aspetto principale è che può prestare denaro, visto che le banche non lo fanno. Il vero fenomeno, quindi, non è solo l’usura, ma l’esercizio abusivo del credito, ovvero chi presta il denaro. A questo, si collega l’usura vera e propria che è l’applicazione dei tassi d’interesse, superiori a quelli previsti dalla legge.
Spesso, infatti, vengono fatti prestiti (sempre sul canale “ufficioso”) a tasso zero: questo non è reato, salvo il caso in cui chi lo esercita lo faccia con l’obiettivo di togliere il possesso di un determinato bene, con pressioni estorsive. Un atteggiamento criminale, attuato soprattutto da organizzazioni ben strutturate che puntano ad aziende sane piuttosto che ad un bene di particolare valore, con l’idea ben chiara che non avverrà mai una restituzione monetaria. In effetti, l’usura propriamente detta è, in definitiva, una piccola fetta di un fenomeno molto più ampio, che è l’esercizio abusivo del credito.

Cosa occorre fare, per contrastare il riciclaggio?

Occorre agire su due fronti: prevenzione e repressione. La prevenzione riguarda la collaborazione che banche, compagnie assicurative, intermediari finanziari e professionisti devono prestare per non rimanere, anche inconsapevolmente, coinvolti in operazioni di riciclaggio. Dall’altro lato, c’è la necessità di rafforzare l’aspetto penale, e quindi la repressione, consegnando le informazioni utili a far capire a magistratura e polizia giudiziaria quali siano gli elementi reali di riciclaggio. Due normative diverse, che viaggiano in parallelo.

Come la lettura può sensibilizzare nei confronti di temi delicati, come questo?
La lettura fa bene, ma secondo me c’è una considerazione  da fare: sono stati scritti diversi libri sull’antiriciclaggio, ma molto spesso si tratta della trasposizione dei testi normativi, ma con pochi riferimenti all’applicazione pratica. Non è il caso ddi questo libro, che invece riporta esempi pratici, anche (spesso apparentemente) banali, ma che aiutano a comprendere meglio il fenomeno e ad affrontarlo. Inoltre, il riciclaggio è legato ad un fenomeno criminale dinamico: libri di questa natura vanno  aggiornati frequentemente. Questo è arrivato alla terza edizione, sia considerando le novità normative che le notizia di cronaca. La linea editoriale a cui appartiene questo libro, segue l’idea che la cultura vada fatta sui libri – per consentire le opportune riflessioni – ma sempre affiancati ad altri media più dinamici, come internet e la televisione.

5 luglio 2013

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