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Mamme ingegnose: 4 romanzi sorprendenti sulla maternità

Scopri 4 romanzi che raccontano le mamme igegnose: donne fuori dagli schemi protagoniste di libri che raccontano la maternità.

C’è una linea sottile, ma tenace, che lega la figura delle mamme all’ideali della dolcezza, del sacrificio, della dedizione. La madre è ancora spesso rappresentata come un rifugio, un archetipo luminoso. Ma cosa succede quando la letteratura osa mostrarne le crepe, i rifiuti, le inquietudini? Esistono romanzi che si fanno carico di rovesciare lo stereotipo, restituendo alla maternità la sua complessità umana, Quando la madre è scomoda, inquietante, imperfetta: la letteratura che scardina i tabù del materno.

Lo sapevi che…?

In molte lingue, la parola “madre” è tra le prime pronunciate dai bambini… ma anche tra le più cariche di aspettative culturali.

Guadalupe Nettel ha dichiarato che La figlia unica nasce dal bisogno di parlare del desiderio di non essere madre “senza sensi di colpa”.

Jenny Offill ha definito il suo stile narrativo “frammentato come la testa di chi cresce un figlio”.

Mamme ingegnose: 4 romanzi che esplorano la maternità

In questi romanzi, la madre non è un simbolo idealizzato, ma un essere umano attraversato da contraddizioni. Le parole che le scrittrici e gli scrittori mettono in bocca a queste madri raccontano rabbia, disperazione, solitudine, e anche amore, ma in forme non convenzionali. Perché parlare di maternità è ancora oggi un atto rivoluzionario, soprattutto quando lo si fa senza filtri, e senza zucchero.

 

Le cose che restano – Jenny Offill

Una madre che scrive mentre la figlia dorme. Un matrimonio che si sfalda tra battute taglienti e pensieri spezzati. La protagonista di questo romanzo non è la madre accogliente che ci si aspetta, ma una donna divisa, ironica, stanca. Offill frammenta il racconto come frammentata è la mente di chi cerca di tenere insieme maternità, arte, identità. Un libro breve, folgorante, spietato.

Grace ha otto anni e vive sospesa tra due mondi. Suo padre, scienziato razionale e metodico, le costruisce una casa di bambole con vere luci elettriche, mentre sua madre, sognatrice e caotica, le racconta leggende africane e trascrive l’origine dell’universo su pareti dipinte di nero. La loro casa nel Vermont è un microcosmo incantato, dove i numeri e le favole convivono, dove ogni stanza è una porta verso l’altrove.

Ma quel fragile equilibrio si spezza. I mondi che l’hanno nutrita iniziano a dissolversi, e la famiglia si sgretola sotto il peso delle proprie fragilità. Costretta a scegliere tra due genitori opposti, imperfetti e perduti, Grace intraprende un viaggio che la porta lontano da casa: dalle strade allagate di New Orleans fino al deserto del Nevada, tra realtà e incanto, alla ricerca di una nuova forma di verità, e di sé.

 

Preghiera per ChernobylSvetlana Aleksievič

Tra le testimonianze raccolte dalla Nobel bielorussa, spiccano le voci di madri che raccontano la morte dei figli a causa della catastrofe nucleare. Sono madri che piangono, sì, ma anche che urlano, accusano, maledicono. In queste pagine, la maternità è politica, tragica, impossibile da sopportare. Non c’è consolazione, ma solo la verità, nuda e feroce.

 

Il nido – Kenneth Oppel 

In questo romanzo per ragazzi dalle tinte dark, la madre è assente, malata, trasformata in un’ombra. Il protagonista, un bambino pieno di paure, si confronta con un mondo dove la famiglia si frantuma e il materno non protegge, ma inquieta. Una fiaba nera che scardina l’immaginario rassicurante dell’infanzia.

 

La figlia unica, Guadalupe Nettel 

Un romanzo lucido e intimo che esplora la maternità non desiderata, osservata da chi sceglie consapevolmente di non avere figli. Ma anche chi non vuole diventare madre è costretta a fare i conti con un mondo che la misura in base a quella mancanza. Tra amicizie profonde, corpi segnati, e nuovi modelli familiari, Nettel racconta un’altra idea di cura, che rifiuta il sentimentalismo.

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