“Malempin”, Georges Simenon conquista i lettori italiani con un romanzo sul tempo e i ricordi

23 Ottobre 2024

Tornato lo scorso 8 ottobre con una riedizione firmata da Adelphi, “Malempin” sta conquistando i lettori italiani. Scopri con noi l’avvincente romanzo di Georges Simenon.

“Malempin”, Georges Simenon conquista i lettori italiani con un romanzo sul tempo e i ricordi

È stato scritto nel marzo 1939. “Malempin”, che dapprima esce con due capitoli su una rivista francese nello stesso anno della stesura, viene pubblicato per la prima volta nel 1940 per Gallimard.

In Italia, è Mondadori a farlo scoprire ai lettori con un’edizione del 1960 intitolata “Ricordi proibiti”.

Lo scorso 8 ottobre, Adelphi ha ristampato l’opera, già inserita in una raccolta di romanzi brevi (2021), con una traduzione curata da Francesco Tatò che riprende il titolo originale, “Malempin”. Scopriamo insieme questa nuova uscita che riporta Georges Simenon in cima alle classifiche di vendite in Italia.

“Malempin” di Georges Simenon

La sinossi del libro

Malempin, scrive André Gide nei suoi appunti per un libro su Simenon, è la «messa in pratica» perfetta di quello che l’autore definisce il suo «metodo»: «far rivivere il passato nel, e attraverso il, presente. Qui i ricordi del passato si alternano al racconto del momento attuale …

E il passato fa luce sul presente, che senza quello rimarrebbe incomprensibile». Del passato, mentre veglia notte e giorno il minore dei suoi figli, affetto da difterite maligna, il dottor Édouard Malempin rievoca soprattutto l’infanzia: perché è stata quella – è sempre quella, Simenon ne è convinto non meno di Freud – a fare di lui l’uomo che è oggi.

Determinanti sono stati certi odori (quello della cucina della casa dei genitori, per esempio), certe sensazioni (la beatitudine che provava allorché, malato, poteva «fare assenza» e isolarsi dal mondo), certe scene (la notte in cui si era svegliato e aveva visto il padre chino su di lui, o quando avevano portato in manicomio la giovane zia, una «femmina allo stato puro», bionda rosea e polposa, in preda a una crisi di follia) che si sono fissati nella memoria – ma più ancora le zone d’ombra e i misteri che non è mai riuscito a penetrare fino in fondo…

La scomparsa di uno zio a cui i suoi genitori dovevano un bel po’ di soldi, l’aver sentito la madre mentire a un gendarme venuto a interrogarla, e quel polsino con un gemello d’oro che poco tempo dopo aveva visto in una discarica andando a scuola, e sul quale aveva sempre taciuto…

Un viaggio interiore

Non a caso, il titolo scelto per la prima edizione italiana aveva a che vedere con il tema del ricordo. “Malempin”, che prende il nome dal suo protagonista, è un romanzo immerso fra il passato e il presente, in cui le zone d’ombra concorrono, quasi paradossalmente, a fare luce su una realtà frammentata, incerta.

L’opera prende avvio quando il dottor Malempin, nel corso di una strana estate, si isola per vegliare sul figlio malato.

Da qui si innesta un profondo viaggio nella memoria di un’infanzia perduta, che Simenon riesce a evocare con la sua penna magica. Se ti piacciono i romanzi introspettivi, che raccontano una storia individuale e universale al contempo, “Malempin” è davvero un romanzo imperdibile.

Georges Simenon

Georges Simenon è uno dei più famosi scrittori belgi di lingua francese. È annoverato fra i quindici autori più tradotti al mondo e ha al suo attivo ben oltre 400 opere, tra romanzi, racconti, memorie, raccolte di articoli e scritti vari e testi sotto pseudonimo.

I libri dedicati al suo commissario Maigret sono più di 100, ma tra le varie opere ha scritto anche romanzi d’appendice, romanzi popolari e romanzi psicologici. Scrittore precoce, tanto che a sedici anni già lavorava per una testata giornalistica di Liegi, sua città natale, Simenon ha iniziato come autore di narrativa solo dopo il suo trasferimento a Parigi. I racconti e i romanzi che per primi furono pubblicati a suo nome furono riguardavano le vicende del commissario francese Jules Maigret, scritti a partire dagli anni’30.

Personalità inquieta, Georges Simenon si sposò due volte, ebbe diverse relazioni e soprattutto cambiò città e stati numerose volte, arrivando a collezionare circa trentatré residenze diverse. Con uno stile semplice e al tempo stesso denso e pieno di tensione, il suo lavoro aspirava a svelare l’uomo al di là delle sue innumerevoli maschere.

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