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Luigi Mascheroni, ”Le video-recensioni mi permettono di presentare i libri con dinamicità”

Realizzare brevi video-recensioni di tre minuti circa per raccontare i libri più curiosi in uscita, ambientate in luoghi legati al contenuto del libro. Un modo completamente nuovo di parlare di libri ideato da Luigi Mascheroni, caposervizio della redazione Cultura e Spettacoli del Giornale. Iniziato a febbraio 2012, Mascheroni spiega come nasce il progetto ed illustra il riscontro da parte di pubblico e addetti ai lavori...

Il caposervizio della redazione Cultura e Spettacoli del Giornale racconta come è nata l’idea di creare un blog con all’interno videorecensoni di libri

 

MILANO – Realizzare brevi video-recensioni di tre minuti circa per raccontare i libri più curiosi in uscita, ambientate in luoghi legati al contenuto del libro. Un modo completamente nuovo di parlare di libri ideato da Luigi Mascheroni, caposervizio della redazione Cultura e Spettacoli del Giornale. Iniziato a febbraio 2012, Mascheroni spiega come nasce il suo videoblog ed illustra il riscontro da parte di pubblico e addetti ai lavori.

 

Da cosa è nata l’idea di realizzare un blog con all’interno videorecensioni di libri?
Da anni lavoro nei giornali, sempre nelle pagine di Cultura dei quotidiani, prima il Domenicale del Sole24ore, poi il Foglio e quindi il Giornale. Come molti  giornalisti della carta stampata sono stato a lungo diffidente nei confronti del web. Poi col tempo ho capito che i due strumenti non sono né rivali né incompatibili, anzi… E così ho provato a pensare un modo per unire le potenzialità di Internet e la mia esperienza nel mondo dei libri sui giornali di carta… E ho pensato di raccontare le nuove uscite librarie in brevi video da mettere sul sito del Giornale, una cosa semplicissima. Però raccontare un libro stando fermo dietro una scrivania non mi convinceva, troppo statico… E ho deciso di ‘ambientare’ le riprese… Poi mentre ci pensavo un amico mi ha segnalato il caso di un professore americano, Ron Charles, già critico letterario del Washington Post, rimasto senza lavoro dopo che il supplemento “Book World” che dirigeva era stato chiuso per mancanza di interesse del pubblico.  Costretto a inventarsi qualcosa di nuovo, iniziò a girare dei video nei quali raccontava un libro, in modo divertente e molto poco accademico, quasi surreale. Grazie a Internet, negli Stati Uniti ha avuto un grande successo. E così, senza pretendere di avere la fantasia del professor Ron Charles (a volte è persino eccessivo…) , ma condividendo il ‘mestiere’ di leggere, ho deciso di fare qualcosa di simile, e mi sono inventato un format: brevi video-recensioni di tre minuti circa, mentre quelle di Charles sono lunghissime, per raccontare i libri più curiosi in uscita, ambientandole in luoghi legati al contenuto del libro.

 

C’è un legame tra l’ambientazione del video e il libro recensito?
La recensione è sempre girata in un luogo strettamente collegato al contenuto del libro: è questa la vera sfida. E non è facile, ovviamente. Tanto più tenendo conto che il mio primo lavoro è alla redazione del Giornale cartaceo, questa con il sito il Giornale.it è una sorta di ‘secondo lavoro’, e senza alcuna risorsa. Quindi devo scegliere luoghi vicini alla mia redazione per girare il tutto in tempi brevi, senza poter spendere nulla né in risorse né in spostamenti…  Comunque, ho iniziato a febbraio 2012 e a oggi ho postato un video ogni settimana (con l’eccezione di agosto). In totale sono una trentina di video, su altrettanti libri (romanzi, raccolte di raccolti, saggi, addirittura un libro di poesia…). Ho girato in musei d’arte contemporanea (saggi di storia dell’arte e sul mercato dell’arte), musei archeologici (un famoso saggio sul mito di Joseph Campbell), bar celebri come il ‘Jamaica’…, il caveau di un banca (una commedia contro le banche di Friedrich Dürrenmatt), ristoranti, negozi di giocattoli (un saggio di Manguel sul gioco), cimiteri (il romanzo “L’ ultimo cranio del marchese di Sade” di Jacques Chessex), chiese, sexy shop, famosi atelier, enoteche (la raccolta di recensioni enologiche di Jay McInerney), mercatini, biblioteche, librerie, bookstore, grandi magazzini, stazioni dei treni, università (la stupenda commedia sulla scuola di Alan Bennet ‘Gli studenti di storia’’),… tutte location milanesi. Con l’eccezione del Salone del Libro di Torino…

 

Quali sono i riscontri da parte del pubblico?
Molto buone, tenendo conto che parliamo di un “oggetto” (o un “prodotto”) come il libro che come è noto interessa molto ma molto poco. Chi vede le mie video recensioni dice sempre che sono molto belle e divertenti… Il problema è farle girare… Diciamo che sul sito del Giornale.it ogni videorecensione ha in media 12-14mila contatti alla settimana… Poi c’è il canale di Youtube che, non so neppure io come, ne fa mille-duemila, anche 5mila, a seconda del libro… 

 

Qual è l’opinione degli addetti ai lavori? Mi riferisco a scrittori e ai responsabili delle case editrici.
Gli editori si dividono in due: i grossi (da Mondadori ad Adelphi a Einaudi) che se ne disinteressano completamente. Non credo neppure sappiano che esiste una cosa del genere, e se lo sanno pensano sia un gioco, del tutto inutile ai loro fini. I piccoli e i medi editori invece, di solito molto più attenti ai nuovi canali di promozione, mi scrivono mail entusiaste, commentano, mi chiamano…  addirittura mi mandano le schede dei libri suggerendo loro stessi la location… Poi ci sono molti scrittori  e colleghi giornalisti che mi dicono che ho avuto un’ottima idea… E subito dopo aggiungono. “A proposito, io tra poco pubblico una cosa… magari puoi farmi una delle tue  videorecensione…”

Il suo blog di videorecensioni, come si inserisce all’interno dei canali di promozione della lettura e dei libri? Crede che sia un modo di parlare di libri che prenderà sempre più piede, oppure che i classici canali di comunicazione resteranno quelli più utilizzati dai giornalisti di cultura?
Credo che come tutte le novità abbia bisogno di un po’ di tempo per affermarsi. Comunque, per ora, vale la solita regola: il vecchio giornale di carta dà autorevolezza, la televisione fa vendere copie, e internet fa girare il nome… Domani, chissà…

 

11 ottobre 2012

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