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L’importanza di leggere i grandi classici della letteratura mondiale

I grandi classici della letteratura mondiale, chi non li ha in casa? La maggior parte della gente neanche se li compra, bensรฌ se li ritrovano in salotto o gli vengono imposti dalla scuola. Sono come le fondamenta del nostro amore per la lettura...

I grandi classici della letteratura mondiale, chi non li ha in casa? La maggior parte della gente neanche se li compra, bensì se li ritrovano in salotto o gli vengono imposti dalla scuola. Sono come le fondamenta del nostro amore per la lettura. Come puoi dire che ami leggere se non hai mai conosciuto Oliver Twist? O Edmond Dantes, o Don Chisciotte? Molti fingono di averli letti per essere in pace con sè stessi, ma altri proprio non ce la fanno, tipo me. Quale modo migliore quindi di criticare la letteratura moderna se non conoscendo le basi della letteratura stessa?

 

È con questo spirito, insieme a un’inguaribile curiosità che mi sono decisa a iniziare Anna Karenina. Sapevo che Tolstoj era una a cui piaceva molto scrivere, o scrivere molto, me ne sono accorta guardando Guerra e Pace che mi incuteva timore dallo scaffale più alto della libreria da decenni. Quindi, dopo aver colto un’offerta invidiabile sullo store del mio e-reader compro Anna Karenina a soli 49 cent. Primo sbaglio, avendo acquistato il digitale non mi rendo conto dell’effettiva mole del libro, che conta 1200 pagine. Ma non mi fa paura, il Conte ne aveva 1600 e erano fin troppo poche. Comunque comincio fiduciosa e noto che, nonostante il libro ne porti il nome, Anna non è la sola protagonista. Gli intrighi sono numerosi e subito si svela la vera natura di Anna, che la porterà poi a un lunga decadimento morale, ma non fisico. Divorzi, litigi, gravidanze, amori e ben poco sesso. Il tutto mescolato sapientemente con dialoghi molto lunghi e con parecchie lingue straniere, (tipico di Lev a quanto pare). Le pagine, nonostante il digitale, scorrono veloci a parte qualche riflessione di troppo riguardo all’agricoltura e alla politica del tempo, che non è poi così diversa da oggi. Ma non voglio svelare neanche un accenno di trama. Ripensandoci ora, a mente fresca non mi è dispiaciuta questa lettura, mi sono tolta lo sfizio e la curiosità, ma non credo ne sia valsa la pena. Classico sì, ma fino a un certo punto. Di certo non è una lettura da svago, e non è per chiunque. Io non mi sono innamorata di Anna, purtroppo, ma darò a Tolstoj un’altra chance leggendo anche Guerra e pace, presto o tardi.

 

In conclusione, i classici vanno letti con rispetto sì, ma non per forza devono piacere. Che tu venda da 150 anni o che ti autopubblichi su Amazon la gente bene o male avrà sempre il suo giudizio da esprimere, positivo o negativo che sia. Probabilmente l’importante è che se ne continui a parlare.

 

Francesca Marchesani

 

10 marzo 2015

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