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L’importanza di leggere ”con” e non solo ”per” i bambini

Che trasmettere ai più piccoli l’amore per la lettura fin da piccolissimi sia un dono che i genitori possono e devono fare è un fatto noto. Adesso, però, una ricerca statunitense dimostra che leggere insieme ai bambini e coinvolgerli nelle storie ha un impatto positivo sul loro futuro scolastico e sulla loro vita in generale...

Una ricerca statunitense dimostra l’importanza di rendere i figli parte attiva nelle storie che si leggono loro. Queste letture condivise aiutano i più piccoli nello sviluppo e nella vita

MILANO – Che trasmettere ai più piccoli l’amore per la lettura fin da piccolissimi sia un dono che i genitori possono e devono fare è un fatto noto. Adesso, però, una ricerca statunitense dimostra che leggere insieme ai bambini e coinvolgerli nelle storie ha un impatto positivo sul loro futuro scolastico e sulla loro vita in generale. Su Science Daily l’ideatore dello studio racconta il suo lavoro e i risultati raggiunti.

LA RICERCA – Bradford Wiles, assistente professore alla Kansas State University e specializzato nello sviluppo dei più piccoli, ha focalizzato il suo ultimo lavoro sugli effetti che hanno sui bambini dai 3 ai 5 anni le letture dei genitori e dei grandi. Lo sviluppo cognitivo dei giovanissimi, noto come “emergent literacy”, inizia alla nascita e continua durante il periodo prescolare. Questi anni sono importantissimi per la formazione delle giovani menti e per l’acquisizioni di certe capacità. Anche se la ricerca si è focalizzata su una precisa fascia di età, Wiles incoraggia tutti i genitori a leggere per i figli perché così facendo si crea un legame, ci si avvicina ed entrambi i soggetti coinvolti imparano. Un altro consiglio che lo specialista dà è quello di passare tanto tempo sullo stesso libro, leggendolo ancora e ancora. Infatti i bambini possono imparare cose diverse ogni volta.  

LEGGERE CON, NON LEGGERE PER – Per far sì che i bambini traggano il massimo da questi momenti condivisi (che possono anche svolgersi più volte nel corso della giornata, e non necessariamente prima di andare a dormire), è importante andare oltre la semplice lettura ad altra voce con un lettore e un ascoltatore rigidi nei rispettivi ruoli. I genitori sono incoraggiati a dare movimento, a leggere insieme ai figli. Infatti è proprio grazie al coinvolgimento che i più piccoli possono diventare attori e non solo ascoltatori passivi, e apprendere di più e meglio. Cosa significa, in pratica, coinvolgere “il pubblico”? Wiles lo spiega chiaramente nella sua ricerca. Si deve capire cosa il bambino sta pensando e, con degli input mirati, spingerlo oltre le parole che sono scritte sulla pagina. Domande, esempi, spunti dati al momento giusto sono proprio ciò che serve perché si attivino le capacità di apprendimento e comprensione. Il punto davvero importante è che tutto quello che i piccoli ascoltano e fanno proprio partendo dallo scritto, viene poi riusato nella vita reale. Una mamma legge con la figlia di quattro anni un libro sul guardino e l’orto. Quando le due vanno al supermercato, anche se la piccola non può ancora leggere l’etichetta con la parola, indica un punto preciso e dice: “Quelle sono delle zucchine!”. Ecco un semplice esempio del potere dei libri e della lettura. 

Roberta Turillazzi

1 dicembre 2013

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