Il libro “Sulle Donne” di Susan Sontag, intellettuale ribelle del XX secolo, recentemente pubblicato da Einaudi nella collana Stile Libero Extra, raccoglie una serie di saggi e interviste degli anni Settanta che risuonano con una sorprendente attualità.
Curato dal figlio David Rieff e tradotto da Paolo Dilonardo, questo volume offre uno sguardo penetrante e cristallino sulla condizione femminile e il femminismo, temi che Sontag affronta con una profondità e originalità senza tempo.
“Sulle Donne” è una raccolta che non solo offre un’analisi acuta e appassionata della condizione femminile, ma invita anche a una riflessione critica sulla società contemporanea.
Susan Sontag è stata una mente brillante e una voce potente che ha saputo interrogare e sfidare il mondo attraverso la sua scrittura e il suo pensiero critico.
La sua eredità continua a vivere, mantenendo la sua rilevanza e il suo potere di provocazione nella società odierna.
Cinquant’anni dopo la sua scrittura, il pensiero di Susan Sontag rimane un tassello indispensabile nella marcia verso l’uguaglianza di genere.
La sua visione lucida e la sua voce potente continuano a ispirare e provocare, rendendo questo volume una lettura imprescindibile per chiunque sia interessato alla condizione delle donne e alle dinamiche del femminismo.
Il libro
Sinossi del libro
«Se le donne cambieranno, gli uomini saranno costretti a cambiare. Ma non lo faranno senza opporre una considerevole resistenza.
Nessuna classe dominante ha mai abdicato ai propri privilegi senza lottare». Uguaglianza, bellezza, invecchiamento, sessualità, fascismo.
Ancora attualissimi, i saggi sulle donne di una delle pensatrici più formidabili, originali e influenti del Novecento sono una chiave irrinunciabile per comprendere la modernità.
«Le idee più interessanti sono le eresie», scriveva Sontag e i testi qui raccolti ne sono la dimostrazione.
“Sulle donne” riunisce per la prima volta i pezzi più importanti sulla questione femminile pubblicati da Sontag tra il 1972 e il 1975. Pagine seminali con le quali Sontag, come dice Benedetta Tobagi nella prefazione, «dimostra una capacità critica che combina le qualità di una mente affilata e l’attitudine caratteriale a essere sempre e comunque una “scrittrice antagonistica, una scrittrice polemica”».
L’attualità di temi senza tempo
Nonostante siano stati scritti tra il 1972 e il 1975, i saggi di Sontag affrontano questioni che rimangono rilevanti ancora oggi.
Benedetta Tobagi, nella sua prefazione, sottolinea come questi testi conservino una spiazzante attualità.
Ad esempio, in “Invecchiare: due pesi e due misure”, Sontag esplora la disparità nella concezione sociale dell’invecchiamento tra uomini e donne, rilevando che le moderne società urbanizzate disdegnano i valori della maturità e glorificano la giovinezza.
Questa ossessione per la giovinezza, che Sontag già percepiva in crescita, è oggi amplificata dai social network.
La lotta per la liberazione delle donne
Susan Sontag vede la liberazione delle donne come una necessità storica, paragonabile all’abolizione della schiavitù. Secondo Sontag, la lotta per la liberazione femminile è rivoluzionaria e deve andare oltre le semplici riforme.
Questa lotta deve sfidare radicalmente concetti consolidati come quello di famiglia, che lei descrive come una “prigione di repressione sessuale” e un “museo di possessività”.
La sua visione della famiglia come luogo di oppressione e violenza risuona particolarmente oggi, in un’epoca segnata da tragici episodi di femminicidio.
Il sostegno di genere e la solidarietà femminile
Un tema fondamentale riproposto da Sontag è il sostegno di genere. La prima responsabilità di una donna “liberata” è vivere una vita piena, libera e creativa.
La seconda è la solidarietà con le altre donne. Questo cammino di solidarietà, come sottolinea Tobagi, è profondo e spesso doloroso, ma è essenziale per avanzare insieme verso una società più equa.
L’autrice
Susan Sontag, nata il 16 gennaio 1933 a New York e deceduta il 28 dicembre 2004, è stata una delle voci più potenti e influenti del XX secolo.
La sua straordinaria capacità di attraversare diverse discipline – dalla critica culturale alla filosofia, dalla narrativa alla regia – la rese una figura unica e rispettata nel panorama intellettuale globale.
Sontag crebbe in un ambiente intellettuale stimolante, completando i suoi studi presso alcune delle più prestigiose istituzioni accademiche degli Stati Uniti e del Regno Unito, tra cui l’Università di Chicago e Harvard.
La sua formazione in filosofia e letteratura le permise di sviluppare una mente acuta e una capacità critica rara, che avrebbe poi caratterizzato tutta la sua opera.
I saggi di Sontag sono celebri per la loro profondità e lucidità. In “Against Interpretation” (1966), ad esempio, critica l’eccessiva sovrainterpretazione dell’arte, proponendo invece un approccio più diretto e sensuale all’opera artistica.
“Notes on ‘Camp'” (1964) è un altro saggio influente in cui esplora il fenomeno del camp, un’estetica che celebra l’artificio e l’esagerazione.
Il suo libro “On Photography” (1977) ha rivoluzionato il modo in cui comprendiamo e analizziamo le immagini fotografiche. Sontag sostiene che la fotografia non è solo un mezzo di documentazione, ma un potente strumento di percezione e interpretazione della realtà.
In “Illness as Metaphor” (1978) e il successivo “AIDS and Its Metaphors” (1989), Sontag analizza come le malattie siano caricate di metafore culturali che influenzano la percezione pubblica e il trattamento dei malati.
Questi lavori sono stati pionieristici nel campo della medicina narrativa.
Oltre alla saggistica, Sontag ha scritto romanzi che esplorano temi complessi come l’identità, la morte e la condizione umana. “The Benefactor” (1963) e “Death Kit” (1967) sono esempi della sua narrativa sperimentale e profondamente filosofica.
Nel campo del teatro e del cinema, Sontag ha sperimentato con vari media per esprimere le sue idee, dimostrando la sua versatilità come artista e pensatrice.
Inoltre, Sontag vedeva l’arte non solo come espressione estetica, ma come strumento essenziale per comprendere e trasformare la società.
La sua difesa dell’arte era una difesa della complessità e della profondità contro la superficialità culturale.
Era una critica feroce della politica estera americana e delle dinamiche di potere globali. I suoi scritti sugli effetti della guerra e delle politiche oppressive rimangono rilevanti e provocatori.
**Condizione Femminile:** Sontag affrontava con coraggio la questione femminile, denunciando le ingiustizie e le disuguaglianze di genere. Le sue riflessioni sul femminismo e la liberazione delle donne rimangono attuali e stimolanti.
L’influenza di Susan Sontag è vastissima e si estende ben oltre il suo tempo. La sua capacità di interrogare e sfidare le convenzioni attraverso una scrittura incisiva e appassionata ha ispirato generazioni di intellettuali, artisti e attivisti.
Ricevette numerosi premi, tra cui il National Book Award e il MacArthur Fellowship, riconoscimenti che attestano il suo impatto duraturo sulla cultura contemporanea.