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Nel libro di Bardellino e Meluzzi la società moderna al bivio

Nel libro "Società Fusa. Anomia, tra conflitti e solitudine: la strage è servita" una diagnosi, impietosa e acuta sulla società moderna

Nel libro Società Fusa. Anomia, tra conflitti e solitudine: la strage è servita(Runa Editrice), gli autori Tonia Bardellino e Alessandro Meluzzi ci conducono in un viaggio attraverso le profondità delle disfunzioni sociali moderne, utilizzando le teorie di Bauman e Durkheim come lenti per osservare e analizzare i mali che affliggono la nostra epoca.

La loro diagnosi, impietosa e acuta, riflette un quadro sociale dove il disagio esistenziale, l’anomia e l’insicurezza dominano la scena, generando un terreno fertile per la devianza, la criminalità e, in ultima analisi, la violenza.

Nel contesto attuale, le riflessioni di Bardellino e Meluzzi risultano estremamente pertinenti. Viviamo in un’epoca segnata da crisi economiche, disuguaglianze sociali crescenti, instabilità politica e una pandemia globale che ha amplificato il senso di isolamento e insicurezza.

Le nuove generazioni, in particolare, sembrano smarrite in un mondo che offre pochi punti di riferimento stabili. Il fenomeno dell’anomia, quindi, non è solo un concetto teorico, ma una realtà palpabile che si manifesta nei comportamenti quotidiani, nella difficoltà di costruire relazioni sane, nel crescente senso di paura e sfiducia verso il prossimo.

In un mondo sempre più interconnesso, ma allo stesso tempo frammentato, la sfida diventa quella di ricostruire un tessuto sociale coeso, dove gli individui possano ritrovare il senso di appartenenza e di sicurezza. Il rischio, altrimenti, è di vedere un aumento della devianza, della violenza e, in ultima analisi, della disgregazione sociale. Il lavoro di Bardellino e Meluzzi, dunque, è un monito e un invito a riflettere profondamente sulle direzioni che stiamo prendendo come società e su cosa possiamo fare per invertire questa pericolosa tendenza.

Società fusa. Anomia, tra conflitti e solitudine: la strage è servita, Bardellino – Meluzzi

Sinossi del libro

Partendo dalle teorie di Bauman e Durkheim, il libro propone una sorta di diagnosi sulla condizione sociale attuale, che si fonda su un senso generalizzato di disagio esistenziale, di “anomia” e di insecurity, generando nei singoli individui e nella collettività paure e insicurezze, devianza e criminalità. Il testo ha lo scopo di richiamare e analizzare alcune delle principali disfunzioni dell’epoca nella quale viviamo e delle relazioni umane, tentando di spiegare perché e come nasce il comportamento criminale con l’analisi di tre tipologie di crimini e violenza: di genere, tra adolescenti e tra madre e figlio.

Tenterà, inoltre, di fornire una lettura, da un’ottica prevalentemente sociologica, del fenomeno dello “school shooter”, analizzando le differenze tra i casi statunitensi e l’episodio del 2012 accaduto a Brindisi nel quale fu coinvolta una scuola femminile. L’attenzione sarà poi rivolta all’età adolescenziale, poiché la matassa va sbrogliata sin dall’infanzia. Un auspicio, infine, affinché ognuno ritrovi la verità del proprio essere e faccia suo il fortissimamente volli di Alfieri, esorcizzando una società nichilista dove ogni individuo rischierebbe una leucemia dell’anima.

Il concetto di anomia: da Durkheim alla società contemporanea

Il termine “anomia”, coniato dal sociologo Émile Durkheim, descrive una condizione in cui le norme sociali si frammentano, lasciando gli individui privi di orientamento e obiettivi comuni. Durkheim collegava questa condizione all’aumento dei tassi di suicidio nella società industriale, identificando l’anomia come un sintomo di un malessere più profondo, un disfacimento del tessuto morale e sociale.

Nella società attuale, Bardellino e Meluzzi riprendono questo concetto per descrivere una situazione simile, ma con nuove sfaccettature. Il disagio esistenziale non è più solo una conseguenza dell’industrializzazione e della perdita dei legami comunitari, ma anche del fenomeno della liquidità sociale descritto da Zygmunt Bauman. La liquidità rappresenta una realtà in cui i legami e le certezze si sciolgono, dove le istituzioni tradizionali perdono la loro stabilità e capacità di fornire un senso di sicurezza. La combinazione di questi fattori crea un ambiente in cui gli individui sono lasciati soli a fronteggiare le incertezze della vita, senza più il sostegno di un contesto sociale solido e coeso.

Devianza e criminalità: Il prodotto di una società malata

Gli autori esplorano come questa condizione di anomia e insicurezza generi devianza e criminalità, analizzando in particolare tre tipologie di violenza: quella di genere, tra adolescenti e tra madre e figlio. Ogni caso esemplifica le dinamiche perverse che nascono in una società frammentata, dove i legami affettivi e le relazioni umane sono spesso distorti e malati.

  • Violenza di genere: Questo tipo di violenza emerge in un contesto in cui le dinamiche di potere tradizionali sono messe in discussione, ma non ancora sostituite da nuovi modelli relazionali equilibrati. La violenza diventa un mezzo per riaffermare un controllo che sembra sfuggire, un disperato tentativo di ristabilire un ordine che non esiste più.
  • Violenza tra adolescenti: Gli adolescenti, particolarmente vulnerabili a causa della loro fase di sviluppo, sono immersi in un mondo dove i punti di riferimento sono sempre più labili. La mancanza di una guida solida e di valori condivisi li rende prede facili di comportamenti devianti e violenti, spesso come espressione di una rabbia repressa o di un disperato bisogno di attenzione e riconoscimento.
  • Violenza tra madre e figlio: Questo tipo di violenza, forse il più sconvolgente, è il sintomo di una rottura profonda del legame più naturale e istintivo. È il segnale di una disfunzione relazionale che trova le sue radici nella solitudine e nella frustrazione accumulate in un contesto sociale che isola e schiaccia, anziché sostenere e nutrire.

“School Shooter”: Fenomeno di anomia e disperazione

Un aspetto particolarmente interessante trattato dagli autori è il fenomeno dello “school shooter”, un triste epifenomeno della società moderna. Bardellino e Meluzzi fanno un parallelo tra i casi statunitensi, ormai tristemente noti, e l’episodio del 2012 a Brindisi, dove una scuola femminile fu colpita da un attentato. La differenza tra i due contesti evidenzia come, nonostante le differenti condizioni sociali e culturali, il senso di alienazione e disperazione possa sfociare in atti di violenza estrema, rappresentando una sfida universale.

Negli Stati Uniti, lo school shooter è spesso un adolescente emarginato, vittima di bullismo o isolamento, che vede nella violenza un modo per affermare la propria esistenza e per punire una società che lo ha escluso. In Italia, il caso di Brindisi mostra una variante di questo fenomeno, ma con dinamiche simili di alienazione e frustrazione.

L’adolescenza: Il campo di battaglia della modernità

L’attenzione posta dagli autori sull’età adolescenziale è cruciale. È durante questa fase che si formano le identità, che si costruiscono o si distruggono i legami sociali e affettivi. In una società anomica, dove le istituzioni educative e familiari sono sempre più deboli e frammentate, gli adolescenti si trovano senza guide, in balia di un mondo che offre più domande che risposte. La violenza, in questo contesto, diventa un mezzo per cercare di dare un senso al caos.

Il rischio di una “Leucemia dell’Anima” e la speranza di una rinascita

Bardellino e Meluzzi concludono il loro lavoro con una riflessione amara ma necessaria sulla direzione che la nostra società sta prendendo. Il rischio di una “leucemia dell’anima”, come la definiscono, è reale: un progressivo svuotamento di significato e valori che potrebbe portare alla completa disgregazione dell’individuo e della collettività.

Tuttavia, gli autori non si limitano a una diagnosi senza speranza. Invocano un ritorno alla verità dell’essere, un recupero della volontà e della determinazione individuale che, come Alfieri insegnava con il suo “fortissimamente volli”, potrebbe essere l’antidoto a questa deriva nichilista.

 

 

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