Se siete alla ricerca di una lettura terapeutica, vi consigliamo questa novità editoriale: parliamo del libro “Il nervo vago – Addio a stress, ansia e timidezza” di Ludovic Leroux.
Si tratta di un programma di self-help ricco di esercizi per controllare il nervo vago, che alle volte ci mette in allarme e in modalità “sopravvivenza” anche in contesti in cui non è necessario.
Il nervo vago – Addio a stress, ansia e timidezza
Sinossi del libro
Ti capita di avere la sensazione di essere spesso stressato o ansioso, a volte sospettoso, di mancare di fiducia nei confronti degli altri o di slancio ad agire?
Questi problemi potrebbero dipendere dal nervo vago, il nervo che collega il cervello a tutti gli organi del corpo per prendersi cura di noi.
Il sistema nervoso autonomo passa il suo tempo a definire se siamo al sicuro o in una situazione di pericolo.
Ma, costantemente all’erta, a volte finisce per stravolgere la realtà e provocare reazioni di cui si potrebbe fare a meno. Grazie a questo libro, accessibile a tutti e dall’approccio olistico, potrai finalmente riconoscere e agire su questi meccanismi di sopravvivenza che si attivano all’improvviso.
Imparare a stimolare efficacemente il nervo vago in modo che comunichi con tutto il corpo all’unisono è la chiave per raggiungere uno stato di piena fiducia e benessere generale.
Ludovic Leroux offre un programma di coaching unico e progressivo, ricco di esercizi per rafforzare la sicurezza interiore e sentirsi pienamente coinvolti nella vita.
Così facendo, non si vivono appieno diverse esperienze, si rimane timidi e insicuri.
Riprogrammando il funzionamento del Sistema nervoso autonomo tramite il nervo vago possiamo invece acquisire maggiore sicurezza, perché impareremo a riconoscere quelle situazioni in cui non occorre essere “protetti”.
Spesso alcuni nostri comportamenti sono condizionati dal Sistema nervoso autonomo, che ha l’obiettivo di proteggerci, di farci sopravvivere. – Inoltre, con il ricordo di passate esperienze, il Sistema tiene bloccati davanti nuove situazioni e opportunità. – Ma è possibile rieducarlo e riprogrammarlo attraverso degli esercizi. – In questo modo avremo più fiducia in noi stessi e potremo vivere nuove esperienze
Ansia, stress e timidezza possono essere causati dal Sistema nervoso autonomo (SNA). Perché?
L’obiettivo del SNA è proteggerci, farci sopravvivere. Così, in alcune situazioni, porta all’attivazione di comportamenti e pensieri negativi che possono bloccarci, impedendo di vivere nuove esperienze o di perseguire i propri obiettivi. Così si trascorre la vita nella paura, in modalità “sopravvivenza”, in maniera inconscia.
Tutto questo causa frustrazione, ansia, stress, timidezza, tristezza, sfiducia in sé stessi e negli altri. L’eccessiva protezione del SNA causa anche problemi di salute, come cattiva digestione, infiammazioni, tensioni muscolari o disturbi del sonno.
Esercizi utili per combattere ansia e stress
È possibile rieducare e regolare il Sistema nervoso autonomo? Si, ecco come:
1) Imparando a riconoscere i comportamenti e i pensieri che suscita, che fanno rimanere nella modalità “sopravvivenza” e che non lasciano vivere la vita appieno, con appositi esercizi pratici;
2) Affidandoci al nervo vago, che fa parte del Sistema nervoso autonomo. Parte dal tronco encefalico e si collega a tutti gli organi per prendersi cura di noi.
Lavorare su di esso porterà a riacquisire fiducia in sé stessi, perché rimodellerà il nostro SNA, restituendogli la flessibilità necessaria per rientrare in connessione con il senso di sicurezza con cui siamo nati (e che il SNA blocca).
Gli esercizi
Ecco quindi alcuni esercizi, che sono stati raccolti da Ludovic Leroux nel suo nuovo volume “Il nervo vago – Addio a stress, ansia e timidezza”
Il libro infatti un metodo di coaching inedito per domare il sistema nervoso autonomo e vivere con piena sicurezza. 2 esercizi per la neurocezione.
La neurocezione è il nostro sistema di allarme: un radar che ci consente di sapere se siamo al sicuro o no.
Senza esserne coscienti, quando il corpo vive un’insicurezza, la neurocezione ci consente di percepirla.
Alle volte però la neurocezione si attiva in contesti in cui non sarebbe necessaria, “proteggendoci” quando non occorre.
Con appositi esercizi, però, possiamo svilupparla diventando più consapevoli delle sensazioni che ci provoca, così da riuscire a riconoscerle e cambiarle.
Esercizio 1 – Prossimità
Mettetevi uno di fronte all’altro, a 4-5 metri di distanza e concentratevi, nel corso di tutta l’esperienza, sulle vostre sensazioni, su ciò che il corpo vi dice. In altre parole: sulla neurocezione.
Fate un passo per avvicinarvi e osservate cosa cambia in voi.
Se vi sentite a vostro agio, fate ancora un passo e ricominciate a osservarvi.
Che sensazioni sentite nel corpo? Cosa succede? C’è una piccola tensione, anche se solo subliminale? Esaminate tutte le sensazioni, anche la più sottile, senza cercare di raccontarvi una storia, né di rassicurarvi con frasi come “Va tutto bene, non c’è motivo di sentirsi insicuri, è un mio amico, o mia sorella”.
Continuate ad avvicinarvi e, ogni volta, scoprite cosa succede nel corpo.
La minima sensazione, tensione, deglutizione o leggera agitazione, il rallentamento del respiro o restare in apnea per qualche secondo segnalano che sta accadendo qualcosa.
Sapete perfettamente di non avere nulla da temere, eppure il vostro corpo vi informa di un pericolo.
Ha attivato la neurocezione per avvertire che state vivendo una situazione di insicurezza, anche se davanti a voi avete vostra sorella, vostra madre o un amico.
Successivamente, sarà il cervello a rassicurarvi, quando avrà stabilito che non siete in pericolo.
Esercizio 2 – Lo sguardo
In coppia, scambiatevi tre sguardi diversi. Come prima cosa, guardate l’altra persona con sguardo scocciato, come se foste arrabbiati con lei.
Naturalmente, sarà il destinatario dello sguardo a osservare le sensazioni del corpo nel momento in cui riceve l’informazione.
Mantenete lo sguardo per 20 secondi cercando di restare seri, se siete con persone che conoscete.
A volte, anche con gli sconosciuti, può scappare da ridere. È una risata “nervosa” che appartiene allo stato simpatico di fuga, quando ci troviamo a disagio.
Poi, passate a uno sguardo neutro, senza espressione, perso nel vuoto, senza intenzioni, e mantenetelo di nuovo per 20 secondi. La persona che riceve lo sguardo osserverà nuovamente le sue sensazioni.
Infine, terminate con uno sguardo dolce, caloroso, come se voleste trasmettere amore. Per altri 20 secondi, la persona guardata osserverà di nuovo le sensazioni del corpo. Alla fine, scambiatevi i ruoli.
È facile immaginare che uno sguardo nervoso e cupo ci farà reagire. Cogliamo un’informazione di insicurezza e, molto rapidamente, iniziamo a cercare un significato.
Attingeremo alla memoria per capire cosa possiamo aver fatto che spieghi il comportamento dell’altra persona.
Il corpo si attiva per reagire all’informazione e preparare una reazione di attacco, fuga o inibizione.
L’autore
L’autore Ludovic Leroux, ex atleta e coach, si è formato con Deborah Dana del team di Stephen Porges e ha creato il programma online Pleine Confiance, che ha permesso a migliaia di persone di imparare a riconnettersi con se stessi e il mondo circostante, grazie al nervo vago.