Ci sono libri che raccontano storie. E poi ci sono libri che ti raccontano, che ti inseguono nei sogni, che ti guardano dallo scaffale anche a copertina chiusa. Libri che portano sfortuna, ossessione, delirio. Sono i “Libri maledetti”.
Ma cosa significa davvero “maledetto”? È un’etichetta comoda o un avvertimento antico? A volte basta la storia di chi lo ha scritto. Altre volte è chi lo legge a cambiare. Quello che è certo è che questi sei volumi hanno lasciato dietro di sé una scia di mistero, rovina, fascino perverso.
6 Libri maledetti e curiosi che non dovresti leggere
Una maledizione può essere solo una storia. O può essere molto di più.
Forse i libri non sono davvero maledetti. Forse siamo noi a volerlo credere. Ma se l’ossessione nasce già al primo sguardo, se la paura si insinua prima ancora di leggere la prima riga, allora è già troppo tardi.
Codex Gigas – Il Libro del Diavolo
È grande quasi un metro, pesa 75 chili, e al suo interno c’è un ritratto inquietante di Lucifero a tutta pagina.
La leggenda dice che fu scritto in una sola notte da un monaco boemo condannato a essere murato vivo. Per salvarsi, avrebbe stretto un patto con il diavolo. Ed ecco perché lo chiamano la Bibbia del Demonio.
Perché è maledetto?
Tutti gli studiosi che hanno cercato di analizzarlo a fondo hanno avuto incidenti, malattie improvvise o sono scomparsi misteriosamente. Coincidenze? Forse. Ma nessuno l’ha più sfogliato senza sentire un peso sulle mani.
Il Re in Giallo – Robert W. Chambers
Un libro dentro al libro. Nella raccolta di Chambers, il “Re in Giallo” è un testo teatrale proibito che, se letto fino alla fine, conduce alla follia. Non è mai descritto interamente, ma chi ne parla lo fa con terrore e reverenza.
Perché è maledetto?
Ha generato un culto nella letteratura weird, ha influenzato Lovecraft, True Detective, fumetti e giochi di ruolo. Ma soprattutto, trasforma la finzione in virus: chi lo legge, ne vuole sempre di più.
Scritto in una lingua sconosciuta, illustrato con piante che non esistono e simboli mai decifrati. Trovato nel 1912 da un collezionista a Villa Mondragone, è oggi uno dei più grandi misteri letterari del mondo. Nessuno sa chi l’abbia scritto, né perché.
Perché è maledetto?
Ogni tentativo di decifrazione è fallito. Alcuni linguisti hanno avuto crolli nervosi durante lo studio. Altri parlano di scrittura aliena, alchemica, oppure di un esperimento che non doveva essere compreso.
Il Libro di Soyga
Appartenuto al mago e alchimista John Dee, fu considerato perduto per secoli. Poi ne comparvero due copie identiche: una alla British Library, l’altra a Oxford. Ma nessuno è riuscito a interpretarlo.
Quando Dee chiese aiuto tramite evocazioni angeliche, ricevette una risposta agghiacciante: “Solo l’Arcangelo Michele può leggerlo.”
Perché è maledetto?
Si dice che chi tenta di comprenderlo da solo cada in ossessioni, insonnia e visioni. Alcuni occultisti moderni giurano che il libro “risponde”, ma sempre a caro prezzo.
Necronomicon – il libro che non esiste (ma tutti temono)
Inventato da H.P. Lovecraft, il Necronomicon è un grimorio arabo scritto da Abdul Alhazred, contenente formule per evocare antiche entità cosmiche. Secondo l’autore, chi lo legge perde la sanità mentale o finisce divorato dai Grandi Antichi.
Perché è maledetto?
Perché è entrato nella cultura pop come se fosse vero. Esistono edizioni false, apocrife, che continuano a circolare. Alcuni credono che ne esista una versione autentica, nascosta in qualche biblioteca esoterica. Ed è questo alone di incertezza che lo rende dannatamente pericoloso.
Quartine ambigue, criptiche, piene di catastrofi, rivoluzioni e fine del mondo. Ogni epoca ha trovato nelle sue parole un riflesso del proprio disastro. Ma c’è chi dice che alcune quartine siano attivate solo quando vengono lette da certe persone in certi momenti.
Perché è maledetto?
Ha generato culti, suicidi di massa, isteria collettiva. Alcuni lettori ossessionati hanno cambiato vita dopo una sola quartina. C’è chi sostiene che ogni copia sia diversa, come se scegliesse chi legge.