Sei qui: Home » Libri » 10 libri da leggere in primavera ideali per iniziare la stagione

10 libri da leggere in primavera ideali per iniziare la stagione

Scopri questi dieci libri da leggere in primavera perfetti per questa stagione, tra classici intramontabili, romanzi e storie che celebrano la bellezza del mondo naturale e delle emozioni umane.

10 libri da leggere in primavera ideali per rinascere come la bella stagione ci insegna. Con la primavera arriva il tempo della rinascita, del risveglio della natura e delle giornate che si allungano. Dopo il lungo inverno, i colori tornano a dominare il paesaggio e l’aria si riempie di nuovi profumi. Questo periodo dell’anno è perfetto per rinnovarsi e concedersi momenti di relax con un buon libro, magari all’aperto, sotto il sole tiepido o tra le mura accoglienti di casa con la finestra aperta. La primavera porta con sé un senso di leggerezza e cambiamento, ed è il momento ideale per letture che ispirano, fanno riflettere o semplicemente accompagnano con dolcezza il risveglio della natura.

Le abitudini di lettura in primavera

In occasione del solstizio di primavera, Rakuten Kobo ha condotto un sondaggio per scoprire se e come cambiano le abitudini di lettura con l’arrivo della bella stagione. I risultati raccontano di lettori che, con il risveglio della natura, riscoprono il piacere di dedicarsi ai libri, spesso scegliendo ambienti di lettura diversi rispetto a quelli invernali.

Dal sondaggio condotto da Kobo emerge che il 51% dei rispondenti legge in media 3 ore alla settimana, mentre il 25% dedica tra 30 minuti e un’ora alla lettura. Il 16% legge meno di 30 minuti a settimana, e solo l’8% supera le 5 ore settimanali. Tuttavia, con l’arrivo della primavera, quasi la metà degli intervistati (49%) dichiara di aumentare il proprio tempo di lettura e, tra questi, l’11% afferma di farlo in modo significativo.

Nuove stagioni, nuovi scenari e nuovi generi

Se durante l’inverno il 73% dei lettori tende a leggere prevalentemente in casa, con l’arrivo della bella stagione il 61% è propenso a cambiare luogo, scegliendo spazi aperti come parchi, terrazze o spiagge.

Il cambiamento non riguarda solo i tempi e i luoghi di lettura, ma anche i generi preferiti. Secondo il sondaggio condotto da Kobo, in primavera si osserva una diminuzione nella lettura di gialli e thriller, che scendono dal 51% al 37%. Al contrario aumenta in maniera significativa la lettura di romanzi rosa che passano dal 36% al 43%.

Anche le guide di viaggio vedono un aumento, dal 13 al 20%, segno di un crescente interesse per la selezione di mete per le vacanze estive. Restano invece pressoché invariati i dati relativi alla lettura di saggi, romanzi storici e fantasy/sci-fi.

10 libri da leggere in primavera

Per chi è alla ricerca della lettura perfetta per la stagione che sta per cominciare, ecco una lista con alcuni libri da leggere a primavera assolutamente da non perdere. Che si tratti di una storia d’amore avvincente o di un racconto che esplora le emozioni più profonde, c’è un libro adatto a ogni lettore in modo che possa accogliere l’arrivo della bella stagione in compagnia di un buon libro da leggere:

Il diavolo in primavera di Lisa Kleypas

Londra, 1876. A differenza di tutte le debuttanti londinesi, la bellissima Lady Pandora Ravenel non sogna di frequentare balli e trovarsi un marito. Preferisce di gran lunga dedicarsi ai suoi affari. Ma la sua strada si incrocia con quella di Gabriel, Lord St. Vincent, impenitente libertino, altrettanto determinato a non essere ingabbiato in un matrimonio. E per entrambi sarà la scoperta di un brivido fino allora sconosciuto…

Un po’ di follia in primavera di Alessia Gazzola

Quella di Ruggero D’Armento non è una morte qualunque. Perché non capita tutti i giorni che un uomo venga ritrovato assassinato nel proprio ufficio. E anche perché Ruggero D’Armento non è un uomo qualunque. Psichiatra molto in vista, studioso e luminare dalla fulgida carriera accademica, personalità carismatica e affascinante… Alice Allevi se lo ricorda bene, dagli anni di studio ma anche per la recente consulenza del professore su un caso di suicidio di cui Alice si è occupata. Impossibile negare il magnetismo di quell’uomo all’apparenza insondabile ma in realtà capace di conquistare tutti con la sua competenza e intelligenza.

Eppure, in una primavera romana che sembra portare piccole ventate di follia, la morte violenta di Ruggero D’Armento crea sensazione. Pochi e ingannevoli indizi, quasi nessuna traccia da seguire. L’indagine su questo omicidio è impervia, per Alice, ma per fortuna non lo è più la sua vita sentimentale. Ebbene sì, Alice ha fatto una scelta… Ma sarà quella giusta?

Mi sa che fuori è primavera di Concita de Gregorio

Ferite d’oro. Quando un oggetto di valore si rompe, in Giappone, lo si ripara con oro liquido. È un’antica tecnica che mostra e non nasconde le fratture. Le esibisce come un pregio: cicatrici dorate, segno orgoglioso di rinascita. Anche per le persone è così. Chi ha sofferto è prezioso, la fragilità può trasformarsi in forza. La tecnica che salda i pezzi, negli esseri umani, si chiama amore.

Questa è la storia di Irina, che ha combattuto una battaglia e l’ha vinta. Una donna che non dimentica il passato, al contrario: lo ricorda, lo porta al petto come un fiore. Irina ha una vita serena, ordinata. Un marito, due figlie gemelle. È italiana, vive in Svizzera, lavora come avvocato. Un giorno qualcosa si incrina. Il matrimonio finisce, senza traumi apparenti. In un fine settimana qualsiasi Mathias, il padre delle bambine, porta via Alessia e Livia. Spariscono. Qualche giorno dopo l’uomo si uccide.

Primavera silenziosa di Rachel Carson

“È secco il canneto del lago, e non sento alcun uccello cantare”, scrive John Keats nella ballata La Belle Dame Sans Merci. Dalla suggestione di questo silenzio angosciante Rachel Carson trasse il titolo del suo libro che, nato dall’osservazione attenta dei mutamenti rilevati nella fauna e nella flora del New England tra gli anni quaranta e cinquanta, per la prima volta metteva a fuoco il danno profondo che l’uso di insetticidi e sostanze chimiche comportava per la natura e per l’uomo stesso. Quelli che per diversi decenni erano stati salutati come la panacea di tutti i mali dell’agricoltura e dell’allevamento venivano smascherati come agenti di morte.

Una presa di posizione rivoluzionaria, basata su una documentazione ricca e dettagliata, che costò all’autrice una vera e propria campagna di diffamazione da parte delle aziende produttrici di pesticidi e fertilizzanti. Ma il suo lavoro appassionato, improntato a uno scrupoloso rispetto della verità e a un grande coraggio intellettuale, si rivelò più forte degli attacchi. Dopo la pubblicazione di Primavera silenziosa, infatti, gli Stati Uniti misero al bando il DDT ed emanarono i primi provvedimenti legislativi a tutela dell’ambiente.

È raro che un libro riesca a modificare il corso della storia, eppure questo saggio è riuscito a farlo, diventando, a distanza di sessant’anni, un classico della letteratura ambientalista. Allo stesso modo Rachel Carson può essere considerata la fondatrice del movimento globale per la difesa dell’ambiente e della salute. Oggi che come non mai sentiamo le conseguenze delle pratiche irresponsabili e pericolose denunciate dall’autrice, “Primavera silenziosa” rappresenta una lettura imprescindibile per chiunque sia interessato al futuro del pianeta – e degli esseri umani. Prefazione di Paolo Giordano.

Fare l’amore come un’orchidea. Storia e mirabilia del fiore più intelligente del mondo di Alessandro Wagner

L’essere umano sembra aver scoperto tutto del suo mondo, ogni angolo è stato esplorato e mappato. Esiste però un mondo dove si è ‘solo agli inizi’: il mondo vegetale. Ancora si scoprono nuove piante, si ristrutturano gli ordini, si riorganizzano le famiglie e, tra queste, quella delle orchidee è la più prolifica di sorprese. Una famiglia numerosa che ha saputo cavarsela egregiamente imparando a crescere sulle piante quando a terra la competizione perla sopravvivenza si faceva feroce, e che ha messo a punto uno dei sistemi più ingegnosi per riprodursi: mimare la copulazione attirando gli insetti con quei fiori portentosi.

Il meccanismo riproduttivo è la chiave per comprendere l’evoluzione delle forme meravigliose che ammiriamo in queste piante, una volta tanto rare e ricercate da diventare oggetto di spedizioni leggendarie. Oggi la tranquilla orchidea che sonnecchia sorniona in soggiorno sembra una preda facile, basta infilarla nel carrello al supermercato, ma per diversi secoli è stata una pianta ambita, il sogno di collezionisti fanatici e di organizzatori di aste privi di scrupoli. “Fare l’amore come un’orchidea” è un omaggio a questa famiglia che, unica nel suo genere, ha tracciato la storia dei secoli scorsi interrogando scienziati come Darwin e ispirando scrittori come Marcel Proust e Rex Stout.

Come un fiore di ciliegio di Etsu Inagaki Sugimoto

Pubblicato per la prima volta a New York nel 1925 e diventato subito un bestseller internazionale, questo libro è il racconto in prima persona della vita di Etsu Inagaki Sugimoto, la figlia minore di un samurai di alto rango, che vive sulla sua pelle il passaggio tra il Giappone feudale del XIX secolo e la potente modernità americana del primo Novecento. Nata nella città di Nagaoka, nel nord del paese, Etsu riceve una rigida educazione, improntata ai principi dei nobili guerrieri samurai, ma il destino ha in serbo per lei tutt’altro: in seguito alla morte improvvisa del padre, la ragazza viene promessa in sposa a Matsuo, un amico del fratello, che vive negli Stati Uniti.

Sarà solo l’inizio del suo viaggio nel Nuovo Mondo e dentro se stessa, un viaggio ricco di momenti belli e difficili come solo la vita sa essere. Forte della sua identità e delle sue convinzioni, tra i ricordi magici dell’infanzia in Giappone e l’incontro dirompente con la realtà occidentale, che la sospinge verso nuovi orizzonti, la giovane donna cresce, impara e ama con coraggio. Più di un memoir, più di una saga familiare, la vicenda di Etsu, leggera e forte come un fiore di ciliegio nel vento, è una bellissima storia di formazione al femminile che non smette di appassionare e commuovere.

Il maestro e Margherita di Bulgakov

“Il Diavolo è il più appariscente personaggio del grande romanzo postumo di Bulgakov. Appare un mattino dinanzi a due cittadini, uno dei quali sta enumerando le prove dell’inesistenza di Dio. Il neovenuto non è di questo parere… Ma c’è ben altro: era anche presente al secondo interrogatorio di Gesù da parte di Ponzio Pilato e ne dà ampia relazione in un capitolo che è forse il più stupefacente del libro…

Poco dopo, il demonio si esibisce al Teatro di varietà di fronte a un pubblico enorme. I fatti che accadono sono cosi fenomenali che alcuni spettatori devono essere ricoverati in una clinica psichiatrica… Un romanzo-poema o, se volete, uno show in cui intervengono numerosissimi personaggi, un libro in cui un realismo quasi crudele si fonde o si mescola col più alto dei possibili temi: quello della Passione… È qui che Bulgakov si congiunge con la più profonda tradizione letteraria della sua terra: la vena messianica, quella che troviamo in certe figure di Gogol’ e Dostoevskij e in quel pazzo di Dio che è il quasi immancabile comprimario di ogni grande melodramma russo.” (Eugenio Montale)

 Una ragazza inglese di Beatrice Mariani  

È un tardo pomeriggio di giugno quando Jane raggiunge il cancello della villa dove passerà l’estate. Per lei, diplomata a pieni voti in Inghilterra, lavorare come ragazza alla pari per una ricca famiglia romana è un modo per mettere da parte qualche soldo, ma soprattutto il primo passo verso un futuro che intende scegliere da sola. Gli zii, unici parenti rimasti, la vorrebbero indirizzare a studi di economia, un percorso sensato che garantisce un solido avvenire. Ma lei non può dimenticare che i suoi genitori hanno seguito la loro passione a costo della vita, e la passione di Jane è il disegno, non i numeri. A nemmeno vent’anni, ha imparato a dar retta più al cuore che alla ragione.

Il cuore, fin dal loro primo rocambolesco incontro, la spinge verso il suo datore di lavoro, Edoardo Rocca, un uomo d’affari dal fascino misterioso, zio del bambino di cui lei si deve occupare. È bello, sicuro di sé, sfuggente. Jane ne è intimorita, ma al tempo stesso attratta.

Lui appartiene a un altro mondo, lo sa bene, eppure sente un’affinità che nessuna logica può spiegare. Basta una notte insonne perché si accenda una passione che sfida il buonsenso e la convenienza, non solo per la differenza di età, ma anche perché c’è qualcosa che Edoardo nasconde, segreti ed errori che stanno per travolgerlo. E, quando questo accadrà, per Jane sarà troppo tardi per mettersi in salvo.

Acque di primavera di Ivan Turgenev

Scritto nel 1871, ultima opera importante dello scrittore russo, “Acque di primavera” è una riflessione complessa sulla memoria e la morte, una storia costruita sulla desolazione e sulla consapevolezza che il passato, qualunque esso sia, non può tornare se non sotto forma di nostalgia, nella quale l’autobiografia dell’autore si intreccia con le sorti dell’essere umano in generale: perché Sanin, il protagonista del romanzo, con la sua apparente irrazionalità, in un modo o nell’altro siamo noi, tutti noi.

La vita che ci scorre davanti agli occhi è intrisa di un pessimismo irreversibile in cui si scontrano contadini e nobili, paesani e intellettuali, riportandoci alla mente la riflessione filosofica sul nichilismo e sul ruolo della volontà individuale.

Il barone rampante di Italo Calvino

«Un ragazzo sale su di un albero, si arrampica tra i rami, passa da una pianta all’altra, decide che non scenderà più. L’Autore di questo libro non ha fatto che sviluppare questa semplice immagine e portarla alle estreme conseguenze: il protagonista trascorre l’intera vita sugli alberi, una vita tutt’altro che monotona, anzi: piena d’avventure, e tutt’altro che da eremita, però sempre mantenendo tra sé e i suoi simili questa minima ma invalicabile distanza.

Ne è nato un libro, Il barone rampante, piuttosto insolito nella letteratura contemporanea, scritto nel 1956-57 da un autore che aveva allora trentatré anni; un libro che sfugge a ogni definizione precisa, così come il protagonista salta da un ramo di leccio a quello d’un carrubo e resta più inafferrabile d’un animale selvatico. Il vero modo d’accostarci a questo libro è quindi quello di considerarlo una specie di Alice nel paese delle meraviglie o di Peter Pan o di Barone di Münchhausen, cioè di riconoscerne la filiazione da quei classici dell’umorismo poetico e fantastico».

© Riproduzione Riservata