Libri da leggere per conoscere uno degli sport più amati e praticati al mondo come il tennis; non c’è infatti paese dove non si trovi un campo, una racchetta e delle palline. In Italia però il tennis è stato da sempre soverchiato dal calcio e per decenni, dopo l’epoca d’oro degli anni ’70 ed ’80 con Panatta e la vittoria nella Coppa Davis, ha vissuto nell’ombra. Colpa anche del fatto che i nostri giocatori e le nostre giocatrici faticavano a conquistare successi di rilievo.
Le cose però sono cambiate; ci hanno pensato inizialmente le donne, Francesca Schiavone, Flavia Pennetta, Roberta Vinci con i loro successi al torneo del Roland Garros ed agli Us Open. Poi, da due anni, ecco l’esplosione di Jannik Sinner, l’attuale numero 1 del mondo capace di successi insperati. Vittorie e trionfi che hanno riportato il tennis sulle prime pagine dei giornali ed una programmazione tv di fatto ininterrotta 24/7.
I 5 libri da leggere per conoscere il Tennis
Così, oltre all’abbigliamento, alle racchette, agli abbonamenti tv anche i libri si sono concentrati sul tennis. Questi quelli da leggere per capire il gioco, conoscere i campioni e scoprire anche i lati oscuri di quello che viene definito, dagli stessi giocatori, “lo sport del Diavolo”. Ma non solo. Ci sono capolavori che valgono la pena di essere letti per la scrittura dei loro autori o perché raccontano addirittura la storia di un paese (nascosta dentro ed attorno ad un campo da tennis).
Odio e amore verso il tennis ed il padre. Sono i fili conduttori su cui ruota il libro per certi versi autobiografico di Andre Agassi, il campione americano degli anni ’90 capace di trionfare a Wimbledon e sugli altri principali campi del mondo. Un testo che però racconta il “lato oscuro” nascosto dietro a tanti trionfi e gloria.
Agassi ha infatti trovato il coraggio di raccontare i suoi inizi, lui, ragazzino a Las Vegas da famiglia di origine iraniana con un padre (Padrone) che lo obbligava ad allenarsi fin da piccolo con tempi modi, ed anche macchine spara palline, appositamente studiate e costruite per lui. Costrizioni che hanno portato il giovane Andre ad “odiare” il tennis ed il genitore.
In tutto questo però il giovane campione ha trovato anche il modo per capire di avere talento, potenzialità dando così il via ad una battaglia interna tra l’Agassi talmente nauseato dalla racchetta da non volere allenarsi, all’Agassi che tra orecchini e la folta (e finta) chioma bionda saltellava a destra e sinistra sulla riga di fondocampo.
Una vita in guerra, con gli avversari, il tennis e se stesso che lo ha portato dentro un periodo buio da cui però è riuscito ad uscire, ricostruendosi una sorta di seconda carriera, senza vezzi, più consapevole.
Wimbledon. Sessantacinque anni di storia del più importante torneo del mondo
Questo libro merita la lettura solo per il fatto che unisce due eccellenze assolute del mondo del tennis, anzi, tre, se aggiungiamo il fatto che nell’immagine di copertina sia stato scelto tra i mille e più campioni passati sul Centrale di Wimbledon proprio Roger Federer, per molti il miglior giocatore di tutti i tempi.
La prima è che a scriverlo è Gianni Clerici, una giovinezza passata con la speranza di diventare un campione della racchetta negli anni ’50 ma poi abbandonata per trasformarsi in quello che senza dubbio è stato il più grande giornalista e narratore al mondo di questo sport, fosse esso scritto e parlato (indimenticabili le sue telecronache con l’inseparabile Rino Tommasi).
Nessuno come lui conosce riti e segreti dell’All England Lawn tennis and Croquet Club, il club reale dove ogni estate si gioca sui sui campi verdi il torneo più prestigioso del mondo. Un vero e proprio viaggio dentro il mito accompagnati appunto da un altro mito. Segreti, aneddoti, storia, campioni, italiani, sogni, il lato femminile del torneo tutto il meglio di quanto offerto dal Campo Centrale con il Royal Box fino all’ultimo dei campi di allenamento laterali.
Piovuto dal Cielo – Come Jannik Sinner sta cambiando la storia del Tennis
Nella lunga lista di libri dedicati al nostro campione abbiamo scelto quello scritto dai due giornalisti specializzati in tutto ciò che riguarda il tennis del Corriere della Sera, Gaia Piccardi e Marco Imarisio. I due, con la prefazione imperdibile di Adriano Panatta, raccontano la storia di un ragazzo dell’Alto Adige, dalla sua valle, con gli sci ai piedi (e anche in questo non era affatto male), ai successi nei tornei del Grande Slam.
I passaggi dalla montagna al centro di allenamento del suo primo allenatore, Riccardo Piatti, i suoi capelli rossi, i primi passi nel professionismo, le prime luci della ribalta, difficili per un ragazzo schivo, fino ad arrivare sul tetto del mondo del tennis.
A volte una partita di tennis è molto più di un semplice match. Ne è riprova questo libro, di John McPhee, uno dei più grandi giornalisti del mondo, Premio Pulitzer 1969 e storica firma del New York Times, in cui si racconta la celebre sfida di semifinale degli UsOpen del 1968, i primi UsOpen che allora si disputavano a Forest Hills, tra Arthur Ashe e Clark Graebner; il primo afroamericano (poi vincitore del torneo), l’altro, bianco. Una sfida di razze in una fase in cui lo scontro razziale negli Stati Uniti era molto sentito.
Una partita quindi che aveva significati e pesi molto ma molto superiori rispetto a quelli sportivi; uno spaccato di due atleti, o forse di un intero paese diviso.
Questo libro, scritto in maniera sublime da Timothy Gellway, racconta alla fine quello che è il segreto, meno segreto, del tennis: alla fine si tratta di una sfida interiore, con se stessi. Le pagine quindi sono un susseguirsi di analisi interiori: la gestione dell’ansia, della paura, la capacità di non avere cali di concentrazione o di cedere all’euforia. Questi e tutti gli altri aspetti mentali e psicologici di uno sport il cui alla fine il primo nemico da battere è se stesso. Il racconto perfetto del fatto che sia dal punto di vista sportivo la massima espressione della solitudine.