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”L’eredità di Eva”, una lettura laica delle figure femminili delle sacre scritture

L’ultimo acquisto, in ordine di tempo, è stato “L’eredità di Eva” di Umberto Veronesi e Mario Pappagallo: si tratta di un testo estremamente interessante, se pur scorrevole e facilmente abbordabile anche per un neofita dell’argomento...

C’è un lungo periodo della mia vita, circa un biennio, che ricordo fra i più belli.

Un lasso di tempo per me scandito e descritto dall’avverbio “quando”.

 

Quando gli esami ancora da sostenere sono solo cinque, poi quattro, poi tre… e si pensa che un ciclo sta per chiudersi e che il mondo degli adulti, rimandato e idealizzato, sia pronto a dischiudere i suoi cancelli, per accogliere i tuoi passi baldanzosi.

Quando ti svegli nel cuore della notte con un’idea che cambierà la tua storia e forse aggiungerà un piccolo tassello agli studi condotti prima che tu imparassi a camminare, prima che i tuoi genitori lo facessero, prima che la tua famiglia avesse un cognome.

 

Quando trascorri ore in bilico su una scala di una biblioteca di Firenze, aggrappata ai tomi del sapere.

Quando digiti per mesi la stessa parola su Google, perché ogni risposta deve essere tua.

Quando scrivi parole su parole e ad ogni riga del testo ne corrispondono almeno cinque di nota a piè pagina, in un carattere illeggibile.

E’ il “quando” della stesura della tesi di Laurea.

 

La mia ebbe per oggetto Eva, la progenitrice, e il modello femminile fra Medioevo e Rinascimento, conseguente alla sua definizione in ambito teologico e iconografico.

Così, tutt’oggi, se scorgo un libro che reca il suo bisillabico nome, non posso non dedicarmi alla lettura di un altro tassello, perché io, della storia di Eva, sono parte, se pur infinitesimale.

 

L’ultimo acquisto, in ordine di tempo, è stato L’eredità di Eva di Umberto Veronesi e Mario Pappagallo: si tratta di un testo estremamente interessante, se pur scorrevole e facilmente abbordabile anche per un neofita dell’argomento, il cui obiettivo è indagare le sacre scritture alla luce della scienza.

Il primo elogio è per Eva, condannata ad essere, in tempi remoti ma non troppo, la causa di tutti i mali del mondo, in quanto portatrice di peccato e rea della propria capacità seduttiva. In realtà, proprio grazie alla trasgressione della progenitrice, si è instaurato il principio fondamentale della scienza e del progresso, ossia il superamento dello status quo.

 

Segue un’analisi puntuale di tutte le figure femminili descritte nella Bibbia, dalle belle, alle sterili, alle coraggiose, alle furbe, alle bugiarde, alle profetiche, fino a quelle violate, considerate “diverse” o destinate all’emarginazione.

Un interessante capitolo, conforme agli interessi inerenti la professione esercitata dagli autori (uno chirurgo e oncologo, l’altro giornalista nel campo scientifico e sanitario), riguarda il ruolo taumaturgico svolto dalle donne, definite “custodi della salute”, in qualità non solo di guaritrici ma anche di dispensatrici di norme atte a salvaguardare l’igiene e la prevenzione.

 

Il libro si conclude con uno sguardo all’attualità, in particolare all’atteggiamento della Chiesa odierna:

E’ sensazione comune che stiamo per entrare nell’era delle donne. E’ forse giunto il momento che l’eredità di Eva si concretizzi, in una parità auspicata in passaggi chiave dei Vangeli. Che, come abbiamo visto, raccontano che la prima ad avere una funzione apostolica fu una donna: Maddalena”.

 

Emma Fenu

18 gennaio 2015

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