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Lella Costa, ”L’ironia aiuta ad analizzare i problemi dell’Italia”

DAL NOSTRO INVIATO AD 'ANTEPRIME' A PIETRASANTA โ€“ L'ironia come metodo applicabile a tutto, anche per una analisi della contemporaneitร : sembra questa la ricetta di Lella Costa, che dal palco di โ€œAnteprimeโ€ scherza, ma non troppo, sulla situazione attuale dell'Italia...

L’attrice italiana dal palco di ”Anteprime” scherza, ma non troppo, sulla situazione attuale dell’Italia

 

PIETRASANTA (LU) – L’ironia come metodo applicabile a tutto, anche per una analisi della contemporaneità: sembra questa la ricetta di Lella Costa, che dal palco di "Anteprime" scherza, ma non troppo, sulla situazione attuale dell’Italia. Ironizza, perché dice, "si può ironizzare su tutto, anche sulla guerra se questo serve ad una analisi e a combatterla. E lo dice una pacifista convinta e spero coerente. L’ironia d’altronde è una cosa seria, serissima".

Che Italia vede Lella Costa?
Servirebbe un trattato per parlarne e moltissimo tempo. Dico che non sono tempi belli, ma l’ironia può servire per aiutare nell’analisi. Spesso si confondono l’ironia e la satira. La satira analizza l’attualità, mentre l’ironia ci aiuta a comprendere la contemporaneità. Succede che a volte la vita politica e gli eventi che vediamo ai telegiornali superino la fantasia ed anche noi facciamo fatica a fare ironia su alcune cose. Ironizzare però aiuta a comunicare e riflettere.

Come se ne esce?
Anche questa è una domanda difficile, ma studiare, leggere e informarsi è un buon inizio. Credo che la lettura non può essere imposta, ma credo piuttosto in un effetto contagio con cui si passa la voglia di leggere e di imparare nuove cose. Noi autori dobbiamo cercare e sforzarci di fare cose interessanti che aiutino la riflessione.

Nel suo nuovo libro si parla diffusamente di ironia, spesso declinata al femminile.
Sì, perchè la donna vive in percorsi e situazioni nate per uomini, quindi è costretta ad un continuo adattamento a qualcosa che non le si confà a pieno.Contro le donne c’è un accanimento fonetico anche della lingua: vorrei capire chi ha inventato la parola “mestruazione”. Ci sono solo due altre parole che iniziono con “str”, una è la parola strano, l’altra è stro…, insomma avete capito. Poi quando una ragazzina le ha per la prima volta allora si chiama “menarca”, che ti rimanda al monarca, ovvero a qualcosa che ti condizionerà per sempre la vita. Mi concentrerò sulla fonetica della lingua italiana.

 

L’italiano è una lingua confacente all’ironia?
Assolutamente no. L’italiano é bello, ma non portato all’ironia. E’ una lingua poco sintetica più portata alla pomposità. Anche i grandi scrittori classici italiani hanno frequentato poco l’ironia. Forse solamente Gozzano o Svevo. In altre letterature abbiamo esempi altissimi di ironia come Shakespeare.L’autore inglese rilegge l’Amleto a suo modo: cambia i nomi della storia orginali perché ne ha bisogno per dare un messaggio. Il padre di Amleto viene chiamato a sua volta Amleto, come per dirci che ci sta raccontando anche quello che il personaggio sarà quando sarà vecchio. Quando dopo la morte del padre, la madre sposa il cognato, Shakespeare commenta “L’arrosto del banchetto funebre ha servito da piatto freddo sulla mensa nuziale”. Un bell’esempio di ironia per essere nel ‘500.

 

E nei classici?
Mi dovete spiegare perchè Orfeo dopo aver fatto carte false per riavere la sua Euridice e avendo addirittura convinto Ade a restituirle l’amata, a pochi passi dall’ottenere ciò che più desidera, si ferma e si gira e la perde per sempre. Eppure aveva una sola ed unica condizione da rispettare, anche un uomo, che notoriamente non riesce a fare più di una cosa alla volta, poteva farcela!

 

di Michele Morabito

 

11 giugno 2012

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