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Leggodigitale, l’appuntamento di Capalbio Libri dedicato alle nuove frontiere della lettura

È fissato per questa sera alle 21.30 l’appuntamento con ''Leggodigitale'', tavola rotonda che si tiene all'interno di Capalbio Libri 2013 per discutere delle tendenze che stanno rivoluzionando il modo di leggere degli italiani con l'arrivo delle nuove tecnologie. Tra i protagonisti della serata sarà Carlo Alberto Pratesi...
Il professor Carlo Alberto Pratesi, tra i protagonista della tavola rotonda che si terrà questa sera a Capalbio sul tema della lettura digitale, anticipa in un’intervista alcuni degli argomenti che verranno discussi nel corso della digital night
MILANO – È fissato per questa sera alle 21.30 l’appuntamento con “Leggodigitale”, tavola rotonda che si tiene all’interno di Capalbio Libri 2013 per discutere delle tendenze che stanno rivoluzionando il modo di leggere degli italiani con l’arrivo delle nuove tecnologie. Tra i protagonisti della serata sarà Carlo Alberto Pratesi, professore di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università Roma Tre e fondatore di InnovAction Lab, che in questa intervista ci dà qualche anticipazione sugli argomenti di discussione. Con lui dialogheranno Sebastiano Maffettone, Salvo Mizzi, Costanza Nosi, Selena Pellegrini e Davide Albeggiani. Nel corso della serata verranno anche presentati i risultati di un’interessante ricerca sulla lettura digitale realizzata da Costanza Nosi dell’Università Roma Tre per Capalbio Libri.
LEGGODIGITALE SUI SOCIAL NETWORK – La serata del 6 agosto, grazie al servizio wi-fi accessibile a tutti, si trasformerà in una vera e propria digital night durante la quale sarà possibile partecipare alla conversazione live. La tavola rotonda potrà essere seguita infatti sui social network, sulla pagina facebook dell’evento e su twitter, utilizzando l’hashtag #leggodigitale, creato per l’occasione da Capalbio Libri. Tutti i commenti provenienti dalla piazza e dalla rete verranno visualizzati su maxi schermo.
Può aiutarci a fare brevemente il punto della situazione, anche sulla base dei risultati emersi dalla ricerca della facoltà di Economia dell’Università degli Studi Roma Tre, su come è cambiata l’esperienza della lettura con l’arrivo del digitale?
Quello che sta emergendo è che l’esperienza di lettura in quanto tale non è cambiata molto. 
Le persone utilizzano gli ereader e i tablet un po’ come se fossero libri tradizionali. Tutte le opportunità che vengono offerte  dalle nuove tecnologie – di condividere, di approfondire alcuni argomenti, di navigare nel contenuto – sono ancora utilizzate poco. Questo anche perché chi scrive, oggi, non ha ancora in testa le possibilità aperte dall’innovazione tecnologica, per esempio abbinare il testo a immagini e musica, esplorare andamenti del racconto alternativi… 
Quello che invece cambia, per chi legge in digitale, è la maggiore propensione alla varietà e alla discontinuità. Un libro digitale si abbandona più facilmente di un libro cartaceo, se ne acquistano più facilmente di nuovi – il risultato è che ci si trova di fronte a una tavolozza con tante alternative, che tendono a rendere l’esperienza di lettura più parcellizzata. Questo del resto è in linea con i tempi d’oggi: ormai abbiamo difficoltà a concentrarci per dei tempi troppo lunghi su uno stesso concetto.   
Quali sono le sue previsioni sul futuro? 
Con il digitale entriamo in un terreno in cui non è ancora chiarissimo cosa succederà: non sappiamo se in futuro avremo dei racconti o dei romanzi concepiti e scritti per essere fruiti specificamente in maniera multimediale, o se per colpa della tecnologia scompariranno il libro e la narrazione nella loro struttura classica.
La mia sensazione è che trasferire semplicemente il libro classico su supporto digitale non crei particolari vantaggi, se non il fatto che se ne possono avere anche 10 o 100 nello stesso contenitore, con evidenti benefici in termini di peso, facilità di acquisto e fruizione. Se pensiamo al libro classico, la carta ha ancora una sua capacità competitiva, e non solo tra gli anziani. Anche chi legge già in digitale per ora continua a considerare la carta un’alternativa valida – magari preferisce leggere saggi e libri di contenuto scientifico su tablet o ereader e la narrativa in formato tradizionale. 
Cartaceo e digitale troveranno dunque una loro complementarietà secondo lei? O il digitale prenderà definitivamente il sopravvento?
Com’è avvenuto per altre rivoluzioni tecnologiche, probabilmente le due piattaforme anziché sostituirsi si affiancheranno. Ci saranno una lettura più moderna e più interattiva trainata dai device tecnologici e una lettura più tradizionale che potrà funzionare sulla carta. 
Come dicevo prima, il libro classico potrà continuare a vivere in cartaceo. Se invece pensiamo a un tipo di contenuto già studiato per una fruizione moderna, allora non c’è guerra: il digitale vince. Questo lo vediamo già con i giornali: con la lettura digitale in questo caso non si perde nulla, anzi si acquista. Nel campo dell’informazione e della consultazione la carta ha perso per sempre il suo primato: nelle università gli articoli scientifici sono già in digitale e nelle scuole presto si passerà al nuovo mezzo. Nessuno rimpiangerà la carta. 
6 agosto 2013
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