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”Leggere un libro riduce la pena in carcere”. La proposta di legge dalla Calabria arriva in Parlamento

''La lettura è uno straordinario antidoto al disagio e favorisce la consapevolezza e il riscatto sociale e personale''. Con queste parole l'assessore alla Cultura della Regione Calabria, Mario Caligiuri...

Avanzato dall’assessore alla Cultura della Regione Calabria, Mario Caligiuri e approvato dalla giunta regionale della Calabria, il progetto ora dovrà superare la valutazione del Consiglio regionale e poi essere discusso in Parlamento

 

MILANO – ”La lettura è uno straordinario antidoto al disagio e favorisce la consapevolezza e il riscatto sociale e personale”. Con queste parole l’assessore alla Cultura della Regione Calabria, Mario Caligiuri, ha illustrato la proposta di legge al Parlamento, tramite il Consiglio regionale, approvata oggi nella seduta della Giunta regionale e riguardante la promozione della lettura nelle carceri.

LETTURE IN CARCERE – In base a questo provvedimento, si prevede che i detenuti, condannati a pena detentiva superiore a sei mesi, che leggeranno un libro potranno avere 3 giorni di sconto di pena. Le verifiche verranno effettuate dall’educatore carcerario. Si potrà arrivare massimo a 48 giorni di sconto di pena all’anno. ”Questa iniziativa, che sottoponiamo all’attenzione del Parlamento, prende spunto dalla positiva esperienza maturata in alcune carceri brasiliane, dove sono stati prodotti risultati apprezzabili”, ha detto Caligiuri, ribadendo che tale iniziativa si colloca nell’ambito delle attività rivolte alla promozione della lettura e dell’aumento del numero dei lettori.

IL CASO BRASILIANO – In Brasile, questo metodo è stato già applicato dal 2012, con il nome di “Reembolso atraves da leitura” (Rimborso attraverso la lettura). La legge prevede uno sconto di pena di 4 giorni al mese se il detenuto riesce a leggere un libro entro 30 giorni. Al termine della lettura, il detenuto che abbandona il carcere deve scrivere un saggio, sul libro letto. Non tutti hanno accesso allo sconto di pena; un’apposita giuria di esperti, infatti, decide quali reclusi possono usufruire del programma di recupero. I carcerati possono leggere fino a un massimo di 12 libri all’anno, totalizzando non più di 48 giorni di libertà complessivi.

6 maggio 2014

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