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Leggere in estate, i consigli di lettura di Rossella Calabrò

Una lista di libri da ombrellone. Questo mi hanno chiesto di fare, e questo io non faccio. Perché i libri sono creature strane, che cambiano un po' a seconda dello stato d'animo di chi li legge...
Una lista di libri da ombrellone. Questo mi hanno chiesto di fare, e questo io non faccio. Perché i libri sono creature strane, che cambiano un po’ a seconda dello stato d’animo di chi li legge. Un cosiddetto libro da ombrellone (quindi per convenzione leggero, scorrevole e, diciamo, fresco) può diventare un tale mattone che lo si metabolizza vent’anni dopo il tacchino natalizio dell’ottantatré, se si è per caso di umore un po’ malmostoso. Oppure viceversa: da un librettino frivolo si possono estrarre perle di saggezza grosse come angurie, se appena appena si è nel mood giusto.
Va be’, bando alle ciance e agli ombrelloni. Prendo un po’ di libri dai miei scaffali, o dal mio ereader, e vi snocciolo qualche titolo che mi è piaciuto. In ordine sparso: tra i mattoni (ma abbiamo visto che possono trasformarsi in libellule) ‘Il giardino di cemento‘ di Ian McEwan. Una storia emotivamente terribile, ma un racconto originale, di una straordinaria sensibilità, e scritto benissimo. Poi, a proposito di libri scritti benissimo, ‘Dance dance dance‘ di Haruki Murakami. E’ un po’ un’anticipazione del suo recente 1Q84. Bello bello. Entrambi Einaudi. 
Poi, saltando a libri più allegri: ‘La mia tragica morte prematura‘ (eh, va be’, è un titolo ironico, dai) di Caitlin Moran (Sperling&Kupfer). E’ una raccolta di articoli scritti da questa giornalista inglese, spiritosissima, dissacrante e molto acuta. A proposito di donne spiritose, dissacranti e acute: ‘La versione di Barbie‘ di Alessandra Faiella (Mondadori). Bello il titolo, bella la copertina, sacrosanti e divertenti i contenuti. A parte che a me la Barbie è sempre piaciuta, ma non ditelo alla Faiella, che oltretutto le voglio bene. Sempre a proposito di donne, mi è piaciuto anche ‘Il silenzio delle donne‘ di Antonio Steffenoni (Barion). Un libro di poche, ma molto eleganti pagine. Una specie di noir che non è un noir. 
Ultimo suggerimento: ‘Ernest e Celestine‘, di Daniel Pennac. Una storia apparentemente per bambini. Deliziosa, spiritosa e commovente. 
Ah, e poi come non parlare del pregevole tomo appena uscito dai tipi di Sperling&Kupfer, ‘Il tasto G‘? Una raccolta di storie di donne (e di qualche uomo) raccontate da un ascensore centenario. Un libro scritto metà con il cuore, metà con un sorriso. L’autrice? Rossella Calabrò. Che casualmente sono io, ma non ditelo a nessuno. Eddai, lo so che è scorretto, ma l’avevo detto dall’inizio che avrei fatto questa lista in piena anarchia. 
Buonissime vacanze e buonissime letture a tutti. Anche a quelli che mi hanno trovata scorretta, ma sì. 😉 
Rossella Calabrò

4 agosto 2013
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