Consigli di lettura, per fare buone vacanze. Per chi ama la Storia e le storie, ecco “Novecento” di Tony Judt, Laterza: una conversazione tra uno dei maggiori intellettuali contemporanei e Timothy Snyder, professore alla Yale University sull’evoluzione delle idee e dei movimenti sociali, “un libro sulla vita del pensiero e sulla vita pensante”. Per capire le radici di una identità discussa e contestata e avere strumenti per capire se siamo o no di fronte al declino, ecco “Occidente – Ascesa e crisi di una civiltà” di Niall Ferguson, Mondadori (critica severa di modelli e stereotipi, ma anche difesa di quel che Usa ed Europa hanno ancora da offrire al mondo). Ma come cambia, davvero il mondo? Come si disgregano e si riarticolano le relazioni politiche e sociali? Prova a spiegarlo (riuscendoci bene) Moisés Naìm in “La fine del potere”, Mondadori, raccontando con grande chiarezza quel che succede “dai consigli di amministrazione ai campi di battaglia, dalle Chiese agli Stati: ecco perché il potere non è più quello di un tempo”.
Per gli appassionati di economia, da leggere “Oltre la mano invisibile – Ripensare l’economia per una società giusta” di Kauschik Basu, capo economista della World Bank, pubblicato da Laterza: nel filone delle riflessioni critiche contro l’”ossessione della crescita” e le rapacità delle speculazioni finanziarie, un saggio leggibilissimo e chiaro, con un fine ambizioso: “Dimostrare che la scienza che ci ha donato Adam Smith si è fossilizzata in una ideologia, rendendo più difficile comprendere il funzionamento dell’economia nonchè il ruolo dei mercati e degli interventi di politica economica”. Si torna insomma ad apprezzare Keynes. Stimolanti pure le riflessioni di Michael J. Sandel in ‘Quello che i soldi non possono comprare – I limiti morali del mercato’, Feltrinelli, con una acuta distinzione tra una positiva “economia di mercato” e una disastrosa e inaccettabile “società di mercato” in cui tutto è in vendita, anche i valori, la dignità, la libertà.
Nel ciclo della rivalutazione dell’economia reale si inserisce anche “Fabbrica di carta – I libri che hanno raccontato l’Italia industriale”, una bella antologia curata da Giorgio Bigatti e Giuseppe Lupo e pubblicata da Laterza: gli scrittori (Calvino, Vittorini, Ottieri, Volponi, Gadda, Rea e tanti altri ancora) che si sono cimentati con la vita di fabbrica e l’identità manifatturiera di un’Italia produttiva, ancora per fortuna d’attualità. Per restare ancorati alla narrazione dell’identità italiana, ecco tre aspetti da approfondire: le abitudini alimentari e l’evoluzione dei consumi, lo sport, la giustizia. Emanuela Scarpellini racconta “gli italiani in sette pranzi” in “A tavola!”, Laterza: si parte dal sontuoso pranzo del Gattopartdo, si arriva ai fast food e alla rivalutazione della “dieta mediterranea” contemporanea e tra gli spaghetti e il pesce spada ai ferri, i timballi e le lasagne, le ricette di Artusi e la cucuna “fusion” si capisce moltissimo di quel che siamo e quel che invece vorremmo diventare. Per gli amanti dello sport, Mimmo Franzinelli, ottimo storico attento alle questioni sociali, scrive “Il Giro d’Italia – Dai pionieri agli anni d’oro”, Feltrinelli. Per chi vuole approfondire le radici di un tema di grande attualità, la giustizia, Lionello Mancini, in “L’onere della toga”, Bur Rizzoli, descrive “vite blindate, sempre in tensione, spese in nome della giustizia. Cinque magistrati si raccontano senza filtri: le strategie, le battaglie, le scelte difficili, gli errori di chi non esita a sacrificare tutto per un Paese migliore”.
Dall’attualità alla fiction e ritorno. Con “L’ultima indagine del Commissario” di Davide Camarrone, Sellerio: il cavalier Eugenio Garbo, nella Palermo mafiosa del 1911, indaga sulla strana morte di due bravi poliziotti, riapre l’inchiesta sull’attentato a uno scrupoloso magistrato, svela trame di uomini dei servizi segreti infedeli allo Stato… Saltando da un’isola all’altra, si può leggere con grande piacere ”Metropolis” di Flavio Soriga, Bompiani: l’indagine del capitano dei carabinieri Martino Crissanti, in una Cagliari che mescola radici antiche e modernità di consumi volgari ed è travolta dall’omicidio di Giulia Hernandes di San Raimondo, bella, corteggiata, di potente famiglia. Sotto inchiesta finisce mezza città, dai “quartieri alti” ai rioni popolari affollati da ragazzi inquieti per disordinate aspirazioni di rapido benessere. L’indagine ha forti e contraddittori risvolti sociali, rivela un diffuso dolore. Un mondo vero e non “in cartolina”.
31 luglio 2013
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