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Le regole per vivere meglio e più a lungo secondo Umberto Veronesi e Mario Pappagallo

L’attività fisica nella prima parte della vita, la ginnastica del cervello nella seconda. Sono questi alcuni dei ''segreti per vivere meglio'' contenuti all'interno del libro ''I segreti della lunga vita

MILANO – L’attività fisica nella prima parte della vita, la ginnastica del cervello nella seconda. Sono questi alcuni dei ”segreti per vivere meglio” contenuti all’interno del libro ”I segreti della lunga vita. Come mantenere corpo e mente in buona salute”, scritto da Umberto Veronesi e Mario Pappagallo. Veronesi esprime in prima persona, con ‘I segreti della lunga vita’, le sue opinioni su quali azioni intraprendere, come paese e come individui, per una longevità sana e socialmente utile che metta al primo posto la prevenzione, iniziando dai primissimi mesi di vita. Mario Pappagallo colloca i giudizi del professore nel contesto delle ultime scoperte in tema di lotta all’invecchiamento, che dimostrano come gli ingredienti della longevità risiedano sia nel patrimonio genetico che nello stile di vita di ciascuno di noi. E’ proprio il giornalista del Corriere della Sera, in questa intervista, ad anticiparci alcuni dei ”segreti” e consigli contenuti all’interno del libro.

 

Quali sono gli ‘ingredienti giusti’ per assicurarsi una vita lunga, attiva e pienamente goduta?

Essere consapevoli dell’importanza degli stili di vita sul patrimonio genetico. I nostri geni possono anche avere “scritto” che abbiamo un potenziale vitale fino a 120-130 anni, ma quegli stessi geni si possono “bloccare” o “attivare” in base a ciò che mangiamo, ciò che respiriamo, ciò che ci stressa positivamente o negativamente. Superare il concetto di standard e valorizzare al personalizzazione di ciò che si fa, cominciando a conoscere il proprio corpo.

 

Quale particolare emblematico della vita di Veronesi emerge dall’intervista che caratterizza la prima parte del libro?

La vita di Umberto Veronesi ha in sé un’importante scintilla di lunga vita che è la trasgressione, ossia il suo anticonformismo di base, arricchita da una curiosità ancora vivace a 90 anni. Mantenere il cervello in attività, essere sempre propositivi, non avere timori delle tempeste emotive. Importante è anche la sua scelta vegetariana, fin dall’infanzia. Per sua ammissione scelta etica più che per salute. Ma le acquisizioni scientifiche successive hanno anche confermato la ricaduta scientifica di un’alimentazione vegetariana per la salute e la longevità. Simboli della potenza in natura come il toro o il rinoceronte non sono certo carnivori né onnivori. Sono vegetariani puri.

 

Quali sono gli errori più comuni che l’uomo oggi commette nell’approcciarsi alla vita?

Preferire più l’apparenza che la sostanza, senza considerare che l’apparenza è espressione della sostanza. La conoscenza del proprio corpo è il primo tassello, il secondo è non accettare la logica del branco ma rispettare la propria individualità. Non bisogna arrivare a diete dementi, bensì praticare la riduzione giornaliera delle calorie assunte (almeno un terzo) perché già questo mantiene il metabolismo in uno stato di equilibrio e porta a una longevità in buona salute. È la base per un’anzianità giovane e la prima regola per aspiranti longevi.

 

Prevenzione, alimentazione, attività fisica, stile di vita: quali di queste ha la priorità per assicurarsi una vita più longeva?

L’attività fisica nella prima parte della vita, la ginnastica del cervello nella seconda. Ridurre di un terzo le calorie normalmente assunte o praticare il digiuno (un giorno alla settimana non importa quale) per attivare neuro-ormoni di longevità che solo la “fame” innesca. Il digiuno, inoltre, è un ottimo addestramento al controllo mentale del corpo. Il tutto confermato da lunghe sperimentazioni prima sui topi e poi sui primati. Le scimmie a dieta ipocalorica hanno mantenuto lo stato di gioventù nel tempo, mentre quelle a dieta normale hanno manifestato tutti gli acciacchi dell’età nei tempi canonici.
10 aprile 2015

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