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Le ali del Piccolo Principe, un viaggio nell’anima di Antoine Saint-Exupéry

Scopri il libro "Le ali del Piccolo Principe" che invita a esplorare il deserto come spazio dell'anima, proprio come fece Antoine Saint-Exupéry

Gabriele Dadati, autore piacentino classe ’82, si immerge nel mondo di Antoine de Saint-Exupéry con il suo ultimo romanzo, Le ali del Piccolo Principe, pubblicato da Solferino.

Il libro esplora un periodo cruciale nella vita dello scrittore e aviatore francese, durante i giorni che trascorse nel Sahara tra la fine di dicembre 1935 e l’inizio di gennaio 1936, a seguito di un incidente aereo che, miracolosamente, non gli causò danni fisici.

Nel contesto del prossimo ottantesimo anniversario della morte di Saint-Exupéry, avvenuta il 31 luglio 1944, Dadati ci regala una riflessione profonda e intima sulla figura dell’autore del celebre Il Piccolo Principe.

La sua narrazione si concentra su un periodo della vita di Saint-Exupéry che, pur se meno noto, è ricco di significato e di connessioni personali con le sue opere.

Le ali del Piccolo Principe di Gabriele Dadati è più di un semplice romanzo; è una riflessione profonda e personale sulla vita e l’opera di Antoine de Saint-Exupéry, che ci invita a esplorare il deserto non solo come paesaggio fisico, ma come spazio dell’anima.

Con una narrazione che intreccia storia e immaginazione, Dadati ci offre una chiave per comprendere il genio di Saint-Exupéry e l’universalità del suo messaggio. In questo anniversario, la riscoperta di Saint-Exupéry attraverso gli occhi di Dadati rappresenta un omaggio sentito e una celebrazione della sua eterna eredità.

Le ali del Piccolo Principe

Sinossi del libro

Parigi, dicembre 1935. Antoine de Saint-Exupéry è una celebrità: come pilota è stato un pioniere che ha compiuto audaci trasvolate oceaniche, mentre come scrittore ha firmato un paio di romanzi molto amati dai lettori.

Eppure le cose non vanno bene.

Lui e la moglie Consuelo vivono come non dovrebbero, continuando ad accumulare debiti.

Per risolvere il problema, Tonio intende tentare il record di velocità nel raid Parigi-Saigon.

C’è in palio una grossa somma di denaro e così, all’alba di domenica 29, decolla con il suo biposto dall’aeroporto di Le Bourget insieme al meccanico André Prévot. Mentre sorvolano il Sahara, però, i due precipitano.

L’aereo è distrutto, ma loro sono vivi. Con poco da mangiare e quasi niente da bere. Come faranno a salvarsi, visto che nessuno sa dove sono?

Nel frattempo l’Hotel Pont Royal, in cui i Saint-Exupéry si sono trasferiti dopo l’ultimo sfratto, viene preso d’assalto dai giornalisti.

Consuelo e Marie, la madre di Tonio che ha raggiunto la nuora perché possano farsi forza a vicenda, hanno come unica difesa gli amici di lui.

Tra questi ci sono l’editore Gaston Gallimard, l’intellettuale ebreo Léon Werth, il pilota Jean Lucas, che è in contatto diretto con l’Air France, e il diplomatico Henry de Ségogne, che scopre dai piani alti del ministero degli Esteri che sono già pronte le bare.

Mentre al Pont Royal cresce l’angoscia, per le strade i parigini si preparano a festeggiare il Capodanno…

Un viaggio tra vita e letteratura

Il romanzo di Dadati non è solo un tributo a Saint-Exupéry, ma un’immersione nelle esperienze che hanno plasmato la sua scrittura.

“Il Piccolo Principe” è un’opera che, secondo Dadati, è punteggiata di dettagli autobiografici.

Saint-Exupéry non era solo un aviatore e scrittore, ma anche un coltivatore di rose e un uomo che aveva avuto incontri memorabili con volpi del deserto, che trovano eco nella sua opera.

La connessione tra la vita e l’opera di Saint-Exupéry è palpabile anche nel romanzo di Dadati.

“Lui coltivava rose, e aveva incontrato anche volpi del deserto”, spiega Dadati in un’intervista con l’ANSA.

Inoltre, riflette su un momento particolarmente toccante della vita di Saint-Exupéry: la morte del fratello minore, François.

L’immagine di François steso sul letto di morte, con una vestaglietta e una sciarpetta che evocano il celebre Principe, suggerisce che Saint-Exupéry non abbia mai completamente elaborato quel lutto, un’idea che Dadati esplora con grande sensibilità nel suo romanzo.

L’Incontro con il Piccolo Principe

Dadati, cresciuto con Il Piccolo Principe grazie alla madre che glielo leggeva per farlo addormentare, ha sviluppato un legame profondo con il testo.

Per lui, il libro non è solo una lettura infantile, ma un compagno di vita che ha arricchito la sua esperienza del mondo.

“È un libro che ha dentro qualità ed esattezza,” afferma Dadati. “La sua prosa ha una nitidezza straordinaria”.

Il romanzo di Dadati non si limita a celebrare Saint-Exupéry; si propone come un’esperienza immersiva, un’opportunità per i lettori di attraversare simbolicamente un deserto, un viaggio che diventa metafora della scoperta di sé e dell’esplorazione dell’anima.

“Le arti di narrazione, la letteratura, amplificano la nostra esperienza del mondo”, dice Dadati.

Il suo libro offre una via per vivere e comprendere le profondità del deserto, in senso sia letterale che figurato.

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