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Le 6 dediche più affascinanti della letteratura scritte dalla mano di grandi autori

Il pensiero di poter gettare un'occhiata nella vita di autori famosi è sempre emozionante. Di solito dobbiamo accontentarci di vedere le foto delle loro scrivanie...

Da Anthony Burgess a Jack Kerouac, ecco a chi dedicavano le loro opere i grandi scrittori

MILANO – Il pensiero di poter gettare un’occhiata nella vita di autori famosi è sempre emozionante. Di solito dobbiamo accontentarci di vedere le foto delle loro scrivanie, di leggere le lettere che scrivevano ad amici e parenti, o magari (se siamo davvero fortunati) di toccare con mano una delle loro prime edizioni, ovviamente arricchite con delle note scritte a mano.

LA MOSTRA A NEW YORK – Proprio ai veri appassionati si rivolge la mostra “A Modern Library: The Gordon Waldorf Collection” (“Una libreria moderna: la collezione di Gordon Waldorf”), che si terrà il 1 aprile e New York, di cui dà notizia l’Huffington Post. Qui sarà possibile osservare alcune delle più famose prime edizioni mondiali: da T. S. Eliot a Faulkner, da Burgess a Chandler. Ma non è finita qui: oltre a rifarsi gli occhi sarà anche possibile comperare queste edizioni tramite una vendita all’asta, che però si aggira sin d’ora su cifre abbastanza proibitive.
Uno dei pezzi migliori della mostra è senza dubbio una delle prima copie di “Sulla strada” di Kerouac, all’interno della quale è possibile leggere un’annotazione nella quale Kerouac ammette che la trama del libro ha una chiara fonte autobiografica.

LE DEDICHE DEI GRANDI AUTORI – Ecco sei prime edizioni di grandi capolavori letterari su cui gli autori hanno scritto, di loro pugno, una dedica rivolta alle persone della loro vita:

1.    “Arancia meccanica” di Anthony Burgess: secondo la leggenda Burgess comincia a scrivere il romanzo per aiutare finanziariamente quella che al tempo pensa sarà la sua futura sposa, prima di ricevere la notizia di essere un malato terminale. È possibile che la dedica che si trova su questa prima edizione “Al Dr. Michael” sia proprio diretta al dottore che ha diagnosticato il suo male, fornendogli così la spinta per decidere di mettere finalmente su carta le sue più torbide fantasie.

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2.    La terra desolata di T. S. Eliot: è dedicato alla sua patronessa, Lady Mary Rothermere, con gli omaggi dell’autore per avergli permesso di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura della sua opera.

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3.    “Luci d’agosto” di William Faulkner: contiene una dedica per Myrtle Ramey, che Faulkner incontra nel 1906 e con la quale stringe da subito una forte amicizia, che li unirà per sempre. I due trascorrono gli anni della loro giovinezza scambiandosi i titoli dei loro libri e degli autori che preferiscono, e anche in seguito Myrtle rimane una delle persone più vicine a Faulkner.

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4.    “Three stories and ten poems” di Ernest Hemyngway: inviato a Frank Curtin in una busta riutilizzata e con all’interno una dedica per lo stesso Curtin.

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5.    “Il vecchio e il mare” di Ernest Hemyngway: contiene una frase che indirizza il libro al nipote di Hemyngway e gli augura un felice matrimonio, lasciando quindi intendere di essere stato un regalo di nozze per il giovane sposo. 

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6.    “Sulla strada” di Jack Kerouac: contiene l’ammissione, per mano dello stessa autore, che i fatti narrati nel libro sono veramente accaduti, recitando “Cara Janie Adams, potrai forse trovare una curiosa somiglianza tra Remi Boncoeur nel capitolo undici e il tuo grande amico Henri Cru – e io, credimi, lo so bene, essendo il Sal Paradise contenuto nel romanzo”.

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Gloria Somaini

29 marzo 2014

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