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Le 10 emozioni che ogni lettore prova leggendo “Jane Eyre”

Chi ha dovuto leggerlo per un corso di letteratura inglese probabilmente lo avrà odiato. Qualora così fosse, “Jane Eyre” è un romanzo da rileggere assolutamente! Come tutti i classici, è in grado di donare al lettore nuove sensazioni...

Il capolavoro di Charlotte Brontë è un turbine di emozioni per ogni lettore. Nessuno può rimanere indifferenti davanti a questo romanzo. Ecco quali sensazioni si provano leggendo “Jane Eyre”

 

MILANO – Chi ha dovuto leggerlo per un corso di letteratura inglese probabilmente lo avrà odiato. Qualora così fosse, “Jane Eyre” è un romanzo da rileggere assolutamente! Come tutti i classici, è in grado di donare al lettore nuove sensazioni e nuovi livelli di profondità a ogni rilettura. Quello di Charlotte Brontë è stato un romanzo fortemente innovativo: uno dei primi scritti in prima persona e visti dal punto di vista della protagonista femminile. Inoltre, la storia di Jane Eyre è una delle più complesse e toccanti mai scritte. Ogni lettore che si appresta alla lettura di questo romanzo non può fare a meno di essere travolto da intense sensazioni. Il sito bustle.com ha selezionato le 10 emozioni provate da un lettore leggendo il capolavoro di Charlotte Brontë. Vi ci ritrovate? Attenzione, allarme spoiler…

 

1. Pietà

Povera Jane! Vittima del bullismo dei suoi cugini più grandi e perfino della perfida zia! Tutti noi vorremmo portarla via da quella casa terribile e metterla in salvo!

 

2. Speranza

Finalmente Jane se ne va! Viene spedita a Lowood! Lì tutto andrà meglio!

 

3. Speranza tradita

Manco a dirlo. Lowood è terribile. E la povera Helen, la sua unica amica, le muore tra le braccia.

 

4. Ansia

Jane ha già sofferto abbastanza e arriva in questo posto, Thornfield Hall. Già solo il nome (Trad. Campo di spine) non promette nulla di buono. Mr. Rochester non è che si comporti sempre bene nei suoi confronti. Inoltre succedono cose strane, scoppiano incendi… e come se non bastasse, Jane deve pure ritornare nella casa della sua infanzia a Gateshead per assistere la zia morente. Esatto, la zia che la maltrattava da piccola. Ansia!

 

5. Confusione

Cosa? Mr. Rochester vuole sposare Blanche? E poi cosa succede? Jane gli confessa il suo amore e allora lui le fa una proposta di matrimonio? Ma si può sapere cosa sta succedendo?

 

6. Misantropia

Come come come? Mr. Rochester è già sposato e tiene rinchiusa in soffitta sua moglie? E come se non bastasse, ha provato a sposare Jane senza dirle niente? Ma si può essere più infami di così? E l’odio nei confronti degli uomini cresce…

 

7. Comprensione

Be’, però tutto sommato a quei tempi gli istituti per malati mentali erano delle prigioni in cui I pazienti venivano maltrattati. E Mr. Rochester non se l’è sentita di spedirci la moglie, e le ha comunque garantito un’assistenza quotidiana in casa… forse forse non è poi cosi mostro, visti i tempi. Di contro però comprendiamo anche la fuga di Jane. Non vuole essere né una seconda moglie né una amante. E vuole solo che Rochester sia onesto con lei. Richiesta più che legittima.

 

8. Nervosismo

Jane è una tosta, non siamo preoccupati di lei solo perché ha perso tutto ciò che aveva. È tutta la vita che lei è una lottatrice e una sopravvissuta. Però il nervosismo ce lo fa salire St. John, super religioso e super bigotto che cerca di insegnarle una rigida moralità. Non fa per lei. La cosa ci disturba.

 

9. Scetticismo

Jane sente la voce di Mr. Rochester che la chiama da chissà dove (ci sono montagne e pianure a separarli!) e così lei torna di corsa a Thornfield (ma siamo seri?), dove trova i possedimenti di Rochester rasi al suolo da un incendio (causato dalla moglie pazza? Ma davvero?) e il padrone di casa ferito e cieco (uh…)

 

10. Triste felicità, o felice tristezza… felistrezza? Trilicità?

Finalmente sono insieme (Evvai!) ma hanno perso tutto (d’oh!) Rochester è invalido, ma Jane Eyre, grazie a una eredità, riuscirà a prendersi cura di lui. Siamo contenti… siamo contenti?

 

E voi, amici lettori? Avete provato anche voi le stesse emozioni leggendo “Jane Eyre”?

 

21 aprile 2015

 

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