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La situazione delle librerie a Torino, luci e ombre della ”città del libro”

Spesso Torino viene indicata come la città italiana del libro, se non altro perché ogni anno a maggio da quasi trent’anni ospita il Salone del libro, ma negli ultimi due anni ha perso alcune sue librerie indipendenti più o meno storiche e non solo...

MILANO – Spesso Torino viene indicata come la città italiana del libro, se non altro perché ogni anno a maggio da quasi trent’anni ospita il Salone del libro, ma negli ultimi due anni ha perso alcune sue librerie indipendenti più o meno storiche e non solo. Nel solo 2014 hanno chiuso i battenti l’esperimento geek e fumettistico Steamboat in via Po, la storica libreria di Remainders Giolitti nella via omonima, due pezzi da bibliofili come Zanaboni in corso Vittorio Emanuele e Fogola in piazza Carlo Felice, il tempio dell’usato Pecore elettriche in via Guastalla e persino una delle ultime nate, la Coop in piazza Vittorio, ha lasciato la sede per trasferirsi molto più in piccolo in un centro commerciale a Collegno.

 

LE LIBRERIE CHIUSE – A queste defezioni vanno aggiunte quelle degli anni precedenti, di pezzi di storia bibliofila come La bottega dei libri di via Santa Maria (la titolare ora lavora presso la libreria Fontana in via San Francesco d’Assisi, spostata di un isolato), di Druetto in piazza CLN, di Lattes in via Garibaldi, della fumetteria Ren Comics in via Nizza, della Libreria del Salone in via Roma, di Jack comics in via Ormea, della libreria del fantastico Il Lupo Rosso in via Volta, per citare le scomparse più illustri. Ora si parla di una cessione di attività, sperando che rimanga libreria, per Il Tempo Ritrovato in via Po, e di un possibile cambio di sede per la decana Paravia da via Garibaldi, sua sede storica. Crisi e caro affitti sono i principali responsabili di una chiusura che lascia sgomenti torinesi abituati magari a frequentare fin dall’infanzia questi antri magici.

 

LE NUOVE REALTA’ – Ma è tutto negativo nella città del libro per le librerie? Senza perdere di vista un po’ di sano realismo, occorre segnalare vari nuovi ingressi, come la libreria San Paolo in via di Nanni, le fumetterie Guruguru che si è trasferita da via Arsenale alla storica via Palazzo di Città, Sturiellet di via di Nanni, Fantasy Factory in via Frejus, Pop store in via Bertola, senza contare la fioritura di luoghi per amanti dei libri in zona Vanchiglia, con Il Ponte sulla Dora in via Pisa, Thèrese in corso Belgio, Linea 451 e Golem in via Santa Giulia, senza dimenticare Bartle Books nel cuore della città in via Botero, e l’ultimissima nata, la libreria bar Bardotto in via Mazzini.  Segnali positivi che fanno comunque sperare, senza contare l’ormai evento irrinunciabile per i bibliofili subalpini, Il Libro ritrovato, ogni prima domenica del mese in piazza Carlo Felice, affollata sempre di curiosi e appassionati, che trovano soddisfatta ogni passione legata alla carta stampata, dal libro antico ai best seller degli ultimi trent’anni passando per fumetti, narrativa di genere, stampe e libri per ragazzi.

 

LA TORINO DEI LIBRI ESISTE – Durante le vacanze di Natale è girata la voce che nel giro di questo 2015 dovrebbe nascere nella centrale galleria Umberto I, attaccata a un luogo simbolo di Torino come Porta Palazzo, una nuova libreria, multietnica e multiculturale, per la quale è in corso un fundraising. Come si dice, bisognerà tenere gli occhi aperti e attendere, per ora tutto tace in un luogo dove senz’altro ci sono non poche possibilità.  Comunque la Torino dei libri esiste ancora, malgrado tutto, e si spera che non sparirà mai, così come si spera che questa nuova libreria apra e non resti isolata e porti nuovi inizi in città.

 

Elena Romanello

22 gennaio 2015

 

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