MILANO – Robert Capo fu uno – se non il principale – foto-giornalista piรน prolifico del Novecento. Documentรฒ ben cinque conflitti: la guerra civile spagnola (1936-1939), laย seconda guerra sino-giapponeseย (che seguรฌ nel 1938), laย seconda guerra mondialeย (1941-1945), laย guerra arabo-israelianaย (1948) e laย prima guerra d’Indocinaย (1954). In realtร , Robert Capo era lo pseudonimo di un fotografo ungherese,ย Endre Ernล Friedmann e il suo “personaggio”, in realtร , fu creato da un’altra fotografa, Gerda Taro.
COME NACQUE ROBERT CAPA – Il 1ยฐ agosto 1937 ci fu un corteo funebre per la morte di Gerda Taro, una giovane fotografa di soli 27 anni che era riuscita a sfuggire ai tedeschi e ai campi di concentramento, scappandosene in Francia, a Parigi. Lรฌ conobbe Endre Friedmann, giovane ungherese, diventando una sorta di “Pigmalione” per lui, inventando e costruendo il personaggio di Robert Capo, con cui passerร alla storia, mentre lui le insegnรฒ ad usare una Leica, la macchina fotografica. Paradossalmente, a distanza di ottant’anni, nonostante il mito di Capa sia ancora vivo, รจ piuttosto difficile definire la storia di questo seducente e cosรฌ interessante personaggio femminile che l’ha creato.
UN RITRATTO INESTIMABILE – Ed รจ proprio questa l’operazione di Helena Janeczek che arriva col suo romanzo in tutte le librerie a partire dal 7 settembre. Helena รจ nata a Monaco di Baviera, ma vive a Gallarate, assieme a suo figlio e ai suoi gatti e nonostante le origini tedesche, scrive in italiano.ย Dopo aver raccontato, in “Lezioni di tenebra”, la storia dei genitori scampati allo sterminio nazista e una delle battaglie piรน sanguinose della Seconda guerra mondiale, si รจ immersa di nuovo nella storia del secolo scorso, scegliendo come sua protagonista proprio la figura di Gerda, con cui condivide le sue origini. Ciรฒ che viene raccontato รจ il risultato di una lunga serie di ricerche su questa figura emblematica, di cui viene restituito un preziosissimo ritratto.