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La nuova tendenza degli scrittori? Raccontare la città

LA CRITICA QUOTIDIANA - Dalle pagine del Giornale, Luca Doninelli parla di uno dei nuovi fenomeni che stanno interessando la letteratura italiana e mondiale: il ritorno del tema della metropoli...

Luca Doninelli sul Giornale analizza la nuova tendenza che vede gli scrittori, in un periodo di grave crisi mondiale, tornare a raccontare la città


LA CRITICA QUOTIDIANA
– Dalle pagine del Giornale, Luca Doninelli parla di uno dei nuovi fenomeni che stanno interessando la letteratura italiana e mondiale: il ritorno del tema della metropoli. In una società in crisi, gli scrittori sembrano come tornati alle “origini”, prediligendo come soggetto delle loro narrazioni la città, intesa sia come luogo fisico che di aggregazione.


LA CITTA’ NELLA STORIA DELLA LETTERATURA
– Esistono molti esempi nella storia della letteratura che ci testimoniano come sia difficile raccontare e descrivere una città.  Uno dei più antichi “ritratti urbani” è quello presente nella Bibbia, che non si limita ad una descrizione fisica della città, ma va ben oltre, descrivendo lo statuto morale che caratterizza la vita cittadina. Gli scrittori hanno da sempre sentito l’esigenza di parlare della città, sia per una sorta di dovere di informazione, sia per stabilire un legame più forte e stretto con il luogo di nascita o dove si è vissuti per molto tempo.


IL RITORNO IN NARRATIVA DEL TEMA DELLA METROPOLI
– Questa esigenza di raccontare la città, che sembrava relegata ormai al passato, è tornata proprio ora, in un periodo in cui la società  mondiale sta affrontando un difficile periodo di crisi. Gli scrittori, probabilmente mossi da una sorta di “necessità politica”, sono tornati a descrivere la realtà urbana. Doninelli fa una distinzione, dividendo gli “scrittori urbani”  in due categorie: quelli che, come lui stesso, prestano ascolto all’aspetto corale di una città, e quelli che invece prediligono il perseguimento di un legame totalmente individuale con la metropoli, cercando nella realtà contemporanea un filo che possa  collegarli alle esperienze passate già vissute. Doninelli sostiene però che “in tutti i casi, esiste un punto comune: la persuasione che il carattere di una città sia la somma del modo in cui ciascuno dei suoi abitanti la pensa e la percepisce”.

CITTA’ D’OMBRA – Un esempio di narrativa che indaga i diversi tipi di convivenza è “Città d’ombra”, il nuovo libro dello scrittore americano Andrè Aciman. Il sentimento che permea e che chiaramente emerge da questa narrazione è quello dell’esilio. L’autore è infatti ebreo, nato e cresciuto in Egitto, francofono dalla nascita, turco per origine ma poi italiano residente in America. Questa sua particolare condizione gli ha permesso di descrivere in maniera molto efficace “quel complesso di pensieri, attitudini ed emozioni che egli intrattiene non soltanto con i luoghi della propria biografia, ma con  tutti i luoghi”. Chi, come Aciman, vive la condizione di esiliato, è mosso da questo desiderio interno di cercare sempre la propria casa, e di trovarla talvolta in uno dei tanti luoghi in cui si è vissuto.

31 ottobre 2013

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