“La notte dei serpenti”: 5 libri da leggere per saperne di più

11 Settembre 2025

Un rito antico, una dea dimenticata, San Domenico e cinque libri che evocano il potere del serpente. Scopri “La notte dei serpenti” spiegata con miti e libri.

“La notte dei serpenti”: 5 libri da leggere per saperne di più

La notte dei serpenti” è una tradizione abruzzese che fonde il sacro e il profano, e che ogni anno prende vita il 9 settembre con un evento musicale ideato dal Maestro Ambrogio Sparagna, ispirato dalla suggestiva e millenaria festa di San Domenico a Cocullo. Un rito che vede i devoti portare in processione il santo, coperto da serpenti vivi, in un contesto che fonde esibizione musicale, leggenda e spiritualità popolare.

Nonostante “La notte dei serpenti” sia trascorsa, sono in molti coloro alla ricerca di informazioni e curiosità legate a questo particolare evento: cerchiamo di ricostruire la storia di questo rito antico, tra mito e tradizione.

Dove nasce “La notte dei serpenti”

Dietro il folclore e l’affascinante spettacolarità dell’evento, si nasconde un retaggio ben più antico: quello del culto della dea Angizia, figura leggendaria della tradizione italica, venerata tra i Marsi e gli Equi; potente signora delle erbe, dei veleni, della luna e — come ben s’intende per la caratteristica ereditata dal Santo — dei serpenti.

Un culto femminile, tellurico, connesso alla guarigione e alla natura, sopravvissuto nei secoli grazie a pratiche magico-terapeutiche e poi assorbito, almeno in parte, nella liturgia cristiana, prima di scomparire quasi del tutto ed essere riportato alla luce solo dai ritrovamenti archeologici.

San Domenico e i serpenti

San Domenico di Sora, taumaturgo dell’XI secolo, è oggi celebrato come protettore contro i morsi di serpente e le malattie. La tradizione vuole che, nel giorno della sua festa, i serpari di Cocullo — uomini e donne esperti nell’arte di maneggiare i rettili — adornino la statua del santo con serpi catturati nei boschi, accompagnando la processione tra musiche popolari, ex voto e antichi scongiuri.

Ma nonostante la veste cristiana, l’iconografia e la simbologia del rito tradiscono un’origine arcaica, radicata nella religione pre-romana…

La dea Angizia

Angizia è una figura ambigua e potente. Secondo il poeta Silio Italico, era figlia di Eeta, sorella della maga Medea, e come lei dominava filtri e sortilegi — una strega, in poche parole.

Ma nella tradizione italica, Angizia è anche guaritrice e signora delle erbe, una figura che incarna il sapere femminile legato alla cura, alla natura, al corpo e alla parola magica. Il suo potere di “trarre giù la luna” e “spogliare i monti delle selve con la voce” ci parla di un legame intimo tra donna e natura, tra magia e medicina, tra linguaggio e trasformazione: un potere che in tempi antichi è stato causa di persecuzione femminile.

5 libri per “La notte dei Serpenti”

Noi di Libreriamo abbiamo scelto cinque libri che, pur non narrando direttamente il mito di Angizia o di San Domenico, ne evocano lo spirito attraverso figure simboliche, tematiche profonde e atmosfere intense.

La ballata dell’usignolo e del serpente” di Suzanne Collins

Prequel della fortunata saga di “Hunger Games”, “La ballata dell’usignolo e del serpente” non è solo un romanzo distopico d’azione, ma una riflessione sul potere, la manipolazione e la natura umana, che porterà il lettore a chiedersi davvero chi è il cattivo e quando il male può dirsi puro, senza ragion d’essere.

La storia segue le origini del giovane Coriolanus Snow, prima che diventi il tiranno che tutti conosciamo, e assieme a lui quelle della misteriosa Lucy Gray Baird, una ragazza del Distretto 12, che partecipa ai primi Hunger Games: un personaggio magnetico, ambiguo, capace d’incantare i rettili con il suo canto. Lei è sapiente e selvatica, incapace di sottostare alle regole di Capitol City, e ricorda proprio quelle figure femminili che custodiscono il sapere popolare e sovversivo.

La tensione tra controllo e natura, tra istituzioni e spirito ribelle, è lo stesso nodo che attraversa ogni leggenda legata ad Angizia. Un libro che parla di trasformazione, libertà, inganno e destino con uno sguardo lucido e inquietante.

La sognatrice” di Anne Lise Marstrand-Jørgensen

Un romanzo biografico e visionario, quello di Anne Lise Marstrand-Jørgensen. “La sognatrice” racconta la vita di Hildegard von Bingen, badessa del XII secolo, teologa, guaritrice, visionaria, musicista e autrice di testi sulle erbe e le scienze naturali. Hildegard, come la dea Angizia, vive un’esistenza sospesa tra scienza e magia, tra fede e sapienza femminile in un’epoca in cui il sapere femminile viene spesso represso o travisato.

Attraverso una scrittura poetica e avvolgente, l’autrice danese ci guida nell’interiorità di una donna che non si conforma ai dettami del suo tempo, creando un inno alla conoscenza che guarisce e all’intuizione come strumento di libertà.

Il serpente” di Stig Dagerman

In questo romanzo breve e densissimo, lo scrittore svedese Stig Dagerman racconta una Svezia segnata dalla guerra, popolata da personaggi inquieti e disillusi. “Il serpente” si muove come una metafora costante: è il simbolo del male, del desiderio, del tradimento, ma anche della verità che si annida sotto la pelle. I protagonisti vivono in un’atmosfera cupa, claustrofobica, dove le emozioni sono represse e il mondo esterno appare ostile.

Il serpente, che compare più volte nella narrazione, diventa il simbolo di ciò che ci sfugge e ci sovrasta: paure ancestrali, pulsioni irrazionali, traumi collettivi. Come nelle antiche leggende di Angizia e di San Domenico, anche qui rappresenta un momento di rottura, un catalizzatore che costringe l’individuo a guardarsi dentro — anche quando ciò che trova fa paura.

Il serpente” di Luigi Malerba

Un gioco narrativo affascinante, scritto con ironia e intelligenza. “Il serpente” di Malerba è un romanzo “eretico”, sfuggente, che scardina le regole del racconto e gioca con le aspettative del lettore. Non c’è una trama lineare, ma una continua metamorfosi di voci, immagini, pensieri. Il serpente, anche qui, è ambiguità, mutamento, verità sfuggente.

Il linguaggio stesso diventa strumento di seduzione e disvelamento, proprio come nei riti antichi dove la parola aveva il potere di guarire o maledire. In questo testo postmoderno, l’identità si frantuma e si ricompone, in un eterno labirinto in cui l’Angizia raccontata da Silio si sarebbe trovata perfettamente a suo agio.

Serpenti nel Paradiso” di Alicia Giménez-Bartlett

L’ultimo libro che vi consigliamo oggi è un giallo della scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett, che vede protagonista la detective Petra Delicado, una donna forte, anticonformista e dallo spirito battagliero.

In “Serpenti nel Paradiso”, Petra indaga su un omicidio avvenuto in un contesto apparentemente idilliaco, smascherando le ipocrisie della borghesia benpensante. Il “serpente” qui è la verità scomoda che si annida sotto la superficie delle relazioni umane, ma è anche Petra stessa, con il suo sguardo affilato, la sua lingua tagliente, la sua capacità di non piegarsi alle convenzioni.

Un romanzo che, sotto le vesti del poliziesco, racconta la forza femminile che rompe i vincoli e riscrive le regole, proprio come facevano le antiche sapienti.

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