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“La mia Scrittura tra Etica e Filosofia”, parla la giovane promessa Giorgio Fontana

Giorgio Fontana (Saronno 1981), uno tra i giovani scrittori italiani più brillanti, salito alla ribalta con il romanzo “Per legge superiore” (Sellerio 2011), ci parla della sua esperienza di narratore, dell’“incontro” quale fil rouge delle sue opere e del loro sfondo civile, dando preziosi consigli agli aspiranti scrittori su come entrare in contatto con le case editrici...
Ad un anno dal successo di “Per legge superiore”, a tu per tu con  lo scrittore trentenne e le sue storie di ‘incontri straordinari’

MILANO – “Il primo romanzo che ho scritto, a 18 anni, era pessimo e l’ho cestinato”. Le parole con cui Giorgio Fontana si presenta a “Libreriamo” riescono forse a tranquillizzare i giovani che sognano di pubblicare un libro. Fontana esordisce infatti nel panorama letterario diverso tempo dopo quell’autorifiuto, con “Buoni proposito per l’anno nuovo” (Mondadori 2007) – a riprova che scrivere, più che una folgorazione divina, è un vero e proprio lavoro artigianale. In veste di saggista, ne “La velocità del buio” (Zona 2011) ha proposto una originale riflessione sul berlusconismo. Caporedattore di Web Target, un magazine online dedicato al web marketing, Fontana si è di recente contraddistinto grazie al romanzo “Per legge superiore”, ottenendo molti apprezzamenti dalla critica.
 
LA FORMAZIONE – Non riesce a ricordare il giorno in cui l’idea di scrivere un libro si è impossessata di lui, non tanto per smemoratezza, quanto perché “si tratta di un processo in realtà più sparso nel tempo, poco identificabile e parecchio inconscio”. Eppure Giorgio Fontana è lontano da una concezione caotica e irrazionalista della letteratura. Per un motivo: la formazione filosofica. Laureatosi con una tesi su un filosofo analitico americano, il giovane scrittore di Saranno ammette che la filosofia ha esercitato sul suo stile narrativo, oltre che sulla sostanza dei suoi libri, “una forte influenza in termini di chiarezza, razionalità e sana argomentazione”.
 
IL TEMA DELL’INCONTRO – A chi non è mai capitato? Incontrare una nuova persona a volte permette d’interrompere la monotonia della vita quotidiana. Nella prospettiva di Fontana l’incontro esprime “una sorta di evento che sconvolge, piacevolmente, l’esistenza ordinaria”. Questo il fil rouge dei romanzi dell’autore, da “Buoni propositi per il nuovo anno” a “Novalis” (Marsilio 2008). La sua ultima fatica, “Per legge superiore”, racconta dell’incontro tra Roberto Doni, un magistrato sessantenne, ed Elena, una giovane giornalista free-lance. Il proposito della donna di provare l’innocenza di un magrebino, accusato ingiustamente di un’aggressione, mette in crisi l’idea di giustizia che Roberto coltiva da sempre. Attraverso l’incrocio tra le storie dei due protagonisti, Fontana tocca pertanto una questione etica. “Per il magistrato legge e giustizia si equivalgono”, mentre l’autore, per bocca di Elena, invita il lettore a riflettere sul fatto che “non sempre le leggi sono giuste”. L’autore precisa che “Per legge superiore”, il romanzo che l’ha consacrato, rispetto alle opere precedenti segna una “netta svolta nel rispetto di una certa continuità: è il mio libro più maturo”. I temi di fondo – oltre all’incontro, il bisogno di amore e di affetto – sono quelli frequentati da sempre, ma lì, ci dice Fontana, “credo di aver trovato una mia lingua, semplice e spero non scontata, e di aver meglio sviluppato i personaggi” .
 
IMPEGNO CIVILE E BERLUSCONISMO – L’etichetta di “romanzo civile” accollata da alcuni critici a “Per legge superiore” non soddisfa pienamente Fontana, che precisa: “la mia prima preoccupazione è quella di raccontare storie legate all’esperienza dei singoli, che poi spero abbiano un afflato che va oltre il piano esistenziale, per incrociare quello etico e civile”. Certo è che la riflessione politica caratterizza “La velocità del buio”. Fontana presenta una definizione del fenomeno del berlusconismo originale, senza identificarlo con lo stile politico o il comportamento di un singolo uomo. Il fenomeno va piuttosto inserito nel contesto della storia italiana, in cui ad avviso dell’autore è possibile riscontrare “un triplice attacco all’idea di sana argomentazione razionale, di verità e di etica civile”.
 
DIFFONDERE LA LETTURA – Alla domanda su quali siano dal suo punto di vista gli ostacoli che impediscono la diffusione della lettura in Italia, Fontana risponde sollevando due problemi: “il primo, cronico della nostra società, riguarda quello che Tullio De Mauro ha definito «analfabetismo funzionale», per cui si sa leggere, ma spesso non si hanno i mezzi per comprende a fondo quello che si legge”. In secondo luogo, buona parte della responsabilità è da addebitare all’industria editoriale, “mossa da una sorta di cinismo invadente, che non permette di valutare un testo per la sua intrinseca bontà”. In ogni caso Fontana non intende generalizzare, in riferimento né all’uno né all’altro problema: da un lato “i lettori non sono stupidi”, dall’altro “esistono editori fantastici”.
 
CONSIGLI PER PUBBLICARE – Infine, alcuni consigli agli aspiranti scrittori. Fontana avverte che “non bisogna assolutamente pubblicare a pagamento, perché è una truffa, soprattutto in un’epoca in cui grazie agli strumenti on-line del self-publishing è possibile pubblicare in modo gratuito”. Per entrare in contatto con una casa editrice, meglio se piccola e più attenta agli autori emergenti, occorre “studiarsi molto bene il catalogo; sarebbe infatti stupido mandare una raccolta di poesie ad un editore fantasy, ma capita”. Gli editori impiegano di norma dai tre ai sei mesi per valutare il manoscritto e non è detto che tutti rispondano. La strada alternativa consigliata da Fontana è rivolgersi ad un “agente letterario”, diffuso nel mondo anglosassone e che negli ultimi anni sta prendendo piede anche in Italia. Tale figura, “utile nel facilitare il processo di pubblicazione e nell’ottenere contratti seri”, chiede solitamente il 10% sui diritti di pubblicazione. Anche in questo caso, però, attenti alle truffe: “mai andare da agenti che chiedono soldi prima”.

Giorgio Fontana nasce a Saronno nel 1981. Esordisce con il romanzo “Buoni propositi” (Mondadori 2007), pubblicando in seguito “Novalis” (Marsilio 2008) e “Per legge superiore” (Sellerio 2011). Nel saggio “La velocità del buio” (Zona 2011) ha proposto una lettura del berlusconismo attraverso gli strumenti della filosofia analitica. Con il reportage narrativo “Babele 56” (Terre di Mezzo 2008) è stato finalista al Premio Tondelli 2009. Nel 2011 ha vinto il Premio Sodalitas per il giornalismo sociale (sezione web) e ha rappresentato l’Italia al Kikinda Short Story Festival. Dal 2008 collabora con la pagina di cultura de “Ilsole24ore.com” e con "Terre di Mezzo". Attualmente è caporedattore di “Web Target”, magazine on-line dedicato al web marketing.

 

12 aprile 2012

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