“La mia libreria Tsundoku” di Irene Canino, pubblicato da Mondadori Electa, si presenta come una soluzione ironica, creativa e soprattutto affettuosa. È un diario di lettura pensato non per giudicare, ma per accompagnare, comprendere e guidare chi vive immerso nei libri e ha bisogno di ritrovare un po’ di equilibrio nel proprio universo letterario.
Tsundoku è un termine giapponese che descrive in modo tenero e impietoso allo stesso tempo una realtà che molti lettori conoscono fin troppo bene: l’arte di acquistare libri e lasciarli impilati, non letti, per mesi o persino anni. Una passione smodata per le storie, i titoli, le copertine, che però spesso finisce per soffocare ciò che conta davvero: il tempo da dedicare alla lettura. In un’epoca in cui le librerie personali si trasformano in mini archivi, e i comodini diventano torri traballanti di romanzi in attesa,
Non si tratta semplicemente di un’agenda o di un planner, ma di un oggetto editoriale curato e illustrato, che unisce l’estetica all’utilità. Con le sue 224 pagine, “La mia libreria Tsundoku” propone un vero e proprio metodo per affrontare la propria To Be Read list (TBR) con metodo e consapevolezza. È un regalo perfetto per Natale, non solo per chi ama leggere, ma soprattutto per chi ama comprare libri, pensarli, progettarli, rincorrerli, rincantarli… e poi dimenticarli lì, pazientemente ad aspettare.
“La mia libreria Tsundoku” il regalo perfetto per gli amanti dei libri
“La mia libreria Tsundoku” non è solo un diario: è una piccola rivoluzione privata in formato cartaceo, un alleato per chi desidera vivere la lettura in modo più consapevole e sereno. Regalare questo diario a Natale significa offrire non soltanto un oggetto utile e bello, ma anche una promessa di tempo, di ordine, di cura. Una coccola per lettori seriali, sognatori con la TBR infinita, e anime che credono ancora nel potere delle storie.
La struttura del diario si basa su un sistema semplice ma geniale: schede da compilare, sezioni da personalizzare, attività che invitano alla riflessione, con un approccio gentile e giocoso. Ogni parte del diario invita a rimettere ordine nella propria libreria mentale e fisica, aiutando il lettore a ricordare ciò che ha già acquistato, ciò che desidera leggere davvero, e ciò che invece può aspettare. Non c’è senso di colpa, ma al contrario una celebrazione della lettura come viaggio individuale, in cui la mappa si disegna ogni giorno in base a come ci sentiamo.
Uno degli elementi più interessanti è l’adattamento del metodo giapponese kakebo, utilizzato tradizionalmente per gestire il bilancio familiare. In questo caso, Canino lo rielabora per aiutare i lettori a gestire il bilancio… dei propri acquisti libreschi. Una pagina dopo l’altra, si è invitati a riflettere sul motivo per cui si compra un certo libro, sull’emozione che ci ha spinti all’acquisto, sulla nostra propensione a rimandare la lettura, sui cicli e ricicli della passione letteraria. Questo diario diventa così uno strumento per imparare ad ascoltarsi, a scegliere con maggiore intenzionalità, e anche, perché no, a risparmiare, senza rinunciare alla bellezza di un buon libro.
Il design del volume è un altro punto di forza: le illustrazioni sono calde, delicate, piene di dettagli che faranno sorridere chiunque abbia mai cercato di trovare spazio per un nuovo libro su uno scaffale già pieno. La copertina, con gatti curiosi e pile di libri colorati, comunica fin dal primo sguardo una sensazione di accoglienza e familiarità. È il tipo di oggetto che viene voglia di sfogliare, riempire, portare con sé, regalare.
In un periodo come il Natale, spesso accompagnato da frenesia e indecisione, scegliere un dono che sia davvero pensato per chi lo riceverà non è semplice. La mia libreria Tsundoku è una risposta affettuosa a tutte quelle persone che amano leggere ma che, tra lavoro, impegni e distrazioni, fanno fatica a coltivare il tempo per farlo. Non è un regalo generico, ma un invito: a rallentare, a godersi il percorso, a rimettere al centro l’amore per le storie.
Il diario può essere anche un bellissimo strumento di condivisione. Si può usare per confrontarsi con altri lettori, magari in un gruppo di lettura, o anche per avviare un diario online delle proprie letture. In un mondo in cui l’esperienza della lettura è sempre più pubblica, condivisa, raccontata sui social, La mia libreria Tsundoku offre un luogo personale in cui tenere traccia dei propri percorsi, con discrezione e leggerezza.
Che si tratti di un regalo a sé stessi o a qualcuno che si ama, il messaggio è chiaro: leggere non è solo finire un libro, ma anche saperlo aspettare. Riscoprire la propria libreria, dare valore ai volumi che già possediamo, tornare a sfogliare ciò che abbiamo scelto in passato e che ci parla ancora, tutto questo è parte dell’esperienza. Un’esperienza che Irene Canino ha saputo trasformare in carta, colori e parole.
