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La fortuna delle ”piccole” case editrici? La fedeltà di grandi scrittori come Camilleri e Nothomb

Camilleri non abbandona la cara e buona casa editrice palermitana (Sellerio) per i colossi dell'editoria, idem per Amélie Nothomb, da 20 anni con la romana Voland. ''Piccoli e medi editori non vuol dire piccoli autori''...

Sul Corriere della Sera, Paolo Fallai e la disamina delle coraggiose proposte dei piccoli e medi editori

 

LA CRITICA QUOTIDIANA – Camilleri non abbandona la cara e buona casa editrice palermitana (Sellerio) per i colossi dell’editoria, idem per Amélie Nothomb, da 20 anni con la romana Voland. “Piccoli e medi editori non vuol dire piccoli autori”, questo l’esordio del giornalista Paolo Fallai nel suo articolo dedicato alle proposte degli editori in Fiera in questi giorni con “Più Libri più Liberi”. E sembra proprio un dato di fatto: le piccole e medie case editrici sondano nuovi terreni di lettura, sperimentano, sono coraggiose, insomma, rischiano di più.

LA FEDELTÀ AL MARCHIO – Il premio per gli editori, ci spiega Fallai, è la fedeltà; ed un esempio per tutti è la scelta di Andrea Camilleri che “se avesse voluto abbandonare la «casa» palermitana per approdare a qualche «palazzo» dell’editoria avrebbe trovato portoni spalancati. Non l’ha fatto…” Idem per Marco Malvaldi, sempre per Sellerio, è uno degli autori più venduti dell’ultima generazione.

IL CORAGGIO DEGLI EDITORI – Ma se la fedeltà è il premio, a premiare è invece il coraggio di questi piccoli editori: più di vent’anni fa non doveva essere stato facile per Voland pubblicare “Igiene dell’assassino” di Amélie Nothomb, vincitrice poi di numerosi premi in tutta Europa, ma da allora i suoi libri vengono tradotti e pubblicati dalla casa editrice romana.

 

SPERIMENTAZIONE E RISCOPERTA – Fallai procede poi con altre proposte interessanti che sottolineano un altro aspetto del buon lavoro delle case editrici, come la riscoperta e la sperimentazione. Del Vecchio ad esempio, porta alla Fiera di quest’anno Sibylle Lewitscharoff, scrittrice tedesca contemporanea, piuttosto apprezzata, che presenta “Blumenberg”. Marcos Y Marcos presenta “Cento strappi” dell’autrice sudafricana Liesl Jobson. Oppure Edna O’Brien con “La ragazza di campagna” riproposta a distanza di 52 anni dalla casa editrice Elliot.

LIBERTÀ DI ESPLORAZIONE – Insomma, “la libertà di muoversi senza troppi vincoli è l’unica che i piccoli e medi editori possono vantare e se la prendono tutta” e conclude sempre Fallai a proposito degli audiolibri: “La rapidità di abbracciare e scommettere sulle nuove opportunità di lettura è un altro terreno dissodato e reso fertile da questa fascia di editori”.

 

5 dicembre 2013

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