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La crisi della figura paterna è la nuova tendenza in libreria

LA CRITICA QUOTIDIANA – Il rapporto padre-figli, l'abbiamo sottolineato commentando la classifica delle vendite della scorsa settimana, è un tema molto in voga in questo momento in libreria. Proprio il fioccare delle pubblicazioni dedicate alla crisi della figura paterna è la materia dell'analisi di Nino Materi su il Giornale...

Nino Materi su il Giornale analizza il nuovo fenomeno editoriale dei libri sul difficile rapporto tra padri in crisi e i loro figli

LA CRITICA QUOTIDIANA – Il rapporto padre-figli, l’abbiamo sottolineato commentando l’ultima classifica settimanale delle vendite, è un tema molto in voga in questo momento in libreria. Proprio il fioccare delle pubblicazioni dedicate alla crisi della figura paterna è la materia dell’analisi di Nino Materi su il Giornale, che si sofferma, in tono un po’ scettico e polemico, su quali siano i problemi che affliggono la generazione dei padri di oggi secondo questi libri.

TUTTI I LIBRI DEI PADRI “PERDENTI” –  La parola chiave che secondo Materi definisce la relazione tra i padri di oggi e i loro figli stando a quanto si legge in libreria è “Scazzi”, che è anche il titolo di un libro di Michele e Nicola Neri, “storia di un ‘figlio travolgente e di un padre travolto’”. Proprio questa incapacità del genitore di non lasciarsi sopraffare “da tutto e da tutti” sarebbe, sottolinea Materi, il grande problema della figura paterna attuale. O, in alternativa, quello di essere una figura assente. Sarebbero questi due aspetti a provocare e definire il “dramma sociale della perdita di autorevolezza paterna”. Secondo il giornalista, il succo non cambia nelle altre pubblicazioni dedicate al tema. Travolto è anche Michele Serra da “Gli sdraiati”, ovvero gli adolescenti di oggi che vegetano sul divano, e Angelo Pisani che, come racconta in “Conto fino a tre… parola di papà”, svolge tutti i giorni il duro lavoro del “mammo” per amore di sua figlia. Ci sono poi “Lettera di un padre omosessuale alla figlia” di Daniele Scalise, che aggiunge “un po’ di confusione sessuale” ai conflitti generazionali, e “Contro i papà” di Antonio Polito, che Materi classifica nella categoria dei “padri autoflagellatori”, ovvero quelli che accusano i padri italiani, e si autoaccusano, di aver rovinato i loro figli.

LE ORIGINI DI QUESTO FILONE – Ma da dove è partito questo filone? Ad aprire il dibattito è stato Claudio Risé con un saggio del 2004, seguito da un altro nel 2007. Già allora lo psicoterapeuta indicava la necessità di cambiare la “cultura corrente” e le “norme di legge” sulla figura paterna,  penalizzata e declassata a “genitore di serie B”. Ma come sottolinea Risé, “Il padre. Libertà dono”, nulla è ancora cambiato, e difatti la discussione è più vive che mai.

STORIE DI STRAORDINARIA ORDINARIETÀ – Ci sono anche però – e per fortuna, chiosa Materi – libri che raccontano tutta un’altra realtà, si padri presenti, cha hanno le energie e la volontà sufficienti ad affrontare le difficili situazioni che il compito paterno impone. “Capita quando tuo figlio è colpito da una grave malattia e quindi ha ancora più bisogno di te. E allora benedici la voglia che ti conquista di stargli accanto”. Sono le storie narrate, per esempio, da Gianluca Nicoletti in “Una notte ho sognato che parlavi” e da Fulvio Ervas in “Se ti abbraccio non aver paura”, “storie di ordinaria straordinarietà, o – se preferite – di straordinaria ordinarietà”.

31 gennaio 2014

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