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Insulti tra scrittori, le più irriverenti ”risse” della letteratura

Non tutte le eccellenze della letteratura ritengono le altre sufficientemente meritevoli. Anzi, spesso i loro giudizi sono stati particolarmente caustici e svilenti. Ecco i commenti più taglienti della storia della letteratura

MILANO – Vi è mai capitato di non sopportare qualcuno dei vostri colleghi? Vuoi per i loro presunti meriti, per i loro evidenti demeriti, per invidia o magari per una semplice sana antipatia? Tranquilli, è successo anche ad alcuni dei più altisonanti nomi della letteratura mondiale: menti raffinate e creative, tanto nel comporre capolavori quanto nel denigrare le opere altrui. E così si viene a scoprire che secondo qualche emerito scrittore George Sands sarebbe “una muccona piena di inchiostro”, secondo un altro massimo pensatore Dante sarebbe “una iena”, e un celeberrimo romanziere ne vorrebbe disseppellire un altro altrettanto celebre per colpirlo in testa con la sua tibia. Morite dalla voglia di conoscere nomi e cognomi e tante altre cattiverie o commenti acidi? Non vi resta che proseguire la lettura!

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Gustave Flaubert a proposito di George Sands
Una muccona piena di inchiostro.

 

Robert Louis Stevenson a proposito di Walt Whitman
È come un grosso cane a pelo lungo, che appena sciolto il guinzaglio, dissotterra tutte le spiagge del mondo e ulula alla luna.

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Friedrich Nietzsche a proposito di Dante Alighieri
Una iena che scriveva poesie sulle tombe.

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Vladimir Nabokov a proposito di Fëdor Dostoevskij
La mancanza di gusto di Dostoevskij, il suo monotono trattare di personaggi sofferenti di complessi pre-freudiani, il suo modo di sguazzare nelletragiche sventure dell’umana dignità – tutto ciò è difficile da ammirare.

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Virginia Woolf a proposito di Aldous Huxley
Completamente rozzo, immaturo e oppositivo.

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H.G. Wells a proposito di George Bernard Shaw
Un bambino idiota che strilla in ospedale.

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Joseph Conrad a proposito di D.H. Lawrence
Sozzura. Nient’altro che oscenità.

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Dylan Thomas a proposito di Rudyard Kipling
Il Signor Kipling… rappresenta tutto ciò che in questo mondo canceroso vorrei fosse diverso.

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Ralph Waldo Emerson a proposito di Jane Austen
I romanzi della Signorina Austen… mi appaiono volgari nel tono, sterili nell’invenzione artistica, imprigionati nelle noiose convenzioni della società inglese, senza genio, intelligenza, o conoscenza del mondo. Mai la vita è stata così costretta e angusta. Il problema principale è la mente dello scrittore è… la sua propensione al matrimonio.

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Charles Baudelaire a proposito di Voltaire
Mi sono annoiato in Francia – e la ragione principale è che tutti assomigliano a Voltaire… il re degli imbecilli, il principe dei superficiali, l’anti-artista, il portavoce delle portinaie, il padre Gigogne dei redattori del “Siècle”.

 

William Faulkner a proposito di Ernest Hemingway
Non risulta aver adoperato mai parola che costringesse il lettore a consultare il dizionario.

 

Ernest Hemingway a proposito di William Faulkner
Povero Faulkner. Davvero crede che i paroloni suscitino forti emozioni?

 

Gore Vidal a proposito di Truman Capote
È in tutto è per tutto una casalinga del Kansas, pregiudizi compresi.

 

Oscar Wilde a proposito di Alexander Pope
Ci sono due modi per disprezzare la poesia: uno è disprezzarla, l’altro è leggere Pope.

 

Vladimir Nabokov a proposito di Ernest Hemingway
Per quanto riguarda Hemingway, lo lessi la prima volta agli inizi degli anni Quaranta, qualcosa su palle, tori e campane. L’ho detestato.

 

Henry James a proposito di Edgar Allan Poe
Provare entusiasmo per Poe è segno di uno stadio di pensiero decisamente primitivo.

 

Truman Capote su Jack Kerouac
Quello non è scrivere, è battere a macchina.

 

Mark Twain a proposito di Jane Austen
Non ci guadagno nulla a stroncare libri, e non lo faccio a meno che non li odi. Spesso ho provato a scrivere di Jane Austen, ma i suoi libri mi fanno diventare matto a tal punto che non riesco a nascondere la mia furia al lettore; perciò devo fermarmi ogni volta che comincio. Tutte le volte che leggo Orgoglio e Pregiudizio mi viene voglia di disseppellirla e colpirla sul cranio con la sua stessa tibia.

 

Virginia Woolf a proposito di James Joyce
[L’Ulisse è] l’opera di un nauseabondo studente universitario che si schiaccia i brufoli.

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